Dr. Andrea Frosolini

Buongiorno, durante la prima ondata di Covid purtroppo sono rimasto contagiato, l'ho passato come una normale influenza ma un paio di giorni dopo essermi sfebbrato ho cominciato ad avvertire un ronzio basso nell'orecchio dx, a volte accompagnato anche da indolenzimento attorno al padiglione, mandibola, collo e spalla dx. Da allora questo ronzio mi accompagna anche se non in modo continuo, più che altro nella stagione invernale (in estate con il caldo sembra sparire) e stranamente spesso dopo aver mangiato. Ho fatto esami di tutti i tipi per circa un anno senza nessun risultato, mi è stato detto dall'otorino che l'acufene ce l'ho e me lo tengo. Qualche suggerimento di altro tipo? Grazie.

Buongiorno.
Sono una ragazza di 37 anni e Vi scrivo dalla provincia di Taranto.
In data 2 Ottobre dopo un controllo specialistico dall'otorino mi è stato riscontrato una ipoacusia improvvisa di lieve entità su I toni gravi.
A seguito di questa diagnosi mi è stata data terapia con il Cortisone (Deltacortene e Vessel capsule molli come vasodilatatore) dopo una settimana rivado a controllo e purtroppo non ci sono miglioramenti, anzi un leggero peggioramento, tant'è che in questa seconda visita l'otorino mi dice che si tratta di idiope endolinfatica ossia accumulo di liquido nella coclea dell'orecchio interno e voleva farmi subito una flebo di mannitolo ma io per paura mi sono rifiutata. Mi assegna una terapia per bocca con il Moduretic in aggiunta al cortisone e al vesse. Premetto che non appena ho avuto i sintomi di questo problema mi sono subito recata dall'otorino quindi non ho aspettato.
L'otorino mi dice che si potrebbe recuperare oppure no. Quello che io mi chiedo se non si dovesse recuperare sarò sempre costretta a vivere con cortisone e vasodilatori? E in più c'è una almeno stabilizzazione del problema al fine di non accusare instabilità e ronzio alle orecchie?
In attesa di un vostro gentile riscontro porgo Distinti saluti.