Esperienze
Dal punto di vista lavorativo ho lavorato in campo internazionale per circa 6 anni in progetti di sviluppo umanitario in vari paesi del mondo (Sud Africa, Papua nuova Guinea, Tanzania e Burundi) con vari partner internazionali (United Nations Development Program, International SOS, Missioni Don Bosco). Sono attualmente collaboratore presso l'Istituto Torinese di Analisi Transazionale (ITAT) ove svolgo coordinamento per la ricerca sull'efficacia dei protocolli di trattamento psicoterapeutico breve per l'ansia e la depressione, considerati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) all'interno della categoria dei Common Mental Disorders.
Dal punti di vista clinico mi occupo di disturbi d'ansia (ansia generalizzata, attacchi di panico, agorafobia, ansia sociale, ansia da separazione), disturbi depressivi, disturbi di personalità, disturbi della sfera psicotica, somatizzazione, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze affettive, da sostanze e comportamentali, disagio relazionale, crisi di coppia e difficoltà esistenziali correlati al ciclo di vita.
Svolgo psicoterapia in setting individuale, di coppia e di gruppo, con adolescenti e adulti.
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9 recensioni
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Nino
Il Dott. Dematteis è uno psicoterapeuta attento, empatico e professionale. Il suo ascolto rispettoso, la sua pazienza e i suoi interventi mi hanno fatto sentire compreso e accolto.
Fiore amaro
In pochi passaggi ha compreso il problema... Mi sono piaciute le spiegazioni. non mi aspettavo tanta rapidità e chiarezza. Coonsigliatissimo
Gino V.
Il dott. Dematteis è puntuale, accogliente e professionale, medico che svolge il proprio lavoro con scrupolo e passione. Ha chiaro ogni dubbio in modo puntuale ed esaustivo. Lo studio non e immediatamente identificabile ma gode di ampio parcheggio.
M.D.
Ottimo professionista,mi sono sentita subito a mio agio,accolta e compresa nelle mie problematiche ansiose.Molto competente e preparato.Consigliatooo
I.S.
Dottore molto preparato ed accogliente, mi sono sentito subito a mio agio. Ho trovato molto efficacie la sua consulenza, ci tornerò sicuramente. Lo consiglio a chi è alla ricerca di un bravo specialista.
F.S.
Psicoterapeuta molto professionale, puntuale, attento, empatico e accogliente. Consigliatissimo, ottima esperienza.
Marco
Molto preparato, interagisce e trova soluzioni appropriate.. a differenza di molti altri...consigliato
G.C.
Il dottor Dematteis mi ha saputo ascoltare permettendomi di essere me stessa durante la prima visita. Ero molto intimorita e mi vergognavo di parlare... ma è andata benissimo!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera la mia è una storia lunga che mi sta mandando letteralmente fuori di testa.
A marzo 2020 ho avuto il COVID in forma media 15 giorni febbre alta , perdita gusto e olfatto, dolori , lieve desaturazione ma tachicardia anche a 150 a riposo. Dopo circa 10 gg che ero sfebbrata mi è tornata la febbre, avevo pcr a 12 e DDimero a 900 e quindi mi hanno prescritto eparina che ho fatto due volte al giorno per 15 gg. A inizio malattia avevo preso solo Tachipirina e due cicli di antibiotico . Mi sono. negativuzzata dopo 60 giorni . Il recupero è stato lento, anche quello psicologico . Ho avuto l’affanno fino a dicembre 2020 ed ho fatto da maggio a dicembre terapia con daparox perché non riuscivo a superare l’ansia.
Nel luglio 2020 ho fatto ecografia toracica post Covid ed era a posto ed a settembre spirometria completa nei limiti. Premetto che soffro di asma allergica ma non ho crisi da anni, ciclicamente , nei cambi di stagione faccio terapia con pulmaxan .
Ad aprile 2021 ho cominciato ad avere tachicardia soprattutto postprandiale, sono andata da una nutrizionista ed abbiamo provato vari rimedi naturali o meno per contenere anche eventuale reflusso gastrico di cui in passato ho sofferto. Il problema però è andato sempre più accentuandosi e mi sembrava anche di respirare peggio così sono andata dalla pneumologa che ha deciso di incrementare il pulmaxan. Stavo leggermente meglio,
ma avevo comunque l’affanno al minimo movimento .
Il 2,settembre ho fatto la prima dose di vaccino moderna( premesso che io ho sempre conteggiato gli anticorpi neutralizzanti nell’arco dell’anno ed i valori erano sempre presenti e gli stessi 4,5) . Ho avuto 4 giorni di febbre a 39 e mi è partita una forte tachicardia come durante il COVID, tanto che sono andata dopo qualche giorno a farmi un eco cuore per mia tranquillità. È emerso un lieve versamento pericardico e qui è iniziato un calvario dal punto di vista fisico e psicologico . La pcr con scala 0-3 era 4,28 e le tropomine nei limiti. Mi sono confrontata con due cardiologi, uno consigliava 15 giorni di ibuprofene da 600 tre volte al giorno abbinato a 0,5 mg di Colchicina, l’altro mi ha detto di ricontrollare la pcr dopo qualche giorno e se nei limiti non fare niente. Naturalmente mi sono messa a riposo ed essendo farmaco fobica ho optato per la seconda scelta.
Ma la tachicardia è aumentata insieme sicuramente all’ansia e, dopo qualche giorno ho avuto un senso di oppressione al torace con dispnea e dolore alla spalla dx . Sono tornata dalla pneumologa che mi ha cambiato cura con reventy ellepti . Sono tornata anche dal cardiologo della terapia a cui ho spiegato di non averla fatta perché temevo problemi allo stomaco e lui mi ha prescritto bentelan per una settimana e in dose minore per la seconda settimana. Sempre insieme alla colchicina. Il versamento pericardico, era ancora presente Ho iniziato il tutto con anche oneoprazilo da 20 come suggerito e dopo qualche giorno sono iniziati una serie di malesseri che invalidano e mi impediscono di avere una vita normale. Improvvisamente dal niente mi vengono i sudori freddi, mi sento svenire con una debolezza che sembra che il mio corpo perda di peso e con perdita di sensibilità alle mani ma anche tremore interno e angoscia con crisi di pianto. Poi come sono venute queste sensazioni scompaiono e mi sembra che si accentuino quando mangio.
Consultandomi con uno psichiatra ho iniziato il daparox, da tre giorni, e prendo l’aprazolam durante la crisi ma a dirla tutta io non sono in ansia in quel momento, mi sento proprio male fisicamente.
Ora mi chiedo:
Può essere un effetto del cortisone
Devo preoccuparmi che sia un peggioramento del versamento pericardico, per quanto non ho dolore
Tra l’altro da quando faccio la nuova terapia con il Reventy ellipti la mia respirazione è sensibilmente cambiata , leggera intensa, come non respiravo da anni e questo anziché essere da me percepito come un effetto positivo mi spaventa perché forse mi ero abituata a respirare male . Potreste darmi un vostro parere su quanto descritto?
Ringraziandovi per la pazienza e la disponibilità a leggere questo lungo post, vi sarei grata se voleste darmi qualche consiglio, suggerimento, aiuto.
Grazie
Gentile Sig.ra,
Comprendo il suo lungo disagio iniziato nel corso di una malattia (il COVID) che può lasciare molti strascichi da molti punti di vista. Sono un internista con esperienza di pronto soccorso, sebbene al momento mi occupi di psicoterapia. Provo a rispondere ad alcune sue domande.
Un lieve versamento pericardico può essere anche fisiologico, soprattutto se localizzato in regione postero-inferiore. Ha fatto bene a fare il trattamento come consigliato, ma la permanenza di lieve versamento non è necessariamente indice di persistente pericardite, così come non lo è necessariamente un lieve valore di PCR alterato.
La colchichina, ottimo farmaco per la pericardite, può dare gastrite, il che non è affatto raro. Non sono quindi stupito.
I cortisonici (come il bentelan) possono essi stessi dare gastrite e reflusso e possono dare un lieve senso di agitazione/ansia, talvolta euforia. Sono tuttavia d'accordo con lei che la sua tachicardia sia correlata ormai a una sintomatologia ansiosa, a sua volta legata alla lunga situazione di salute che ha dovuto affrontare e magari a qualcos'altro che appartiene alla sua storia personale.
Una volta innescate le manifestazioni somatiche, l'ansia può diventare causa di vari malesseri, quali tachicardia appunto, dispnea (sensazione di respirazione difficoltosa), disturbi gastrointestinali, cefalea, cervicalgie, ecc... La sensazione che i suo corpo perda di peso e perda sensibilità alle mani con "tremore interno", angoscia e crisi di pianto, mi fanno pensare che vi siano manifestazioni somatiche di un disagio che molto verosimilmente ha a che vedere con la sua situazione emotiva profonda, piuttosto che con patologie organiche, le quali devono comunque venire escluse. Ulteriore conferma di ciò, è che ora che la sua respirazione è agevole e libera, la percepisce come fonte di disagio anzichè di benessere. In bioenergetica si direbbe che "respirare profondamente" può liberare emozioni che non sappiamo bene gestire.
Venendo ai consigli: avendo iniziato il Daparox, ottimo farmaco per il trattamento di sindromi depressive e ansiose, le consiglierei di continuarlo per almeno 3-6 mesi, in accordo e con il monitoraggio medico del suo medico di base.
E poi potrebbe vautare di iniziare un percorso alla ricerca di sè stessa. Un percorso che la aiuti a identificare i nodi profondi che stanno emergendo in questa circostanza.
Buon cammino!
Salve, sono una ragazza di 22 anni.
Da fine maggio soffro di cefalea muscolo tensiva.
I primi mesi sono stati un incubo: cefalea quotidiana e farmaco resistente.
Mi sono sottoposta a rm encefalo con frequenze angio che ha dato esito negativo.
Sono stata seguita da vari neurologi che mi hanno prescritto farmaci che non mi hanno aiutata come laroxyl, gradient e lyrica.
Ho interrotto gradualmente l'ultimo farmaco prescrittomi (lyrica) da circa due mesi.
Inoltre, alterno periodi di stipsi ed altri di diarrea, perdo molti capelli e nel mese di luglio avevo una febbricola persistente (37.5-37.8).
Da aprile noto le narici ostruite e la presenza di catarro in gola, che ho provato a trattare con aerosolterapia ma dopo poco il muco si è ripresentato.
Ho eseguito una rx massiccio facciale e seni frontali che ha dato esito negativo.
(Segnalo di non essere fumatrice).
Nel frattempo ho eseguito vari prelievi del sangue che hanno evidenziato:
- ab anti gliadina deamidata IgA molto alti rispetto ai valori di riferimento del laboratorio di analisi
- endomisio anticorpi IgA e transglutaminasi IgA assenti.
Mi sono rivolta ad un gastroenterologo il quale mi ha prescritto EGDS con biopsie duodenale ed esame istologico al quale mi sottoporrò tra due settimane per un'eventuale celiachia.
Il medico curante mi ha consigliato l'assunzione di integratori (sametil e partena) e nell'ultimo mese gli attacchi di cefalea sono diminuiti.
Inoltre, vedendomi particolarmente pallida in viso, mi ha prescritto altre analisi del sangue:
-acido folico, che è risutato basso rispetto ai valori di riferimenti del laboratorio di analisi
-omocisteina e vitamina B12, nella norma.
Oltre agli integratori, da 16 giorni assumo folina 5mg, una volta al giorno.
Mi è stato detto che spesso una carenza di acido folico è associata a malattia celiaca e questo mi fa pensare alla possibiltà di essere celiaca.
Oppure ciò che ho descritto può essere legato ad altro?
Sarebbe opportuno fare altri approfondimenti?
Grazie
Gentile Sig.ra,
Sono un internista sebbene al momento mi occupi di psicoterapia. Perdita di capelli, temperatura lievemente aumentata, acido folico basso, alternanza stipsi diarrea. Non ha citato la funzione tiroidea che è fondamentale indagare se non l'ha già fatto. Laroxyl e lirica possono avere effetto sul transito intestinale, chissà se sospendendoli ha notato alterazioni...
In attesa dei risultati della biopsia duodenale in ogni caso sarebbe interessante conoscere le sue abitudini alimentari ed eventuali disturbi ad esse associati, così come il peso corporeo e l'appetito. L'alternanza stipsi diarrea, tipica del colon irritabile, così come la cefalea, una volta escluse le cause organiche, andrebbero indagati anche come possibili somatizzazioni di conflitti psichici più o meno consci.
Cordiali saluti
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