Influenza e sue manifestazioni: Tipo A, Tipo B, Tipo C

Medicina Generale • 15 dicembre 2016 • Commenti:

Linfluenza è genericamente intesa come un’infezione da virus che interessa in particolare le vie aeree e si manifesta attraverso i tipici sintomi quali lo starnuto, la febbre, dolori alle articolazioni e perdita di appetito.

In base alla tipologia di virus che ne è responsabile, si possono verificare fenomeni complicazioni potenzialmente pericolose per l’uomo.
La raccomandazione è quella di non sottovalutare una banale influenza e ricorrere al parere del medico che valuterà eventuali rischi. La prevenzione viene attuata con la somministrazione di un vaccino influenzale, che va incontro a cambiamenti continui della sua formula in base al ceppo responsabile dell’epidemia in corso. 
Solo dopo aver raccolto i dati del virus, è possibile però produrre il vaccino che ne delimita la diffusione, concentrata principalmente durante la stagione invernale.

È utile sapere che i virus responsabili l’influenza si possono suddividere in tre principali tipologie:

  • tipo A
  • tipo B
  • tipo C

Per la prevenzione di tutti i virus influenzali, è fortemente raccomandato il ricorso alle norme di igiene, quali il lavaggio frequente delle mani.

Influenza da virus di tipo A  

Il virus di tipo A è quello più comune e si diffonde in maniera esponenziale sia nell'uomo che nelle specie animali. I virus di questo tipo possono essere ulteriormente suddivisi in base alle differenze tra le proteine di cui la superficie della particella virale è rivestita:

  • neuraminidasi (N o NA)
  • emoagglutinina (H o HA).

La prima è responsabile della diffusione del virus, che passa da cellula a cellula.
La seconda invece “apre le porte” delle cellule che ospitano il virus, permettendone la moltiplicazione.

Al tipo A appartiene anche il virus responsabile dell’influenza aviaria, così denominata poiché colpisce gli uccelli, ma può trasmettersi anche all’uomo.
I primi casi di influenza aviaria risalgono già alla fine del 1800.
Alcuni studi hanno accertato che nei volatili il virus ha sede nell’intestino e si trasmette tramite gli uccelli che migrando infettano altre specie, soprattutto negli ambienti umidi. Negli ultimi anni l’influenza aviaria è stata responsabile anche di alcuni decessi, soprattutto nelle zone orientali del mondo.

Vari interventi sono stati attuati dalle autorità sanitarie competenti per ridurre il rischio di pandemie ed epidemie, principalmente intervenendo su un rigido monitoraggio degli allevamenti di pollame, aumentando i controlli e i parametri igienici.

Non è un caso che gli episodi più gravi di influenza aviaria nel mondo, abbiano originato dalle zone dell’Est asiatico, dove i canoni di igiene degli allevamenti sono generalmente molto carenti.

Influenza di tipo B

I virus di questo gruppo si riferiscono quasi esclusivamente alla specie umana e non si diffondono su larga scala come quelli di tipo A, anche se possono trasformarsi in virus dannosi qualora avvenisse una mutazione che ne alteri la natura.
I virus di tipo B talvolta rappresentano un pericolo, soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni.

La trasmissione avviene attraverso il contatto con goccioline di sudore o di saliva infette. I sintomi dell'influenza B, che si presentano dopo un periodo di incubazione di circa 2 giorni, sono gli stessi di altri tipi dell'influenza ovvero tosse, febbre, mal di testa, malessere generale e congestionamento. La durata dell’influenza e dei suoi sintomi è normalmente tra i 3 e i 7 giorni.  

Se non curata adeguatamente, l’influenza da virus di tipo B può degenerare in malattie quali la meningite, la polmonite ed altre.

Secondo studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo la degenerazione del virus B in meningite – ad esempio – è stata la causa di quasi 500.000 decessi di bambini al di sotto dei 5 anni. Raramente si sono verificati casi di pandemie.

La copertura con il vaccino antinfluenzale diventa quindi fortemente consigliata per arginare il rischio che il virus si trasformi in una malattia invasiva.
In generale si può affermare che l’influenza di tipo B può comportare diffusione in aree circoscritte e raramente diventa pandemica.

Influenza di tipo C

I virus influenzali di tipo C, si manifestano con una infezione in generale senza sintomi, riconducibile agli effetti di un banale raffreddore e sono considerati di scarsa rilevanza clinica.

Dei tre gruppi infatti, i virus C rappresenta quello meno pericoloso e non si estende mai a livelli di pandemie ed epidemie. Anche la diffusione del tipo C di influenza, avviene tramite saliva e sudore, specialmente nei luoghi chiusi quali:

  • scuole
  • negozi
  • ambienti generalmente popolati.

La norma generale è sempre quella di ricorrere a piccoli accorgimenti per delimitare il propagarsi del virus, primo fra tutti il lavaggio frequente delle mani con sapone.

A differenza del virus di tipo A, non si conoscono variazioni che alterano il corso del virus, con conseguente degenerazione. 

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