Reflusso gastroesofageo nei neonati

Esperto Giuseppe RucciOsteopatia • 19 aprile 2016 • Commenti:

Che cos'è il reflusso gastroesofageo (GER)

Il reflusso gastroesofageo (GER) rappresenta un processo fisiologico e consiste nel passaggio di contenuto gastrico nell’esofago (con o senza rigurgito o vomito).

Che cos'è la malattia da reflusso (GERD)

La malattia da reflusso (GERD) è una condizione patologica nella quale gli episodi di reflusso provocano complicanze esofagee ed extra esofagee.

Il GERD è caratterizzato da sintomi esofagei e sintomi extra esofagei. I sintomi esofagei comprendono rigurgito, vomito, disfagia, esofagite, scarso aumento di peso e dolore retrosternale, sottosternale e addominale; i sintomi extra esofagei includono tosse, laringiti, faringiti, respiro sibilante, sinusiti, otiti medie ricorrenti ed erosioni dentali. Meno specifici sono l’irritabilità, i disturbi del sonno, il pianto inspiegabile e la cosiddetta sindrome di Sandifer.

GERD: strumenti diagnostici e diagnosi

La diagnosi di GERD è su base clinica in riferimento a segni e sintomi, più o meno fastidiosi, associati al GER.

Di seguito si riportano i principale strumenti e mezzi per la diagnosi di GERD.

Strumenti e mezzi di diagnosi:

  • Anamnesi e valutazione obiettiva

  • Monitoraggio del pH esofageo

  • Impedenza multipla intra luminale

  • Studio della motilità

  • Endoscopia e biopsia esofagea

  • Rx con contrasto

  • Scintigrafia gastro esofagea

  • Ultrasonografia gastro esofagea

Tuttavia, nel corso degli anni ’90 e nel decennio successivo sono stati redatti dei questionari in grado di diagnosticare la presenza del GERD; il più utilizzato è l’I GERQ R.

Oggi, il trattamento del GERD prevede tre tipologie di approcci:

  • non farmacologico;

  • farmacologico;

  • chirurgico.

L’osteopata considera l’individuo nella globalità più assoluta e, attraverso particolari procedure manuali, va a ricercare le cause di determinate disfunzioni approcciando il neonato .

Nel caso del GERD è interessante indagare le dinamiche del parto ed eventuali “traumi” che hanno potuto perturbare l’attività del nervo vago, maggiore responsabilità della funzionalità neurovegetativa dell’apparato digerente.

Importante è anche la valutazione dei tre diaframmi: stretto toracico, toraco – addominale e pavimento pelvico che sono equilibratori di pressione e pertanto una volta perturbati possono creare disfunzioni che incidono sul passaggio del contenuto gastrico dall’esofago allo stomaco.

Sono attualmente in corso diverse sperimentazioni che vogliono dimostrare l’efficacia del trattamento osteopatico su questo tipo di disturbo che ha una prevalenza importante fino al sesto mese (67 %) per poi decrescere fino al 5 % nei bambini che compiono il primo anno di vita.   

Esperto

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