Tutto quello che c’è da sapere sul trattamento della malattia di La Peyronie

Andrologia • 26 marzo 2017 • Commenti:

Molto spesso, gli uomini che sono affetti da problemi agli organi dell’apparato urogenitale non si rivolgono al medico perché provano imbarazzo o non riconoscono il problema. Sfatare il mito che l’uomo non possa contrarre malattie che colpiscono organi quali la prostata, il pene o la vescica è molto importante, per far si che alla diagnosi tempestiva segua il corretto trattamento.

La malattia di cui parleremo in questo articolo è la induratio penis plastica (IPP), comunemente detta morbo di La Peyronie.

Che cos’è e come si manifesta la malattia di La Peyronie

Il morbo di La Peyronie prende il nome dal chirurgo francese Francois de La Peyronie che la scoprì durante il regno di Luigi XV. Questa malattia consiste in un indurimento (fibrosi) della tunica albuginea, che riveste i corpi cavernosi del pene: si forma così un’area indurita simile a una placca che impedisce al tessuto erettile, normalmente elastico, di distendersi normalmente durante l’erezione. Tutto ciò porta a una modificazione della forma del pene in erezione, che può apparire ricurvo.

Questa malattia colpisce di più gli uomini anziani: si stima infatti che ne soffra il 7% della popolazione di età compresa tra i 50 e i 70 anni.

La cause non sono ancora note, ma si ritiene che il meccanismo principale dell’insorgenza della malattia di La Peyronie sia la ripetizione di eventi traumatici a carico del pene, durante rapporti sessuali o per incidenti sportivi.

I segni e sintomi tipici di questa malattia sono:

  • placca o protuberanza palpabile sul pene palpabile;

  • curvatura del pene;

  • dolore, sia quando il pene è eretto che in condizioni normali;

  • disfunzione erettile.

 

Uno dei sintomi della malattia di La Peyronie è la disfunzione erettile.
 

Trattamento della malattia di La Peyronie

Questa malattia presenta un andamento assai variabile: può avere una rapida progressione ed arrestarsi o lentamente progredire.

La scelta del trattamento si basa sulla gravità della malattia.

Trattamento farmacologico: lo scopo è quello di ridurre la formazione di placche, il dolore e la curvatura del pene. Il farmaco più usato è il collagenasi di Clostridium, somministrato sotto forma di iniezioni direttamente nella placca di tessuto cicatriziale. Numerosi studi clinici hanno dimostrato l’efficacia di questo farmaco per la riduzione dei fastidiosi sintomi legati alla malattia.

Esistono poi i farmaci fuori etichetta,  ovvero quei farmaci che vengono usati nella pratica clinica per il trattamento di disturbi non previsti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, come il pentoxifllina, l’interferone  e il verapamil.

Trattamento chirurgico: la chirurgia della malattia di La Peyronie è indicata nei casi in cui la malattia progredisce nonostante il trattamento farmacologico o in presenza di grave deformità del pene che è dolorosa o impedisce i rapporti sessuali. Esistono vari trattamenti chirurgici, tra i quali:

  • sutura del lato in cui non è presente il tessuto cicatriziale, che ha come esito il raddrizzamento del pene.  Tra gli effetti collaterali si può avere una riduzione della lunghezza dello stesso e dei problemi erettili;

  • incisione/asportazione e innesto, in cui il chirurgo esegue dei piccoli tagli sul tessuto cicatriziale, a volte rimuovendone alcune parti, andando poi a chiuderli con parte del tessuto (innesto) per coprire il tessuto erettile. Questa procedura è più rischiosa della sutura ed è riservata ai casi gravi di curvatura;

  • protesi, che sostituiscono il tessuto spugnoso del pene. Gli impianti sono semirigidi oppure comprendono l’innesto di una pompa nello scroto. Questo trattamento è indicato per chi soffre di grave disfunzione erettile.

Altri trattamenti: l’efficacia di questi trattamenti è ancora oggetto di studio. Le terapie maggiormente utilizzate in questo senso sono:

  • ionoforesi, attraverso una corrente elettrica di lieve intensità viene trasmessa alla pelle una combinazione di verapamil e steroidi;

  • terapia a onde d’urto;

  • terapie di trazione del pene, che utilizzano dispositivi per allungare l’organo.

Oltre a questi rimedi, sono stati scoperti alcuni rimedi naturali per il trattamento della malattia di La Peyronie, tra cui:

  • supplementi di propoli: la durata minima del trattamento è di quindici giorni, ma talvolta può essere protratta fino a sei mesi, secondo il giudizio del medico;

  • supplementi di Vitamina E.

L’efficacia di questi rimedi naturali è supportata da scarse evidenze scientifiche e l’utilizzo di questi supplementi divide la comunità scientifica.

La malattia di La Peyronie ha un impatto elevato sulla vita sociale e sessuale della persona affetta e può portare a isolamento ed esclusione sociale. Riconoscere il problema e rivolgersi ad uno specialista è il primo passo per tornare alla normalità e a vivere serenamente.

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