Esperienze
Formazione
Laureata nel 2005 in Psicologia presso l'Università degli Studi di Parma, ho frequentato la scuola di Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale di E. Berne, terapia individuale e di gruppo.
Ho una formazione specifica nella tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), avendo conseguito I e II livello.
Approfondimenti:
• EMDR e disturbi alimentari
• EMDR anatomo-fisiopatologia dell'attività clinica
• EMDR nella dissociazione strutturale (workshop avanzato)
• EMDR con i bambini e con gli adolescenti
Ambiti d'intervento
Mi occupo di Psicoterapie intese come uno spazio di ascolto e di riflessione caratterizzato dall'incontro e dalla relazione di due persone, un percorso volto a recuperare significati, consapevolezza, fiducia e possibilità.
Lavoro con gli adulti, gli adolescenti, la coppia e il gruppo.
Mi occupo prevalentemente di:
• problematiche personali nei temi riguardanti l'autorealizzazione, l'autostima, l'assertività, l'orientamento personale, le fasi critiche della vita, la presa di decisioni per noi importanti, la timidezza sociale, l'omosessualità, la comunicazione, il burnout, lo stress, le separazioni, l'impulsività, l'aggressività, il mobbing, il decorso post operatorio, etc.
• problematiche affettive e familiari (genitori, figli e di coppia);
• disturbi post-traumatici da stress (mi riferisco a traumi come incidenti, lutti, aborti, terremoti, violenze fisiche, abusi, molestie, aggressioni, bullismo, interventi chirurgici, malattie proprie o di persone a noi care, etc.);
• disturbi dell'umore
• disturbi d'ansia e fobie
• disturbi dell'alimentazione
• disturbi del sonno
La tecnica EMDR per il lavoro sui traumi
Negli ultimi anni mi sono avvicinata ad un nuovo approccio terapeutico per il trattamento di ricordi traumatici che si chiama EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Una nuova esperienza di formazione intrapresa a piccoli passi, ma che a poco a poco è diventata una parte importantissima del mio lavoro, sorprendendo me e i miei pazienti per i risultati ottenuti.
Le emozioni negative sono imprigionate in quelle parti dolorose del nostro passato, dei nostri ricordi; ogni giorno ci portiamo dietro paura, rabbia, senso di malessere, senza ben riuscire a dargli un'origine, una spiegazione.
Il lavoro psicoterapeutico sui ricordi traumatici ci aiuta a definire il disagio di oggi con estrema efficacia, prendendosi cura di sé in modo risolutivo e veloce.
Contatti
Ricevo su appuntamento nello studio di Piacenza in via Manfredi 103.
È possibile contattarmi al numero telefonico 349.8060208 oppure tramite email: chiara.scotti.pc@gmail.com
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VF
Professionista seria ed efficace.
Gia’ nel corso della prima seduta sono stati individuati i punti su cui lavorare e costruire il percorso di lavoro.
M.M.
Apprezzo molto l'empatia della Dottoressa, mi sta aiutando molto nel mio percorso.
Giacomo
Ottima professionista,sempre disponibile e attenta alla cura del paziente,top
E.D.
Dottoressa molto brava e gentile, è stata di grande aiuto a me e mia figlia.
S.D.
Dottoressa molto competente ed attenta a percepire il problema. Mi sono sentita subito a mio agio già dalla prima seduta. Sono felice di averla conosciuta.
LB
Dott.ssa. molto professionale ed empatica, disponibile e in poche sedute mi ha aiutato tantissimo.
Anonimo
Professionista seria, gentile e affidabile. Consigliata.
Lorenzo
Dott.ssa molto professionale ma allo stesso tempo riesce subito a mettere a proprio agio e far sentire a casa, dando la possibilità di parlare in maniera sincera. Mi ha aiutato tantissimo in poche sedute, analizzando il problema senza giudizio o critica, in modo professionale.
Gianmarco
Mi sono trovato da subito molto bene con la Dott.ssa, mi ha aiutato in poche sedute, sono rimasto pienamente soddisfatto.
Davide Daluiso
Ottimo specialista puntuale, centra dopo la prima seduta il problema, portandoti alla soluzione in poche sedute.
La consiglio
Risposte ai pazienti
ha risposto a 19 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Ultimamente si sta facendo particolarmente presente una sensazione strana che ho già provato ma di cui vorrei avere maggiori chiarimenti. Premetto che sono una ragazza adolescente e questa problematica si é presentata anche in altri periodi della mia vita più difficili. Recentemente, capita spesso che la sera esco con la mia famiglia a fare una assaggiata, come facciamo solitamente in estate, e mentre cammino mi inizio a sentire strana. Inizio a vedere tutto leggermente più sfocato, sento le luci dei lampioni come se fossero fortissime e mi stessero accecando, mi sento la testa come se fosse vuota e percepisco il mondo intorno a me come irreale. Questo avviene all'improvviso per qualche minuto (anche se a volte si ripresenta più di una volta nella stessa serata), così poi inizio a preoccuparmi e subentra la paura di svenire. Inizio ad avere ansia, a causa del possibile svenimento, mi agito e vorrei solo sedermi da qualche parte e riprendermi. Soffro, inoltre, di pressione bassa, perciò le prime volte che mi succedeva potevo pensare fosse un calo di pressione, perché le sensazioni sono simili, ma poi quella sensazione di svenimento e la conseguente ansia mi fanno preoccupare. Succede soprattutto quando esco in famiglia, in particolare in quei momenti (molto frequenti e maggioritari) in cui le persone che sono con me parlano tra loro ed io non ne faccio parte, perché quando mi distraggo, parlando, o facendo altro è molto piu difficile che accada. Non ho mai parlato di questo a nessuno, quindi non ho neanche mai consultato uno specialista, e quando si presentano questi episodi cerco di calmarmi da sola, respirando o concentrandomi su altro, anche se mi spaventa il fatto che succeda mentre cammino. Ho già provato più volte questa sensazione, anche l'anno scorso (in cui sono stata abbastanza male emotivamente) e la questione della testa vuota o dello svenimento mi sono successe persino da più piccola. Pensavo di aver in parte superato il periodo difficile dell'anno scorso, in quanto ora sto meglio, ma questi segnali mi fanno capire che forse non va ancora tutto bene. Mi è anche capitato di sperimentare sporadicamente quelli che ho sempre pensato essere attacchi di panico (dolore al petto, difficoltà a respirare, irrequietezza, giramenti di testa, nausea ed esempio) durante l'ultimo anno, ma non so se i sintomi provati recentemente in merito allo svenimento, soprattutto mentre cammino, possano essere riconducibili all'attacco di panico.
Scusate il disturbo e grazie mille.
Buona giornata e buon lavoro
Gentilissima,
la ringrazio per aver condiviso la sua problematica, non essendo mai riuscita a parlarne.
Come prima cosa io sentirei il parere del suo medico di base per escludere cause fisiche, dopodiché potrebbe iniziare a riflettere sugli eventi antecedenti a questi episodi, facendo attenzione a individuare gli eventi scatenanti.
Se anche queste azioni non sono risolutive potrebbe contattare uno specialista che sicuramente le sarà d'aiuto.
Le auguro un buon pomeriggio
Chiara Scotti
Buongiorno gentili dottori,
Voglio raccontarvi la mia storia che mi sta causando molto disagio e temo che possa procedere verso scenari ancora più negativi.
Ad Aprile ho cambiato lavoro, sono passato da una multinazionale settore fashion alla concorrenza, con la speranza di trovare un luogo meno tossico.
Così purtroppo non è stato.
Anzi, senza essere troppo prolisso, ho trovato un ufficio con persone molto antipatiche, un capo che vuole fare il mio lavoro (di conseguenza ho poco da fare) e, in generale, un ambiente poco strutturato e confusionario.
Un mese fa ho iniziato un iter con un’azienda, piccola rispetto a dove sono ora ma siamo comunque sui 250 dipendenti e un fatturato poco inferiore ai 100mln.
Al primo colloquio mi fanno vedere già tutta l’azienda e poi, al secondo mi formulano un’offerta.
Numericamente parlando era migliorativa, anche se di poco, rispetto alla mia RAL attuale.
Il vantaggio principale, secondo me, sarebbe stata la vicinanza da casa (pochi km) e l’orario di 37, 5 ore settimanali, con l’uscita al venerdì alle 16.
Rifiuto la proposta nonostante stessi per accettare, perché attualmente sono in un posto veramente grande e riconosciuto a livello mondiale.
Ovviamente il CV ne guadagna, anche se a volte lo stress si fa sentire.
I giorni successivi al mio rifiuto però, sento come un senso di insoddisfazione e quindi li richiamo per sapere se era ancora aperta la posizione.
Mi dicono di sì, ritorno a colloquio, lo passo di nuovo, mi riformulano l’offerta.
C’è da dire che sin dal primo colloquio mi hanno fatto sentire super voluto, e che erano venuti incontro alle mie richieste senza problemi.
E sapete io cosa ho fatto?
Ho rifiutato di nuovo.
Non sono riuscito a dire di sì e a firmare la lettera, mi è preso come un senso di ansia e panico quando ho dovuto scegliere di nuovo.
Ho cominciato con l’iperventilazione e con la tachicardia, di conseguenza ho rifiutato.
Ora sono circa due settimane che ogni giorno che vado a lavoro, facendomi la mia mezz’ora di strada, ripenso che ho buttato via un’occasione d’oro per poter finalmente andare via da dove sono.
Questo sta seriamente influendo sulla mia salute mentale, di notte ho sempre scariche lungo le gambe, non dormo, sono agitato e giù di morale in maniera pesante.
Lo stanno notando tutti e nessuno riesce a svoltarmi, quindi di fatto sto facendo del male anche a chi mi vuole bene.
Provo moltissima vergogna di me stesso per aver buttato via un’opportunità e per aver fatto perdere del tempo a persone molto più professionali di me.
A lavoro, non faccio altro che pensare a quanto sono stupido.
Ho tanta paura per il mio futuro, per la prima volta nella vita mi sento davvero senza una via d’uscita, sono perennemente in angoscia.
Non so neanche cosa domandare, credo di essere prossimo o dentro all’esaurimento nervoso.
Cerco in qualche modo aiuto.
Grazie mille in anticipo.
Carissimo,
nel leggere il suo racconto percepisco confusione e paura, che ritengo essere sentimenti comuni in un percorso di selezione; l'ignoto ci fa paura e la certezza, anche se stressante, ci rende sicuri.
Come lei stesso scrive l'azienda attuale è importante e come tale ci gratifica nel farne parte, anche se a caro prezzo evidentemente.
La nuova azienda invece, nonostante il clima accogliente, non l'ha convinta fino in fondo... qualsiasi sia il motivo questa è la sensazione che lei ha percepito quindi a mio parere ha fatto bene a seguire il suo istinto.
il consiglio che le posso dare io è di smetterla di incolparsi sulle scelte fatte ad oggi e di impegnare le sue energie in una ricerca attiva del nuovo lavori, quindi forza sfrutti il suo curriculum nella ricerca di un nuovo lavoro che la renderà più sereno e convinto che sia la scelta adeguata per sé stesso.
un abbraccio
Chiara Scotti
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