Buonasera, quasi un mese fa mi è successa una cosa strana. Mi sono svegliata tranquilla, io sono mol

9 risposte
Buonasera, quasi un mese fa mi è successa una cosa strana. Mi sono svegliata tranquilla, io sono molto molto ansiosa.. Dopo di che ho cominciato ad sentirmi in ansia un po’ più del solito. Mentre ero col mio fidanzato mi è successa una cosa strana, ho cominciato a muovere le mani senza che le controllassi, mi sono sentita “bloccata” il tutto è durato la prima volta qualche secondo, la seconda volta un po’ di più, ero cosciente e ovviamente sono entrata nel panico. C’è da dire che venivo da un periodo di forte stress. Il medico mi ha detto che può essere stato proprio lo stress e l’ansia. Ho parlato con una mia vicina di casa che è psicologa e ha definito la cosa che mi è successa “derealizzazione” mi ha pure detto che può capitare in caso di forte ansia o stress. Nei giorni a seguire sono stata molto in allerta e in ansia visto lo spavento e sentivo qualche giramento di testa e un leggero problema alla vista, è lo stato di agitazione dovuto dall’ansia? Va molto meglio, non mi è più successo quell’episodio di bloccarmi o altro e noto che quando sono impegnata é tutto a posto, quando sono in ansia ho qualche giramento di testa ma non perdo l’equilibrio, è come se mi sentissi “in aria” ma nulla di eccessivo. Sono molto preoccupata per qualcosa di grave. È vero pure che sono in cura col neurologo per epilessia e ho eseguito da poco a differenza di 2 mesi 2 elettroencefalogrammi dopo una crisi epilettica. Il secondo l’ha trovato migliorato. Sono ipocondriaca e ogni sintomi lo ricollego a qualcosa di grave, sono sintomi di ansia somatizzata? Grazie a chi risponderà
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente, da quello che racconta emerge con chiarezza quanto l’ansia stia influenzando molto parte della sua giornata.
Gli episodi che ha descritto possono effettivamente comparire in periodi di forte stress e spesso spaventano molto proprio perché danno la percezione di “perdere il controllo”, che è proprio un pensiero tipico connesso allo stato d'ansia. Il fatto che lei fosse cosciente e che i sintomi siano diminuiti con la riduzione dello stato d’allerta è compatibile con manifestazioni legate all’ansia, che può dare vertigini, sensazione di irrealtà e sintomi corporei anche molto intensi.
È comprensibile che, avendo una diagnosi di epilessia, lei tema collegamenti con qualcosa di più grave, ma l’esito rassicurante degli ultimi esami è un dato importante, a cui dare la giusta attenzione.
Il fatto che lei dice di essere "ipocondriaca" può essere ricollegato al fatto che ogni minimo cambiamento o segnale corporeo diverso dalla norma da aumentare l'ansia e quindi mantenere questo circolo vizioso.
Vorrei incoraggiarla a condividere questi vissuti sia con il neurologo sia con un* psicolog* o psicoterapeuta, così da avere uno spazio sicuro in cui distinguere ciò che appartiene all’ansia e imparare strategie per gestirla senza farsi travolgere dalla paura. Spero di essere stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.

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Dott.ssa Chiara Parillo
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Capodrise
Buongiorno, così come lo descrive nella prima parte è probabile che sia la risposta del suo corpo a questo periodo di forte stress che prova a dissociarsi dalla forte tensione che sta vivendo internamente. Episodi del genere anche se riconducibili "solo allo stress" non vanno mai sottovalutati perchè sono una richesta d'aiuto disperata che se ignorata può portare ad episodi molto più gravi come attacchi di panico improvvisi, giramenti o mancamenti. In ogni caso vista l'informazione che ha aggiunto alla fine per quanto riguarda le crisi epilettiche io riferirei di tali episodi anche il neurologo ed in accordo con lui cercare un bravo psicoterapeuta della sua zona che possa aiutarla a stare meglio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, prima di tutto mi dispiace molto per il periodo di forte stress che sta vivendo. Difficile rispondere alla sua domanda, ma sicuramente le suggerirei di iniziare un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere e gestire al meglio tali sintomi. Se ne avesse necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buonasera,
da quello che descrive, è comprensibile sentirsi spaventata. I sintomi che riferisce – movimenti involontari delle mani brevi, senso di “blocco”, giramenti di testa, sensazione di essere “in aria” – possono effettivamente essere manifestazioni di ansia intensa o stress acuto, e in alcuni casi rientrano in fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si attivano in periodi di forte tensione emotiva.

Il fatto che non abbia più avuto episodi simili e che quando è impegnata si sente bene è coerente con un quadro di ansia somatizzata: i sintomi tendono a comparire quando l’ansia aumenta e si riducono quando è concentrata su compiti o attività.

Visto che ha una storia di epilessia, è comunque importante continuare il follow-up con il neurologo, come già sta facendo, per escludere che vi siano correlazioni neurologiche, soprattutto se dovessero comparire nuovi episodi o movimenti involontari.

Per un supporto mirato, potrebbe essere utile valutare un percorso psicologico o neuropsicologico volto a gestire l’ansia, migliorare la consapevolezza corporea e ridurre la somatizzazione. Questo permette di riconoscere i segnali dell’ansia prima che diventino angoscianti e di acquisire strategie efficaci per gestirla.

Le consiglio quindi di continuare i controlli neurologici e, parallelamente, valutare un supporto psicologico per l’ansia e i sintomi somatici.

Cordialmente
Dott.ssa Cecilia Scipioni, Psicologa esperta in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica
Dott. Michele Scalese
Psicologo, Neuropsicologo
Galatina
Gentile utente,
da ciò che descrive, l’esperienza che ha vissuto è stata sicuramente spaventosa e comprensibilmente le ha lasciato molta preoccupazione. Gli episodi di blocco motorio, la sensazione di derealizzazione e i successivi sintomi di vertigine lieve e “sospensione” sono fenomeni che possono effettivamente comparire in condizioni di forte stress o ansia, specie in persone già predisposte a vivere con maggiore allerta il proprio corpo.

Tuttavia, considerando la sua storia clinica di epilessia e il fatto che è già seguita da un neurologo, è importante che ogni evento nuovo o anomalo venga riferito al medico curante: solo attraverso una valutazione diretta e l’analisi degli esami strumentali si può escludere con certezza una causa neurologica.

Detto questo, il fatto che gli episodi non si siano più ripetuti e che lei stia meglio quando è impegnata o distratta va proprio nella direzione di una componente ansiosa che amplifica la percezione dei sintomi. L’ipocondria, come racconta, può rafforzare questo circolo vizioso, rendendo ogni sensazione fonte di allarme.

Può essere utile, parallelamente al percorso medico, valutare un supporto psicologico che l’aiuti a riconoscere e gestire l’ansia e l’ipocondria, imparando strategie pratiche per ridurre l’ipercontrollo del corpo e ritrovare maggiore serenità.

Un cordiale saluto,
Dott. Michele Scalese – Psicologo
Dott.ssa Sabrina Ulivi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pistoia
Da come descrive l’episodio, sembra effettivamente un fenomeno di derealizzazione o depersonalizzazione acuta, cioè una reazione del cervello a un forte picco di ansia o stress. In quei momenti il sistema nervoso, sopraffatto, “si disconnette” per qualche secondo: puo' sentirsi bloccata, muoversi in modo automatico, percepire il corpo o l’ambiente come irreali, ma restare cosciente. È una risposta temporanea e non pericolosa, anche se molto spaventosa. Il fatto che lei fosse lucida e che non ci sia stata perdita di coscienza o confusione dopo l’episodio rende improbabile una crisi epilettica, soprattutto considerando che l’EEG recente è migliorato. Nei giorni seguenti, i giramenti di testa e la sensazione di leggerezza che riferisce sono comuni quando l’ansia resta alta: derivano da iperventilazione, tensione muscolare e iperattività del sistema simpatico. Quando si distrae o si impegna, il cervello rientra in equilibrio e i sintomi si riducono: è un segno che si tratta di ansia somatizzata, non di una patologia grave. Le consiglio di continuare il follow-up neurologico, ma anche di lavorare con uno psicologo su tecniche di regolazione corporea e ansia (respirazione lenta, grounding, mindfulness). Il sistema nervoso ha necessità di ritrovare stabilità dopo un periodo di forte stress.
Dott.ssa Francesca Murgia
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Padova
Buongiorno,
da ciò che descrive, l’episodio che ha vissuto sembra averle provocato un forte spavento — comprensibilmente, data la sensazione di “perdere il controllo” del corpo. In alcuni momenti di elevato stress o ansia intensa, possono effettivamente comparire manifestazioni transitorie come derealizzazione, depersonalizzazione, senso di “leggerezza” o di distacco dal corpo, oltre a vertigini o difficoltà di concentrazione. Si tratta di risposte fisiologiche del sistema nervoso quando si attiva in modo eccessivo.

Il fatto che questi sintomi siano migliorati e che si presentino soprattutto nei momenti di ansia è un segnale positivo. Tuttavia, considerando anche la sua storia di epilessia, è importante continuare a seguire le indicazioni del neurologo per escludere correlazioni neurologiche. Parallelamente, un percorso psicologico può aiutarla a comprendere meglio come lo stress e l’ipocondria influenzano il corpo, e a sviluppare strategie per gestire l’ansia e prevenire questi episodi.

Con un buon lavoro di consapevolezza e regolazione emotiva, è assolutamente possibile ridurre questi sintomi e ritrovare equilibrio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Murgia
Psicologa – Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
Dott. Ivan De lucia
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ovada
Buonasera,
quello che descrive sembra effettivamente collegato a un periodo di forte attivazione ansiosa e stress, come le ha indicato anche il medico. Gli episodi di “blocco” o di sensazione di irrealtà possono manifestarsi in condizioni di elevata tensione emotiva: in termini psicologici si tratta spesso di fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, che rappresentano una risposta del corpo e della mente a uno stato di iper-ansia, non un segnale di qualcosa di grave.

È incoraggiante che i sintomi si siano già attenuati e che non si siano più ripresentati. Tuttavia, è comprensibile che l’episodio l’abbia spaventata, soprattutto in presenza di una storia di epilessia e di preoccupazioni per la salute. In questi casi, oltre al necessario monitoraggio medico, può essere utile un percorso psicologico mirato alla gestione dell’ansia e dell’ipocondria, per imparare a riconoscere i segnali del corpo senza allarmarsi e a regolare meglio l’attivazione interna.

Resto a disposizione, anche online, per aiutarla a comprendere e gestire questi sintomi con strategie di consapevolezza e autoregolazione proprie della terapia cognitivo-comportamentale di terza generazione.
Un cordiale saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Dott.ssa Laura Manzini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Magenta
Buongiorno. Da ciò che descrive emerge un episodio molto spaventoso per lei e, considerando il periodo di forte stress e la sua tendenza ansiosa, è comprensibile che la reazione successiva sia stata quella di rimanere in allerta e osservare ogni sensazione corporea con molta preoccupazione. Episodi di blocco, sensazioni di perdita di controllo, distacco da sé o dall’ambiente e sintomi come giramenti di testa o sensazione di “leggerezza” possono comparire in condizioni di ansia intensa o forte stress, specialmente quando la mente è già molto affaticata. È importante però ricordare che, non conoscendola personalmente, non posso attribuire un nome preciso a ciò che è avvenuto. Il fatto che il neurologo la stia seguendo, che gli EEG siano stati ripetuti e che l’ultimo risulti migliorato è un elemento rassicurante e indica che la parte medica sta già monitorando ciò che riguarda la sua epilessia. Spesso, dopo un episodio che ci spaventa, si entra in un circolo in cui l’ansia amplifica le sensazioni corporee e ogni piccolo sintomo viene interpretato come un segnale di qualcosa di grave, soprattutto quando si ha una forte ipocondria. Il fatto che quando è impegnata stia bene e che i sintomi compaiano soprattutto nei momenti di ansia è coerente con un’attivazione ansiosa, che può somatizzarsi in modi molto diversi. Le suggerisco, accanto al percorso neurologico che già sta seguendo, di valutare l’idea di un sostegno psicoterapeutico che possa aiutarla sia a gestire l’ansia sia a ridurre la paura verso le sensazioni corporee che oggi la preoccupano così tanto. Prendersi cura di entrambi i livelli, medico e psicologico, può darle molta più tranquillità e stabilità. Buona giornata

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