Disturbi d’ansia: tipi, cause, sintomi e cura

Psicologia • 19 gennaio 2017 • Commenti:

L’ansia è una risposta naturale del nostro cervello e del nostro organismo alla paura di fronte al pericolo. Pertanto, l’ansia svolge un ruolo di autoconservazione importante, stimolando reazioni di fuga o di attacco molto utili di fronte a un potenziale pericolo. Tuttavia, nel complesso contesto di relazioni della società moderna, l’ansia può divenire un meccanismo potenzialmente distruttivo, che si ritorce contro l’individuo stesso manifestandosi in situazioni non appropriate, con eccessiva intensità o instaurandosi per lunghi periodi di tempo.

In questi casi, si parla quindi di disturbi d’ansia, la classe di disturbi mentali più diffusa in assoluto.

Tipi di disturbi d’ansia

A seconda delle loro manifestazioni e delle cause scatenanti, i disturbi d’ansia possono essere suddivisi in varie categorie, quali:

  • attacchi di panico;
  • agorafobia;
  • altre fobie specifiche (claustrofobia, paura dell’altezza, dei ragni, dei serpenti, dei cani, ecc.)
  • fobia sociale o disturbo d’ansia, di cui il disturbo d’ansia generalizzato costituisce un caso particolare;
  • disturbo ossessivo-compulsivo;
  • disturbo post-traumatico da stress;
  • disturbo d’ansia indotto da patologie o sostanze psicoattive.

Cause dei disturbi d’ansia

Le cause dei disturbi d’ansia sono tuttora oggetto di ricerca; tuttavia, nel quadro complessivo sono stati evidenziati sia fattori psicologici, patologici, genetici che di natura ambientale.

In alcuni casi, l’ansia esordisce in associazione con un evento scatenante: può trattarsi di un trauma affettivo, di un lutto, dell’esposizione a una situazione di grave pericolo e così via. Inoltre, può essere collegata a uno stato patologico o all’uso di sostanze psicoattive. In questo caso, il disturbo ha un’evidente componente fisiologica, legata agli effetti mentali della sostanza assunta. Patologie in grado di determinare un disturbo d’ansia possono essere alcuni tumori che provocano elevati livelli di ormoni specifici nell’organismo o, negli anziani, tipicamente la demenza senile.

Ansia e depressione sono intimamente connesse: infatti chi è affetto da disturbi d’ansia è più esposto al rischio di depressione.

Sintomi dei disturbi d’ansia

I sintomi dei disturbi d’ansia sono sia di natura fisica che mentale. A seconda della tipologia di disturbo e del soggetto, essi possono variare notevolmente. Inoltre, possono insorgere in maniera improvvisa, come per esempio avviene durante un attacco di panico, oppure in maniera graduale nel tempo.

I disturbi d’ansia, sotto il profilo fisico, possono essere caratterizzati da sintomi quali difficoltà di respirazione, senso di soffocamento, tachicardia, tremori, vertigini, nausea, sudorazione e disturbi gastrointestinali.

Sotto il profilo emotivo, l’ansia può causare depressione e comportamenti di evitamento, limitando notevolmente la vita della persona colpita e spingendola all’isolamento sociale.

Cura dei disturbi d’ansia

I disturbi d’ansia possono essere curati sia con il ricorso alla psicoterapia che a farmaci, anche in combinazione tra loro.

In psicoterapia, gli approcci di cura possibili sono molteplici. Tra questi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale costituisce una metodologia che punta a insegnare al paziente a fronteggiare l’ansia e le tipiche situazioni in cui essa si manifesta, riducendo quindi il ricorso a comportamenti di evitamento. A questo scopo vengono impiegate varie tecniche, quali l’esposizione controllata alle cause e ai sintomi caratteristici del disturbo e lo sviluppo del cosiddetto “self talk positivo” (cioè la capacità di parlare di sé in modo positivo).

Esistono inoltre anche diversi farmaci per l’ansia. Tra questi un ruolo preminente è svolto dagli ansiolitici, quali le benzodiazepine. Si tratta di farmaci che provocano assuefazione e devono essere assunti esclusivamente sotto controllo medico. Inoltre, non devono essere interrotti improvvisamente, ma “scalati” per un breve periodo di tempo.

Anche gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (o SSRI) si sono dimostrati utili per la cura dell’ansia cronica, mentre farmaci della classe dei beta-bloccanti sono alle volte impiegati per il controllo dei tipici sintomi fisici di ansia.

La grande diffusione e la varietà con cui il disturbo d’ansia si manifesta ai giorni nostri ne fa senza dubbio una questione di grande attualità. D’altra parte, però, spesso il problema tende a non essere riconosciuto come effettiva patologia e quindi a non essere curato. Dato che l’ansia, nelle sue varie forme, può influire anche molto pesantemente sulla vita delle persone, è importante non sottovalutarla: la psicoterapia e i farmaci sono in grado di ridurre notevolmente la sofferenza del paziente, nonché di migliorare le sue prestazioni sociali.

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)