Segni e sintomi del dolore della perdita: cos’è il lutto?

Psicologia • 9 marzo 2017 • Commenti:

Con il termine “lutto” si intende una sensazione di dolore emotivo intenso che scaturisce dalla perdita di una persona cara. Il rapporto dell’uomo con la morte ha attraversato tantissime fasi diverse, ma ha sempre mantenuto una condizione di mistero data dall’impossibilità di conoscere cosa avvenga dopo il trapasso.

Il fattore principale del lutto

Il fattore principale del lutto, secondo la psicologia, risiede nella perdita dell’oggetto relazionale e nell’interruzione del rapporto che si era creato. Il legame emozionale è quindi ciò che viene a mancare ed il superamento di questa rottura necessita di un processo di elaborazione del lutto

Il lutto in termini più comuni viene definito come quel periodo di tempo in cui una persona mette in atto dei processi psicologici che gli consentano di elaborare la morte del proprio caro e superare il dolore della perdita.

In alcune culture esistono dei comportamenti specifici attuati dalla famiglia del deceduto, a volte anche con precise tempistiche. In Italia, dove vige la cultura cattolica, esiste la pratica – ad oggi forse sempre più in disuso – di “vestire il lutto” (cioè di nero) per lunghi periodi dopo la morte del caro.

Nella cultura ebraica, invece, è tradizione procurarsi uno strappo sui vestiti in segno di lutto e, se la morte è di un genitore, i figli non dovranno mai ricurcire questi tagli. In casa del defunto non si potrà indossare scarpe di cuoio o fare una doccia per una settimana. Inoltre, gli specchi vengono coperti o spostati in segno di rispetto.

In altre culture, soprattutto quelle orientali, il bianco è il colore del lutto e la morte è celebrata come una festa per il ritorno dell’anima del defunto al divino. 

La morte viene quindi vissuta in maniera molto diversa in tutto il globo ma per tutte le culture essa rimane una soglia impossibile da superare senza timori o domande.

Il periodo di lutto

Il periodo di lutto – inteso come il tempo necessario per elaborare il dolore - non ha una durata specifica poichè dipende da moltissimi fattori, tuttavia non sarebbe da considerare eccessivo un periodo che arrivi anche ai 24 mesi. Il tempo necessario per elaborare il dolore è molto diverso da persona a persona. Un elemento che più di tutti causa la difficoltà nel superare il lutto è il legame che esisteva precedentemente con il deceduto. In genere, i rapporti più stretti e che quindi rendono ancora più forte il dolore e la perdita del caro sono:

  • genitore-figlio (il dolore nei bambini è ancora più complicato da affrontare); 

  • coniugi;

  • fratelli.

Altri fattori che influenzano l’affrontare un lutto sono la modalità ed i tempi della morte del caro. Il lutto, infatti, presenta due condizioni particolari che complicano il normale andamento del processo di elaborazione del lutto, ovvero:

  • il lutto complicato

  • il lutto traumatico

Il primo si definisce come quel lutto in cui sia avvenuto qualcosa che abbiamo impedito la normale elaborazione del dolore. Il lutto traumatico è invece quello che sopraggiunge in seguito ad un evento traumatico.

Il supporto per il lutto è fondamentale e spesso necessita di particolari attenzioni anche da parte di esperti in materia come psicologi, psichiatri e psicoterapeuti. Soprattutto nei casi di lutto traumatico e lutto complicato risulta necessario l’aiuto di uno specialista.

La psichiatra svizzera Elisabeth Kübler Ross è infatti stata la prima a riconoscere le cinque fasi di elaborazione del lutto, nel lontano 1970. Le cinque fasi sono:

  1. rifiuto: in cui la verità non riesce ad essere accettata;

  2. rabbia: momento molto delicato in cui si liberano emozioni molto intense;

  3. contrattazione: in cui si comincia a sviluppare le conseguenze del lutto e si cerca di capire come si può reagire;

  4. depressione: in cui la persona è costretta a comprendere ed accettare la situazione che deve affrontare;

  5. accettazione: in cui la persona è riscita ad elaborare e superare il lutto.

Questi stadi del lutto sono generalmente accettati ancora oggi e sono piuttosto riconoscibili, rappresentando un caposaldo fondamentale per la cura del lutto attuata in tutto il mondo.

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