Cos’è il gozzo?

Endocrinologia • 11 febbraio 2017 • Commenti:

Il gozzo, detto anche struma, è un rigonfiamento della tiroide che tipicamente si manifesta negli stadi più avanzati delle patologie tiroidee.

Per capire di cosa stiamo parlando, può essere utile ricordare che la tiroide è una delle ghiandole endocrine, quelle cioè che fanno parte del cosiddetto sistema endocrino, localizzata nel collo e responsabile della produzione di ormoni tiroidei. Lo specialista che si occupa delle malattie che colpiscono questo apparato è detto appunto endocrinologo.

A causare il tipico aumento di volume nella zona anteriore del collo è la proliferazione di tessuto cicatriziale fibroso che, col tempo, può caratterizzare alcune affezioni della tiroide.

Gozzo e alimentazione

Come abbiamo accennato, il gozzo può manifestarsi nelle fasi avanzate di varie malattie del sistema endocrino. Storicamente, però, è associato a una deficienza nutrizionale di iodio, in passato tipica soprattutto delle valli alpine, lontane dal mare e caratterizzate da acque potabili povere di questo elemento. Questa carenza alimentare un tempo costituiva la causa della diffusione del cosiddetto gozzo endemico.

Infatti, dato che lo iodio è necessario per la sintesi di due ormoni prodotti dalla tiroide (tiroxina e triiodotironina), la sua carenza alimentare fa sì che un’altra ghiandola del sistema endocrino, detta ipofisi, reagisca secernendo l’ormone THS (ormone tireostimolante) che stimola i tessuti della tiroide.

La maschera bergamasca di Gioppino, tradizionalmente caratterizzata in modo umoristico dalla presenza di un triplice gozzo nel collo, testimonia l’associazione tra questa manifestazione patologica e l’alimentazione tipica delle montagne italiane.

Altre cause del gozzo

Il gozzo può presentarsi a seguito di un’ampia gamma di malattie tiroidee, quali ad esempio:

  • ipertiroidismo;

  • tiroiditi (cioè infiammazioni della tiroide) di vario tipo;

  • tumori della tiroide;

  • malattia di Hashimoto, un disturbo autoimmune;

  • morbo di Graves-Basedow, sempre di origine autoimmune.

Anche durante la gravidanza, a causa della produzione di gonadotropina HCG, è possibile notare un leggero ingrossamento uniforme della tiroide, che tuttavia è di natura benigna e temporanea.

Sintomi del gozzo e delle patologie a esso collegate

Di per sé il gozzo, al di là del caratteristico gonfiore nella zona della tiroide, non presenta spesso altri sintomi degni di nota. Tuttavia, la compressione determinata dall’ingrossamento della tiroide può causare difficoltà nel respirare o deglutire e mal di testa, nonché alterazioni della fonazione. In corrispondenza del gonfiore, in alcuni casi, può manifestarsi anche un dolore localizzato.

A seconda delle cause sottostanti della formazione del gozzo, si possono notare inoltre sintomi collegati alla patologia che lo ha provocato.

Pertanto, nei casi di ipertiroidismo, si possono avere ad esempio sudorazione eccessiva, tremori, magrezza, debolezza muscolare, capelli fragili e alopecia, nervosismo, insonnia, tachicardia e ipertensione.

D’altro canto, le patologie che causano un’insufficiente attività della tiroide (ipotiroidismo), come le infiammazioni o le malattie autoimmuni a cui abbiamo accennato sopra, possono dar luogo a sintomi opposti, tra cui diradamento dei capelli, secchezza della cute, affaticamento muscolare, cute fredda, depressione, sonnolenza, aumento del peso, raucedine, bradicardia e diminuzione dell’udito.

Cura del gozzo

Per quanto detto sin qui, il trattamento del gozzo implica ovviamente la cura della patologia sottostante. In presenza di un gonfiore della tiroide, con eventuali noduli o dolorosità della zona in questione, il primo passo necessario è una corretta diagnosi, che può essere effettuata solo da uno specialista endocrinologo il quale, oltre alla visita, potrà prescrivere esami del sangue e strumentali, come un’ecografia o una scintigrafia, per valutare sia i livelli ormonali che la morfologia della tiroide.

A seconda della natura e della gravità del problema, il medico potrà così prescrivere una terapia orale indicata.

Nei casi in cui le dimensioni del gozzo sono tali da causare gravi disturbi o problemi estetici al paziente, è possibile anche procedere a una rimozione chirurgica, parziale o totale, della tiroide.

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