Cos’è un attacco di panico? Cosa provoca gli attacchi di panico?

Psicologia • 21 gennaio 2017 • Commenti:

Gli attacchi di panico, detti anche disturbo da panico, fanno parte dell’ampia categoria psichiatrica dei disturbi d’ansia e sono caratterizzati da un quadro di sintomi complesso e variabile.

Il problema ha una diffusione molto ampia: per dare una proporzione del fenomeno, alcuni studi hanno calcolato che circa dieci milioni di persone in Italia siano state soggette ad un episodio nel corso della loro vita, mentre almeno due milioni soffrirebbero di un vero e proprio disturbo caratterizzato da attacchi ripetuti nel tempo.

Nella maggior parte dei casi, il problema emerge tra la fine dell’adolescenza e gli anni giovanili, ma può presentarsi anche in età infantile; inoltre è più frequente nelle donne. Data la grande variabilità delle manifestazioni del disturbo, la sua evoluzione e le possibilità di cura degli attacchi di panico presentano differenze notevoli a seconda dei casi.

Anche se un attacco di panico occasionale, che può verificarsi a seguito di condizioni particolari, può non ripetersi mai più nella vita, per milioni di persone nel mondo le crisi di panico diventano un incubo con cui fare i conti per molti anni.

Vediamo quindi di capire insieme cos’è un attacco di panico.

Quali sono i sintomi di un attacco di panico?

Come abbiamo accennato, le manifestazioni del disturbo possono essere notevolmente variabili. I sintomi di un attacco di panico sono principalmente fisici e possono includere:

  • difficoltà respiratorie e senso di soffocamento;
  • tachicardia o palpitazioni;
  • sudorazione;
  • vertigini, tremori o stordimento;
  • oppressione o dolore al torace;
  • brividi o vampate di calore;
  • intorpidimento delle mani o dei piedi;
  • nausea;
  • angoscia e paura che stia per succedere qualcosa di terribile;
  • senso di dissociazione, sbandamento o distacco dall’ambiente circostante;
  • crisi di pianto.

In generale, una crisi di panico può durare mediamente dai dieci minuti a mezzora. Di norma, i sintomi si risolvono da soli senza lasciare conseguenze. Tuttavia la paura o l’effettivo ripetersi di successivi attacchi, nei casi più gravi, può causare depressione e compromettere seriamente la vita di relazione e lavorativa delle persone colpite.

Cosa causa gli attacchi di panico

Il nostro cervello, in presenza di un pericolo potenzialmente grave o letale, scatena naturalmente una serie di reazioni fisiche ed emotive. In pratica, un attacco di panico si verifica quando tale reazione di allarme viene attivata senza che ci si trovi di fronte a un rischio reale.

Oltre alla sofferenza che la crisi comporta in sé, le persone colpite da questo disturbo tendono a sviluppare ansia per la paura di altri attacchi, nonché comportamenti protettivi di evitamento. Per questo motivo, chi soffre di disturbi d’ansia spesso tende a evitare luoghi affollati, spazi chiusi, aerei e viaggi.

Un attacco di panico può essere scatenato da fattori emotivi o ambientali stressanti, che attivano la reazione ansiosa. L’uso di sostanze psicoattive, come la cannabis o alcuni farmaci, può avere un ruolo nello scatenare gli episodi di panico.

Come affrontare un attacco di panico

Controllare un attacco di panico, una volta che si è innescato, non è facile. Tuttavia è possibile mettere in atto diverse strategie per evitarne l’esplosione o ridurne al minimo gli effetti.

Tentare di bloccare un attacco di panico opponendo resistenza, in generale, è controproducente, come anche fingere che il problema non esista. È utile piuttosto riconoscerlo e sottrarsi consapevolmente al contesto che sappiamo esserci sgradevole (per esempio un luogo affollato o rumoroso), anche solo per una decina di minuti, per allentare la pressione della crisi in arrivo.

Un altro accorgimento è cercare di mettersi a proprio agio fisicamente, assumendo una posizione confortevole: spesso aprire una finestra per far entrare l’aria fresca può migliorare la situazione, attenuando sia le vampate di calore che il senso di soffocamento.

La presenza di una persona, o anche di un oggetto, che per noi rivesta un ruolo rassicurante può aiutarci a gestire efficacemente le reazioni fisiche ed emotive nel corso di un attacco.

Trattamento degli attacchi di panico

Dato che il disturbo ha una duplice dimensione, fisica e psicologica, anche l’eventuale terapia può muoversi su questi due fronti. Una psicoterapia di sostegno, individuale o di gruppo, è essenziale nella cura di qualunque disturbo ansioso.

Alcune tecniche di trattamento specifiche comprendono la terapia comportamentale di esposizione, che consente al paziente di familiarizzare con le manifestazioni fisiche ed emotive scatenate dagli attacchi di panico, allo scopo di ridurre l’ansia anticipatoria. Anche l’apprendimento di tecniche di controllo respiratorio può contribuire al controllo dei sintomi.

Soprattutto nei casi più gravi, in cui insorgono depressione, comportamenti di evitamento e gravi fobie, il medico può prescrivere farmaci antidepressivi per ridurre queste manifestazioni cliniche.

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