Esperienze



Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia clinica-dinamica
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicologia scolastica
Indirizzi (2)
Via Alessandro Manzoni 29, Lainate
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
4 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
M.V.
Empatica, professionale e preparata!
Fin da subito mi sono sentita accolta in un ambiente sereno e privo di giudizio, dove ho potuto esprimere le mie difficoltà con libertà!
I.O.
La Dott.ssa Varano è una collega estremamente competente e attenta. La sua professionalità, unita a una grande capacità di ascolto e accoglienza, la rendono una risorsa preziosa per i suoi pazienti. La consiglio con stima a chiunque sia alla ricerca di un supporto psicologico di qualità.
Dalia
Ho avuto il piacere di conoscere la Dott.ssa Chiara Varano e non posso che essere grata per l'esperienza. È una professionista incredibilmente empatica, che sa ascoltare senza giudicare, creando un ambiente accogliente e sicuro. Mi sono sentita subito a mio agio, come se fossi in buone mani. La sua gentilezza e il suo approccio sono davvero unici, e mi hanno aiutato a superare momenti difficili con molta serenità. Ogni incontro è stato costruttivo e mi ha permesso di crescere. La consiglio caldamente a chiunque cerchi una psicologa di grande qualità e umanità!
M.
La Dott.ssa Varano è sempre puntuale e accogliente. Ogni seduta si svolge in un ambiente sereno, dove mi sento ascoltata e supportata con grande gentilezza e professionalità. La consiglio perché ritengo sia attenta e disponibile!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,da circa due mesi ho riscontrato un fastidio all orecchio sinistro,tipo tappato,ho fatto tutti gli esami,è risultato tutto negativo.Pottebbe essere un disturbo di tipo ansioso,sono molto ansiosa.
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile convivere con un sintomo fisico persistente, soprattutto quando gli accertamenti medici non rilevano nulla di specifico. Lei accenna a una sua tendenza all’ansia, e mi chiedo se questa sensazione di orecchio tappato possa rappresentare, in qualche modo, un’espressione del suo stato emotivo.
Spesso il nostro corpo trova modi per comunicare ciò che con le parole facciamo fatica a esprimere. L’ansia, infatti, può manifestarsi attraverso segnali fisici anche molto specifici e fastidiosi. In questo senso, il sintomo non va tanto 'curato' come se fosse un nemico da eliminare, quanto piuttosto ascoltato, compreso, accolto.
Le chiedo: è possibile che negli ultimi mesi lei abbia vissuto eventi particolarmente stressanti o emotivamente intensi? A volte sintomi come quello che descrive possono essere legati a tensioni muscolari o a una condizione di sovraccarico emotivo. Non significa affatto che 'sia tutto nella sua testa', ma piuttosto che mente e corpo parlano tra loro in modo profondo.
La buona notizia è che, se davvero si tratta di un’espressione ansiosa, esistono strumenti efficaci per affrontarla. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a riconoscere i segnali del corpo, a comprendere meglio il suo vissuto emotivo e a sviluppare strategie per ritrovare un equilibrio più sereno.

Buongiorno,
purtroppo il nostro gatto anziano è venuto a mancare da qualche giorno. La nostra bambina di 3 anni non si è accorta di nulla, perché il tutto è accaduto durante la notte in clinica veterinaria.
La bambina sapeva che aveva parecchi problemi di salute e gli era affezionata, ma pare non essersi ancora accorta della sua assenza. Non sappiamo se affrontare noi il discorso o attendere che sia lei a porre qualche domanda. Cosa è meglio fare? Nell'approcciare il tema pensavamo di spiegarle che, il gatto anziano è morto, non è più con noi ed è stato molto amato. Volevamo proporle eventualmente di prendersi cura della pianta che abbiamo intenzione di piantare in suo ricordo. Ci sono altri suggerimenti? Grazie mille
Buongiorno, mi dispiace sinceramente per la vostra perdita. Gli animali domestici, soprattutto quando hanno condiviso con noi molti anni di vita, diventano membri a pieno titolo della famiglia. La loro scomparsa può rappresentare un evento emotivamente significativo, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini, che spesso stabiliscono con loro un legame affettivo profondo.
In questi casi, è importante tenere presente non solo ciò che la bambina sa o esprime a parole, ma anche ciò che sente e può manifestare attraverso modalità indirette. A tre anni, la capacità di simbolizzare e verbalizzare le emozioni è ancora in via di sviluppo. Per questo motivo, la perdita può emergere attraverso il gioco, i disegni, o cambiamenti nei ritmi quotidiani.
Rispetto alla scelta se parlarle o attendere che sia lei a fare domande, è utile considerare che non è opportuno lasciare il bambino da solo nel difficile compito di dare senso a un’assenza significativa. Il fatto che vostra figlia non abbia ancora chiesto nulla non implica necessariamente che non abbia percepito un cambiamento: può semplicemente non avere ancora le parole o le coordinate emotive per esprimere la sua esperienza. È fondamentale che l’adulto si faccia compagno di senso, offrendo contenimento affettivo e una narrazione accessibile di ciò che è accaduto.
In questo senso, trovo molto sensato il vostro pensiero di affrontare l’argomento in modo chiaro, affettuoso e rispettoso della sua età. Una possibile formulazione potrebbe essere:
"Il nostro gatto era malato e purtroppo ora non c'è più. Questo significa che non potrà più essere con noi, ma lo abbiamo amato tantissimo e continueremo a ricordarlo. Anche lui ci ha voluto molto bene."
È importante evitare espressioni ambigue o metafore poco comprensibili (es. “sta dormendo”), che possono generare confusione o ansia. I bambini, anche molto piccoli, sono capaci di accogliere la verità, purché venga trasmessa con dolcezza, chiarezza e in un contesto emotivo sicuro.
L’idea di piantare qualcosa in ricordo del gatto e invitare la bambina a prendersene cura è molto preziosa. Si tratta di un gesto simbolico che permette di trasformare l’assenza in presenza affettiva, dando continuità al legame e offrendo un luogo concreto in cui elaborare, anche in modo non verbale, il lutto.
Vi suggerisco infine di accogliere con attenzione tutte le sue eventuali reazioni: alcuni bambini sembrano apparentemente indifferenti, altri possono mostrare emozioni intense anche a distanza di tempo. Ogni bambino ha i propri tempi e i propri modi per attraversare un’esperienza di perdita. L’aspetto più importante è che senta di poter contare su di voi per affrontare ciò che prova.
Resto a disposizione se desiderate confrontarvi ancora.
Un caro saluto.

Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.