Buongiorno, a mio padre è stata diagnosticata la Malattia di Parkinson. E' molto rigido, fa fatica a

9 risposte
Buongiorno, a mio padre è stata diagnosticata la Malattia di Parkinson. E' molto rigido, fa fatica a camminare anche se a volte quando cammina sembra che inizi a correre. E' già caduto due volte e non so come comportarmi
Salve
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Buonasera, le consiglio vivamente di rivolgersi a un fisioterapista. Oltre alla terapia farmacologica, la letteratura scientifica indica come fondamentale un trattamento fisioterapico nei malati di Parkinson. Come sappiamo purtroppo da questa malattia non si guarisce; quello che possiamo fare è cercare di rallentarne il decorso e permettere al paziente di vivere al meglio delle possibilità. La rigidità, la difficoltà di avviare il cammino e la cosiddetta "festinazione" (ossia tendenza ad aumentare la velocità di camminata una volta iniziato il movimento) sono solo alcuni tra i sintomi motori tipici del morbo di Parkinson. Così come l'aumento del rischio di caduta soprattutto durante i cambi di direzione nel cammino. Un fisioterapista saprà aiutare suo padre a far fronte a queste problematiche nel migliore dei modi.
Spero di esserle stata utile!
Buongiorno, quando si ricevono diagnosi di questo genere spesso si rimane spiazzati. Il primo consiglio che mi sento di darle è quello di cercare eventuali associazioni, presenti nella sua zona, che si occupino di Parkinson così da poter iniziare a conoscere la malattia che, se bene gestita, consente una buonissima qualità di vita. Purtroppo è una malattia degenerativa per cui esistono terapie farmacologiche che possono aiutare a rallentarne la progressione ma non fermarla. Tutti gli studi scientifici hanno dimostrato che di fondamentale importanza è l'adozione di uno stile di vita incentrato sul mantenersi attivi ed in movimento. A tal proposito la fisioterapia riveste un ruolo assolutamente centrale, e non va intesa come le canoniche 10 sedute/annue ma come un percorso che aiuti il paziente a trovare un nuovo modo di vivere tenendosi sempre attivo e contrastando i sintomi della patologia. Ogni hobby, passione od attività che può stimolare il papà a muoversi va intesa come curativa e va incentivata! Con un buon percorso la maggior parte dei sintomi che un paziente presenta possono essere tenuti ben controllati, perciò non si perda d'animo ed affronti con la dovuta serenità questo ostacolo che la vita vi ha posto di fronte!
Buonasera, la malattia di Parkinson è una sfida per il paziente e per tutti i parenti che lo circondano. La terapia farmacologica sicuramente tende ad aiutare e a diminuire i sintomi anche nel lungo periodo. Per il momento sono certo che un fisioterapista specializzato nel paziente neurologico la possa aiutare a gestire la patologia di suo padre. Matteo
Buongiorno,
mi dispiace per la diagnosi. Immagino la confusione iniziale e lo sconforto, ma vedrà che il neurologo riuscirà a calibrare il dosaggio dei farmaci, in particolare della Levodopa, in modo da attenuare i sintomi.
Il fisioterapista è un'altra figura di riferimento in questo percorso.
Insegnerà a gestire i movimenti per ovviare al problema della perdita di equilibrio e della difficoltà nella deambulazione.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buongiorno, capisco, si tratta di una problematica importante, ma anche piuttosto diffusa. Può essere presa quindi in carico con successo. La rigidità, come probabilmente ben sa, è una manifestazione tipica della muscolatura del soggetto con Parkinson. Questo, insieme al calo della funzione del sistema nervoso, causa problematiche motorie, come la difficoltà nel cammino. Molto importante quindi, in primis, prevenire il rischio di caduta a terra di suo padre: rendere cosciente suo padre della problematica e dei suoi rischi (senza mettere paura di muoversi), utilizzo del giusto ausilio per il cammino se necessario (deambulatore, ecc.), rendere l'ambiente di casa sicuro (togliere tappeti, ridurre al minimo le barriere architettoniche, ecc.). Per tutto questo è molto utile confrontarsi col medico e col fisioterapista. Far fare della fisioterapia inoltre permetterà al paziente di apprendere delle strategie per combattere l'insicurezza nel cammino. Col Parkinson vengono persi gli automatismi, per questo verrà riportata la consapevolezza su ogni singolo movimento e utilizzate delle strategie cognitive per superare il blocco di muoversi. Inoltre la fisioterapia permette di sciogliere il movimento, mantenerlo il più funzionale possibile all'interno della quotidianità, tenere forte la muscolatura sia mobilizzatrice che posturale. Il confronto col proprio medico, con lo specialista e con le figure dell'area riabilitativa è di fondamentale importanza. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi. Cordiali saluti
salve per suo padre è fondamentale fare molta fisioterapia. può rivolgersi ai centri convenzionati , ma consiglio sempre di integrare con un terapista di fiducia che venga a domicilio . cordiali saluti.
Potrebbe essere utile affiancare della fisioterapia per mantenere le articolazioni mobili e la muscolatura elastica, il più possibile considerando la patologia
Salve, le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista specializzato in patologie neurologiche. Purtroppo fra le tante complicanze del Parkinson c'è anche il maggior rischio di cadute, questo è conseguenza di diversi fattori:
-bradicinesia con base d'appoggio ristretta e andatura a piccoli passi
-festinazione (come se rincorresse il proprio baricentro)
-rigidità
-fenomeno del freezing dove tenderà ad immobilizzarsi
-instabilità postulale
-alterazioni cognitive
-tremori ecc ecc

Quindi, per la gestione dei punti sopra citati, le consiglio di rivolgersi ad un professionista sanitario che possa iniziare una rieducazione motoria adatta a suo padre dopo aver consultato e analizzato le indicazioni del neurologo.

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