Come un comune (ma pericoloso) disturbo può costare un risultato mondiale nel triathlon (e non solo)

Oggi vogliamo parlarvi della storia sensazionale dell’atleta Jonathan Brownlee, durante il campionato mondiale di triathlon a Città del Messico.

A un passo dal traguardo, Bronwlee ha subito un colpo di calore e (fortunamente) è stato soccorso tempestivamente dal fratello Alistair, anch’egli in gara. La gara è stata poi vinta dall’atleta spagnolo Mario Mola.

Ebbene, il colpo di calore non è certamente un disturbo che colpisce soltanto atleti e sportivi allo stremo delle forze, ma è un disturbo piuttosto frequente e che può compromettere non solo un grande risultato sportivo, ma la vostra stessa salute, anche nella vita quotidiana.

Che cos’è l’ipertermia

L’ipertermia (comunemente detta “colpo di calore”) è un disturbo causato da un improvviso aumento della temperatura del corpo. La temperatura media del corpo umano è di circa 37 gradi centigradi, ma può variare (pur restando in condizioni di assoluta normalità) in un range compreso tra i 35,5 e i 37 gradi.

In caso di ipertermia, il corpo umano può raggiungere anche temperature interne superiori a 40 gradi, innescando di conseguenza una serie di reazioni che, se non monitorate in tempo, possono avere delle conseguenze infauste.

Sintomi del colpo di calore

I sintomi del colpo di calore possono variare in maniera piuttosto consistente in relazione a diversi fattori, tra cui l’età del soggetto colpito, la causa dell’ipertermia e il livello di gravità del disturbo. Ad ogni modo, i sintomi riportati più di frequente sono i seguenti:

  • giramenti di testa;

  • senso di confusione;

  • svenimento;

  • nausea;

  • febbre;

  • emicrania;

  • crampi muscolari;

  • evidente arrossamento della pelle;

  • eritemi o sfoghi a livello cutaneo;

  • disidratazione;

  • improvviso ed elevato aumento del battito cardiaco;

  • forte sudorazione o, al contrario, totale assenza di sudorazione;

  • convulsioni e tremore.

Febbre, influenza e ipotermia: non facciamo confusione

La febbre causata dall’influenza è una condizione ben diversa dall’ipertermia: nel caso della febbre, l’aumento della temperatura corporea è una reazione del nostro corpo ad un’infezione, dunque prescinde dalla temperatura esterna, mentre il colpo di calore (come vedremo tra poco) ha cause differenti.

Perché avviene il colpo di calore? Cause dell’ipertermia

Le cause scatenanti dell’ipertermia, così come i sintomi, sono molteplici.

Il colpo di calore si verifica soprattutto quando si trascorre troppo tempo in un ambiente eccessivamente caldo. A quel punto, i meccanismi di rilascio e di trattenimento di calore del nostro organismo possono non funzionare più e si crea una situazione di stress termico: il corpo a quel punto assorbe più calore di quanto riesce a disperdere e innesca il disturbo.

Altre cause (più rare) dell’ipertermia includono:

  • reazioni avverse ad alcuni farmaci (in genere, antistaminici);

  • problemi di natura cardiocircolatoria;

  • l’uso di alcune sostanze stupefacenti (cocaina, anfetamine);

  • insonnia prolungata nei periodi molto caldi (la mancanza di riposo tende a limitare la produzione di sudore e dunque la giusta termoregolazione dell’organismo);

Se non viene riconosciuta e trattata in tempo, l’ipertermia può avere effetti molto gravi sulla salute; in casi più severi (specie nel caso degli anziani o di individui già affetti da problemi medici più gravi) può persino risultare fatale.

Come contrastare il colpo di calore? Rimedi per l’ipertermia

Innanzitutto, in caso di colpo di calore, bisogna mantenere la calma per evitare di peggiorare una condizione psico-fisica già compromessa con azioni avventate. Al contempo, però, bisogna agire in maniera tempestiva, applicando una serie di rimedi allo scopo di abbassare la temperatura esterna e facilitare la dispersione del calore in eccesso da parte del soggetto colpito:

  • rimuovere il vestiario in eccesso dal soggetto colpito

  • bagnare il corpo del paziente con acqua fresca

  • passare una pezza bagnata sul collo e la fronte del paziente

  • applicare impacchi di ghiaccio

  • ventilare adeguatamente l’ambiente (nel caso in cui il colpo di calore avvenga in un ambiente domestico)

Se i sintomi non migliorano in breve tempo, la persona colpita da ipertermia dovrà essere assolutamente portata in ospedale per ricevere adeguata assistenza medica, specie in caso di sintomi piuttosto gravi come allucinazioni, collasso o evidente stato confusionale.

Se trattato in maniera tempestiva, il colpo di calore ha quasi sempre una prognosi molto positiva.

Prevenire è meglio che curare: come difendersi dal colpo di calore

L’ipertermia è certamente una fatalità che può colpire chiunque, tuttavia vi sono alcuni semplici suggerimenti che potranno aiutare voi e chi vi sta attorno a non subirne gli effetti. Ecco alcuni suggerimenti per la prevenzione del colpo di calore:

  • bevete molta acqua durante la giornata;

  • restate in un ambiente domestico fresco e possibilmente ben ventilato se doveste sentire troppo caldo all’esterno;

  • evitate il più possibile attività faticose durante le ore più calde;

  • evitate l’esposizione eccessiva al sole nelle ore più calde;

  • limitate il più possibile il consumo di caffé e alcol, in quanto contribuiscono alla disidratazione.

Ritornando al buon John Brownee, capirete ora, dopo questo articolo, che quel che il grande atleta britannico ha rischiato di vedere compromesso non “soltanto” un grande risultato sportivo, ma una cosa molto, molto più preziosa per chiunque, atleta o persona “comune”: il proprio benessere psico-fisico.

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