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Dott.sa Bernadetta Cucinotta
Corso Italia 35, Gassino Torinese

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Mi sono recato da questa dottoressa per un problema. Da lei ho affrontato una terapia di tipo cognitivo comportamentale accompagnata dall'ipnosi. Mi sono trovato bene con lei: è una dottoressa simpatica e capace

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buonasera, sono una persona che non fa attività fisica, faccio abbastanza vita sedentaria. Sono una persona molto ansiosa mi vengono attacchi di panico e ansia generale con dolori fisici,ho insonnia.
Ieri sera ero a camminare dopocena e inspirando profondamente trattenendo per pochi secondi il respiro,mi sento un dolore al torace quasi in mezzo al seno,e mi son sentita sbandare debolissima. Poi mi passò il dolore improvviso ma rimasi spaventata.
Oggi dopo pranzo sono andata a camminare c era caldissimo e ho fatte salite,adesso ho mal di schiena e male al torace fino alla gola quando inspiro.
Devo preoccuparmi? Essendo ansiosa lo sono già ma cerco di tenermi calma, pensando sia l attività fisica che non essendo abituata "sfocia" così e passa da solo , o il corpo di abituerà man mano continuo a camminare e fare sforzi come le salite.
Devo preoccuparmi che è qualcosa di respirazione o cardiaca? Stanotte non ho dormito nulla,per via di insonnia, è per caso sensibile il fisico? Ieri anche ho dormito male e poco.
Ho voluto inspirare profondamente ieri, perché mi sento il torace bloccato come una pressa sopra,mi dissero che è ansia e così per paura di soffocare (anche se non accadrà) cercavo di sbloccarmelo.
Ma farò più attenzione.
Ho selezionato "psicologo" perché principalmente ho ansia addosso.
Grazie anticipatamente.

Salve, la mente e il corpo non sono due unità divise, ma più due vasi comunicanti: uno soffre o beneficia degli stimoli dell'altro. Quindi le consiglierei caldamente un consulto psicoterapeutico per iniziare a riequilibrare la mente, tutto ciò che la mente esprime attraverso disturbi fisici......e se rimane qualche disturbo fisico allora guardarlo in un'ottica di cura di sé in base alla sintomatologia.
Lei stessa ha avuto l'intuizione che il bandolo della matassa possa essere l'ansia, bravissima, il suo intuito la supporta nel trovare la strada giusta, adesso faccia il passo successivo: l'azione. Solo mettendosi in azione si risolvono le difficoltà, rivolgersi ed affidarsi al professionista giusto é il primo passo attivo.
Le do un consiglio, scelga il terapeuta che sente più in sintonia con lei, non è necessario che scelga per forza quello più comodo o più vicino, scelga il migliore per lei. Perchè lei é preziosa e merita anche nella cura la scelta migliore. Come fare? Ne contatti diversi, cerchi di capire se percepisce sintonia e se poi il professionista è lontano da lei, si ricordi che le sedute si possono fare in videochiamata.
Le auguro il meglio!
Le auguro buona ricerca, non molli, lei ha il diritto di nascita di stare bene.

Dott.ssa Bernadetta Cucinotta

Secondo voi cosa si potrebbe fare per migliorare tutto ciò che riguarda la psicologia, psicoterapia, psichiatria?

Parlo secondo ciò che ho vissuto, quindi non è detto che sia così per tutti, perciò posso anche sbagliarmi.
Nel mio caso mi ha dato molto fastidio non avere le giuste informazioni. Partendo dal medico di base, chi sperimenta l'ansia o qualsiasi altro disturbo riguardante la psiche, non conosce, non sa, proprio perchè non ha studiato questi argomenti, così come una persona non ammalata di sla non conosce questa malattia. Ci si aspetta quindi che il medico da cui andiamo ci illumini, nel mio caso è stata un continuo dirmi "Una camomilla e poi passa", "Devi stare tranquilla..", ora capite che il problema parte proprio da lì, secondo me dovrebbero preparare i medici, un minimo, nel cercare di capire quando il tuo paziente non ha un problema organico ma più profondo..
"Vabbè, è un medico di famiglia non ha studiato psicologia" direbbe qualcuno, e quindi facciamo finta di passare sopra a questo. Arriviamo ad avere un colloquio con una psicologa, senza capire quello che ci dice, anzi ci sentiamo ancora più confusi di prima con il problema che peggiora, ora dico io, in questo caso si trattava di una psicologa pubblica (ne ho provate due), nessuna di loro mi ha spiegato a parole povere cosa fa lo psicologo, qual'era il mio problema e come risolverlo, nessuno mi ha mai detto che esisteva anche un'altra figura, quello dello psicoterapeuta, e nessuno mi ha mai parlato delle eventuali tipologie di psicoterapie che esistono, della differenza che c'è tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra ecc.
Tutto quello che so (ammetto che è ancora poco), lo devo solo alla mia volontà, nel cercarmi le risposte da sola, mi dispiace dirlo ma molte delle informazioni le ho avute grazie ad internet e non da chi svolge questo mestiere. Su Facebook, ma in generale sul web, si possono trovare un mucchio di forum, gruppi in cui la gente si confronta a secondo del problema che ha, e questo a me è stato molto utile, leggendo le storie di altre persone imparavo qualcosa (non sempre), e ho notato da sola che sono in molti ad avere avuto le mie stesse difficoltà di giusta informazione.
Se si facesse una statistica in Italia su quanti sanno cosa fa lo psicologo verrebbero i capelli bianchi a tutti, per non parlare del significato di psicoterapia e tante altre cose.
Secondo me c'è poca informazione e mi chiedo ma se questa cosa non parte da chi di dovere, chi deve informare un paziente?

Vi faccio un esempio (non sono molto brava a spiegare), se ho un neo che ha una strana forma, la prima cosa che faccio è di andare dal mio medico e poi lui mi manderà dal dermatologo, nel caso in cui questo neo debba essere tolto, il dermatologo mi spedirà da uno specialista in grado di trattare appunto la situazione. Vedete come in questo caso io le informazioni le ho avute, ognuno di loro inquadrava la situazione e mi dava nelle mani di chi sapesse gestire tutto ciò. Perchè la stessa cosa non accade nel campo della psicologia? Perchè devo essere io ad andarmi a cercare gli "specialisti" e quindi perdere tempo e soldi? Perchè devo essere io (paziente) a cercare di capire quale sia il mio problema? Perchè c'è poca informazione riguardo questi argomenti?

Non voglio che vediate questa mia riflessione come un attacco o un'offesa a questa professione, piuttosto come una critica costruttiva. Ripeto non è detto che tutti la pensino come me o hanno avuto la stessa mia esperienza, però, magari attraverso la condivisione di esperienze diverse, davvero qualcosa si potrebbe migliorare.

Cosa ne pensate? Mi piacerebbe molto sentire il parere di tutti, in particolare proprio dei terapeuti.

Cara utente, posso solo dire PAROLE SANTE! Io personalmente sono uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale e mi trovo molto spesso a scontrarmi (a volte discutere animatamente ) con medici di base, farmacisti e chi ne ha più ne metta perchè vengono omesse ( per convinzione ideologica diversa, ignoranza, superficialità, delirio di onnipotenza, ecc ecc) tutta una serie di informazioni importantissime di cui il cittadino ha bisogno. Da una stima fatta ultimamente, qui da me in Piemonte la struttura statale nazionale riesce a rispondere più o meno al 30% delle richieste di aiuto psicologico. Io mi sono sempre chiesta perchè lasciare il 70% senza nulla. Se la coperta è corta facciamo un primo step diagnostico serio a tutti di modo che gli si spiega il problema, le modalità di cure più adatte a lui, poi gli si dice: il SSN ti può dare solo questo, tu hai bisogno di quest'altro, puoi rivolgerti all'ordine nazionale e richiedere nominativi di professionisti che hanno queste caratteristiche professionali e che vivono nella tua zona, oppure anche lontano ma che fa terapia online. Di modo che il paziente sa cosa gli succede, sa di cosa ha bisogno e che strade può intraprendere. Il 30% iniziale disponibile sarebbe utilizzato con più efficacia.
Si era prospettata un po' di tempo fa l'idea di una sorta di "psicologo di base" che poi indirizzerebbe ai vari specialisti, ma oltre ad essersi arenata da qualche parte questa idea, ha uno step precedente di boicottaggio : tutti quelli che dispensano farmaci e cure solo perché hanno una laurea in medicina o perché vendono farmaci, o perchè ......non lo so, non fanno altro che allontanare il paziente ancora di più dalla retta via. Non tutti, sia ben chiaro, e non sempre.......ma abbastanza!
In effetti ha ragione, bisognerebbe creare una sorta di guida, altrimenti i pazienti arrivano dal professionista giusto solo dopo una lunga via crucis e ormai con pochi soldi avendo speso a bizzeffe inutilmente.
Ma chi?

Dott.ssa Bernadetta Cucinotta
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