Come comportarsi con il mobbing e i soprusi al lavoro

Psicologia • 22 gennaio 2017 • Commenti:

Il termine “mobbing” è la traduzione inglese di “molestare”, “assalire”. Le vittime di mobbing sono coloro che subiscono angherie o maltrattamenti psicologici o verbali.

Il mobbing è legato principalmente alle relazioni professionali, ma si estende anche all’ambito personale e sociale.

Una sorta di terrore psicologico che si manifesta tra colleghi o tra superiori e subalterni, un terrore nel quale la vittima viene relegata in una posizione di vulnerabilità e debolezza. Il mobbizzato è letteralmente aggredito (per lo più verbalmente) da uno o più artefici, che si accaniscono sistematicamente ed attaccano con frequenza. Lo scopo è quello di estromettere la vittima tramite il perpretarsi di attacchi.

Come riconoscere il mobbing?

L’individuo vessato è quindi oggetto di violenza psicologica costante, pressante e duratura. Per riconoscere il mobbing, devono essere presenti le seguenti caratteristiche:

  • durata nel tempo
  • impossibilità di difesa
  • frequenza degli attacchi
  • proposito intenzionalmente negativo

Si tratta di una vera e propria persecuzione che spesso mira a costringere la vittima, vinta dalle continue violenze e pressioni subìte, a rassegnare le proprie dimissioni.

Quali sono i motivi del mobbing?

I motivi del mobbing possono scatenarsi dalle più disparate ragioni:

  • razzismo
  • differenze culturali
  • differenze religiose
  • desiderio di carriera
  • sadismo puro

Le azioni mobbizzanti possono essere di varie tipologie. Spesso il mobber (l’artefice del mobbing) interviene sulla comunicazione, impedendo al mobbizzato di parlare e di esprimersi con i colleghi o addirittura di incontrarli. Il mobbizzato viene spesso isolato (sia a livello fisico che psicologico) o addirittura demansionato. Talvolta chi subisce mobbing deve accettare la dequalificazione professionale o un carico intensificato del lavoro.

I mobber attaccano l’oggetto delle proprie vessazioni attraverso ingiurie e frasi negative che ledono la reputazione e minano la dignità del mobbizzato, screditandolo nel contesto lavorativo.

Le fasi del mobbing

Il mobbing ha un percorso che procede per gradi:

  • inizia con piccoli contrasti, che rappresentano le basi del mobbing – a questo livello non ancora identificabile come tale;
  • segue un iter routinante, fatto di attacchi sempre più ravvicinati e costanti nel tempo;
  • il conflitto tra mobber e mobbizzato è palese e pubblico, visibile a tutti con conseguente inizio della malattia psicosomatica cui la vittima è soggetta. Da questa fase deriva un calo qualitativo del lavoro e della produttività da parte del mobbizzato;
  • la vittima si allontana dal lavoro (per scelta propria attraverso le dimissioni, o per sopraggiunta malattia, o per licenziamento).

Il mobbing e la salute psicologica

A livello psicologico il mobbizzato attraversa varie fasi: inizia con una sensazione di incredulità, che lascia poi spazio all’autocolpevolizzazione, ritenendo di non essere adatto al ruolo ricoperto. Si sente quindi impotente e senza armi per difendersi.

Chi subisce mobbing è spesso in preda allansia, vive dei veri e propri attacchi di panico. Attraversa una fase di forte stress che genera la depressione e la diminuzione dell’autostima. Il mobbing si riflette anche sulla vita personale perchè la vittima inizia ad avere disturbi del sonno e della sessualità, fa uso inappropriato di farmaci (antidepressivi principalmente), cede all’abuso di alcol e ad una cattiva alimentazione. Spesso aumenta l’aggressività nei confronti propri e del prossimo.

Il mobbing può essere identificato come una malattia professionale, i cui effetti negativi hanno ripercussioni anche nel sociale. Per affrontare senza danni il mobbing, bisogna seguire alcuni consigli, che aiutano a far valere i propri diritti. Occorre avere molta pazienza poichè contrastare il mobbing richiede tempo. Non bisogna mai lasciarsi sopraffare dalla depressione o dalla sconfitta di sentirsi inadeguati. Non bisogna pensare che le dimissioni siano la soluzione o che si sia gli unici a subire violenze psicologiche. Il mobbing va denunciato senza temere ritorsioni.

Se il mobbing persevera, si può ricorrere alle vie legali rivolgendosi ad un bravo avvocato.

Secondo un’indagine, la categoria più colpita dal mobbing è quella degli impiegati. I dati hanno messo in evidenza che il fenomeno del mobbing è in continua crescita e conta un numero maggiore di donne. 

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