Sclerosi Multipla: nuova cura sperimentale, ma attenzione ai rischi

Neurologia • 7 settembre 2016 • Commenti:

La Sclerosi Multipla è una malattia cronica invalidante del sistema nervoso centrale che colpisce i giovani adulti e negli ultimi decenni il numero di pazienti a cui tale patologia viene diagnostica sta crescendo in maniera quasi esponenziale.

In Europa, circa mezzo milione di persone soffrono di Sclerosi Multipla (o SM), di cui almeno 68.000 soltanto in Italia, stando alle recenti statistiche.

Tra i pazienti Italiani, soltanto il 5% soffre della forma più grave di SM, quella primaria progressiva, il 10% soffre invece della forma secondaria progressiva.

Circa l’85% dei malati di Sclerosi Multipla in Italia soffre della forma recidivante-remittente.

Tale forma è anche la tipologia più comune di Sclerosi Multipla nel mondo: nei pazienti affetti dalla forma recidivante-remittente, i sintomi tendono di fatto a comparire e scomparire, con episodi alternanti di remissione e recidive.

  • Le recidive o ricadute sono periodi in cui la malattia è in fase attiva e in cui si manifesta con la comparsa di nuovi sintomi o con l’aggravarsi di sintomi già presenti.

  • La remissione è un periodo (spesso anche piuttosto lungo) di recupero e di  stabilità che segue alle ricadute.

Con il passare degli anni, la forma recidivante-remittente può evolvere purtroppo in una forma secondaria progressiva, più grave della forma recidivante - remittente.

Sclerosi multipla: una nuova cura è all’orizzonte?

Un recente studio Canadese pubblicato sulla prestigiosa rivista medico-scientifica “The Lancet” annuncia una cura sperimentale che potrebbe offrire nuove prospettive a chi soffre di Sclerosi Multipla: la ricerca è stata effettuata su 24 pazienti di età compresa tra i 18 e i 50 anni in tre ospedali del Canada.

La ricerca, da poco resa pubblica e dagli esiti finora piuttosto incoraggianti, ha tuttavia sollevato diversi dubbi e un certo numero di perplessità a causa della pericolosità di questo nuovo metodo di trattamento della SM.

Perchè il nuovo studio sulla Sclerosi Multipla è controverso

Nella Sclerosi Multipla, il sistema immunitario attacca le terminazioni nervose del cervello e del midollo spinale.

Uno dei trattamenti attuali è quello di sopprimere il sistema immunitario con la chemioterapia e di introdurre successivamente cellule staminali ematopoietiche (cellule che danno origine a tutte le cellule del sangue) nel paziente. Tale terapia è nota come  trapianto di cellule staminali ematopoietiche (in inglese Hematopoietic stem cell transplantation o HSCT).

La nuova cura sperimentale differisce sensibilmente dalla terapia HSCT: infatti, in questa nuova cura i ricercatori Canadesi sono andati molto oltre, non limitandosi a sopprimere temporaneamente il sistema immunitario del paziente, ma distruggendolo completamente.

Il sistema immunitario dei pazienti viene successivamente ricostituito utilizzando cellule staminali raccolte dal sangue del paziente stesso. Tali cellule dovranno essere così nuove da non aver ancora sviluppato in sé le imperfezioni che porterebbero nuovamente ad una recidiva della Sclerosi Multipla.

I ricercatori hanno affermato che tra i pazienti sopravvissuti, a distanza di 13 anni dalla terapia, nessuno di essi ha avuto una recidiva: il dato è ancor più soprendente se si pensa che tutti i pazienti che hanno deciso di sottoporsi a questa cura sperimentale erano in condizioni molto gravi.

Tuttavia, dobbiamo rimarcare come tale terapia, essendo molto aggressiva e debilitante per il fisico del paziente, sia estremamente rischiosa: uno dei pazienti sottoposti alla cura sperimentale, infatti, è morto proprio durante la terapia.

Inoltre, la comunità medica è ancora piuttosto cauta sull’esito di questa nuova ricerca sulla Sclerosi Multipla: i pazienti su cui la ricerca sono ancora troppo pochi per esprimere un giudizio definitivo sugli effetti a lungo termine della terapia.

La ricerca sulla Sclerosi Multipla, intanto, prosegue

Purtroppo, ad oggi non esistono cure che possano sconfiggere definitivamente la Sclerosi Multipla.

Fortunatamente, negli ultimi anni, la ricerca sulla Sclerosi Multipla sta compiendo notevoli passi in avanti: sono stati introdotti nuovi farmaci più efficaci  e le prospettive e la qualità della vita di molti malati sono decisamente migliorate.

Sebbene ancora non vi siano ancora elementi sufficienti per considerare quest’ultima ricerca Canadese come una cura “definitiva” per la malattia,  essa è comunque un segnale importante da parte della comunità scientifica e lancia implicitamente un messaggio positivo: la ricerca medica non arretra ma, al contrario, cerca di spostare sempre un passo oltre i propri progressi e le proprie fondamentali conquiste.  

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