La ricostruzione mammaria e il diritto alla riaffermazione di sé: perché è importante esserci al Bra-Day

Oncologia • 11 ottobre 2016 • Commenti:

Gli effetti fisici di una malattia grave come il tumore al seno sono ormai noti quasi a tutti, specialmente per merito di una sempre più efficace campagna di informazione e di prevenzione.

Ciò che invece spesso non viene rimarcato è l’aspetto “complessivo”  della patologia e del suo trattamento nella vita di una donna, i suoi effetti non solo a livello fisico, ma psicologico, interrelazionale e sociale.

Ciò è evidente anche a seguito della guarigione, specialmente se (come in genere avviene) la vittoria contro il tumore al seno è passata anche dall’intervento chirurgico (di natura demolitiva): per quanto i casi di vera e propria depressione siano alquanto rari nelle donne sopravvissute al tumore al seno, molte di esse lamentano lunghi periodi di forte stress emotivo, difficoltà a convivere con i cambiamenti fisici che la terapia ha posto in essere e, generalmente, una certa (giustificabile) apprensione per il futuro e una situazione conflittuale nei confronti della propria percezione di sé.

 

Il Bra-Day: la Giornata della consapevolezza sulla ricostruzione mammaria

All’interno di questo complesso processo di elaborazione della malattia e di rinnovato bisogno di auto-affermazione e di auto-accettazione, in molti casi la ricostruzione mammaria può giocare un ruolo importante per le donne che hanno subito un intervento demolitivo al seno.

Anche quest’anno ritornerà, per la sua quinta edizione, il “Bra-Day”(Breast Reconstruction Awareness Day), la giornata internazionale della “Consapevolezza sulla ricostruzione mammaria”.

L’evento si terrà  mercoledì 19 ottobre e prevede eventi e iniziative per sensibilizzare le donne che hanno subito un intervento al seno a causa di un tumore sulle tecniche di ricostruzione della mammella.

A tale scopo, in vari ospedali italiani (a Roma, Palermo, Bologna, Forlì, Modena, Verona e Trento) si terranno vari incontri ed iniziative, coordinati dall'associazione Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus.

 

Perché la ricostruzione mammaria è importante?

Come già accennato in precedenza, il trattamento chirurgico del tumore al seno (in particolare, in caso di mastectomia) ha effetti molto pesanti sia sul fisico che sulla psiche di chi si sottopone ad esso: in senso più ampio, possiamo senza dubbio dire che tale intervento può influire negativamente sulla qualità della vita delle pazienti.

Ad ogni modo, negli ultimi anni i progressi della scienza medica e una maggiore attenzione ad aspetti non esclusivamente “fisici” della patologia tumorale, hanno portato non soltanto ad un netto miglioramento delle possibilità di sconfiggere il cancro al seno, ma anche a una maggiore consapevolezza, da parte delle pazienti, di avere diritto a potersi percepire non solo fisicamente “guarite”, ma anche di ritrovare l’armonia con la propria immagine e il proprio corpo.

La maggior parte delle pazienti che hanno subito una mastectomia sono idonee alla ricostruzione mammaria, nel caso in cui che la patologia tumorale sia stata risolta dal trattamento chirurgico.

Ciononostante, solo un terzo delle delle donne che hanno subito un intervento demolitivo al seno decidono di avvalersi della possibilità di un intervento ricostruzione mammaria.

Diversi studi hanno invece suggerito che la ricostruzione mammaria, in tale contesto, fornisce a molte donne una migliore percezione di sé e del proprio corpo, con effetti senza dubbio benefici anche in altri aspetti della sfera personale e sociale.

 

Tumore al seno: l’importanza della prevenzione e i “segnali di allarme”

Il tumore al seno è, al giorno d’oggi, una malattia che si può certamente combattere e, in parecchi casi, sconfiggere.

Sicuramente, il primo vero alleato nella lotta al tumore al seno è la prevenzione: una diagnosi precoce, in particolare, è fondamentale. Individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta infatti in maniera esponenziale la possibilità di curarlo.

Esistono diversi strumenti molto efficaci per la diagnosi del tumore del seno:

  • mammografia,

  • ecografia,

  • risonanza magnetica.

 

I controlli medici generali, atti alla prevenzione del tumore al seno, sono consigliati almeno una volta all’anno per tutte le donne a partire dai 20 anni. La mammografia, accompagnata da ecografia, è raccomandata per le donne tra i 40 e i 50 anni.

Le donne tra i 50 e i 69 (la fascia più a rischio) dovrebbero sottoporsi a mammografia con cadenza biennale.

Oltre agli strumenti medici, ogni donna può avvalersi dello strumento dell’autopalpazione, che permette di notare eventuali “segnali d’allarme” che potrebbero far pensare all’insorgenza del tumore, come ad esempio la presenza di noduli oppure di altre modificazioni del seno al tatto o alla vista.


 

Tumore al seno: incidenza e dati statistici:

  • Ogni anno, in Italia, si ammalano di tumore al seno circa 48 mila donne (e 300 uomini).

  • Incidenza: si ammala di tumore al seno circa 1 donna su 9.

  • Tra le donne colpite da tumore, il 29% di esse è colpito da tumore al seno.

  • La sopravvivenza dopo cinque anni dalla diagnosi è, in Italia, dell’87%.

  • La mortalità del tumore al seno diminuisce ogni anno di circa l’1,4%.

 

La ricostruzione mammaria è un diritto?

Partiamo da un assunto fondamentale: una persona affetta da una malattia è, appunto, una PERSONA: un individuo che ha il diritto non solo di guarire, ma anche di perseguire in maniera completa la propria felicità e di riconquistare, dopo la propria difficile e meritata guarigione, una rinnovata fiducia in sé e nel proprio futuro.

La salute, quella con la “S” maiuscola, è anche (soprattutto) questo: uno stato al contempo fisico, mentale e sociale.

Dunque, in questo senso, la risposta è: sì, ogni donna ha il diritto, una volta guarita e se la sua situazione medica lo suggerisce, a trovare nuovamente un proprio equilibrio psico-fisico.

Se tale equilibrio può passare anche (come spesso avviene) attraverso l’intervento di ricostruzione mammaria, allora è giusto che ogni donna sia informata e pienamente consapevole di avere questa possibilità. Se la ricostruzione del seno è parte della ricostruzione della propria identità, allora è importante saperne di più.

Per questo motivo, in nome di un diritto sacrosanto alla pienezza della vita anche dopo la malattia, vi chiediamo di esserci, il 19 Ottobre, di partecipare al Bra-Day e di cogliere questa importante appuntamento con la salute con la S maiuscola.

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)