Tempo medio di risposta:

Esperienze

Ho conseguito con lode la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Riabilitazione (LM/51) presso l'Università di Roma Niccolò Cusano, mi sono abilitato presso l’Università degli Studi di Pavia, e sono iscritto all'Ordine degli Psicologi della Toscana con numero di iscrizione 9963.

Da sempre sono rimasto affascinato dal funzionamento della mente, dalle dinamiche della relazioni con noi stessi e con gli altri, dai comportamenti e dalle emozioni, di cui ogni giorno facciamo esperienza. 

La nostra vita ci pone di fronte a difficoltà  e prove, che possono ferirci e che influenzano il nostro benessere psicologico e la nostra salute.

La salute è un concetto ampio che non riguarda solamente la parte fisica, tanto che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la definisce come:

 “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità” .

Il benessere psicologico è un equilibrio fra i bisogni, le risorse per affrontare le difficoltà, il modo di relazionarsi, con sé e con gli altri, l’adattamento a eventi sfidanti. 

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la definisce come una condizione in cui : 

“l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”.

Mi occupo di intervento, di abilitazione e riabilitazione in ambito benessere psicologico, tramite consulenza, sostegno psicologico, psicodiagnostica, anche con somministrazione di test a adulti, adolescenti, terza età, con sessioni di colloqui individuali, di gruppo, sia in presenza che on-line.

Il colloquio psicologico è uno spazio non giudicante e accogliente in cui riflettere e acquisire consapevolezza rispetto a emozioni, comportamenti, pensieri, funzionali al proprio benessere psicologico.

Ricevo a Pisa,  Pontedera e Online.

Sono inoltre docente di scuola secondaria di secondo grado, di cui sono referente per il coordinamento delle iniziative di prevenzione e di contrasto del Bullismo e Cyberbullismo, come previsto dalla L. 71/2017.

Ho fatto esperienza sia clinica che di ricerca presso Performat Salute:rete di consultori di sostegno psicologico; CEIS sede di Livorno: Servizi residenziali per minori, persone con disturbi psichiatrici, dipendenze, disturbi alimentari, anziani.

Sono iscritto alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale.

Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia clinica-dinamica

Aree di competenza principali:

  • Psicodiagnostica

Indirizzi (3)

Vedi mappa si apre in una nuova scheda
Studio Privato di Psicologia - Pontedera

Via Osvaldo Bagnoli n.2, Pontedera 56025

Disponibilità

Telefono

0587 3...

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda

Disponibilità

Telefono

0587 3...

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda
Studio Psicologico - Pisa

via enrico toti, 8, Pisa 56123

Disponibilità

Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo

Telefono

0587 3...

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda

Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    60 €

  • Primo colloquio psicologico

    60 €

  • Test psicologici

    Da 100 €

  • Test di personalità

    Da 100 €

  • Sostegno psicologico adolescenti

    60 €

9 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • M

    Mi sono rivolta alla Dott. Caraglio un anno fa, in un periodo in cui avevo tantissima ansia e dei sintomi strani che mi facevano preoccupare parecchio. Ero davvero spaventata e confusa. Mi ha ascoltata con calma, senza farmi sentire giudicata, e mi ha spiegato tutto in modo semplice e rassicurante. Mi sono sentita capita e finalmente un po’ più tranquilla. È stato molto disponibile, gentile e umano. Mi ha davvero aiutata a vedere le cose con più chiarezza. Lo consiglio sinceramente a chi ha bisogno di sentirsi accolto e di trovare un punto di riferimento.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • M

    e' la seconda seduta che faccio e quindi e' prematuro parlare dell'efficacia. Il dottore e' molto disponibile, attento, cortese. Mi ha fatto sentire a mio agio. Mi ha trasmesso subito quella fiducia che mi puo' capire, puo' comprendere i miei problemi, chiamiamoli disagi, e che prossimsmente mi potrebbe aiutare a uscirne fuori da questo tunnel...bucco nero. Spero sia la persona giusta, perche' ne ho provati altri (online), ma poi ho smesso non percependo miglioramenti.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • A

    Il dott Caraglio è professionale, predisposto all'ascolto con la giusta partecipazione e con la puntuale attenzione che lo rendono la persona giusta nell'aiuto dell'altro.

     • Performat Salute - Pietrasanta  • 

  • G

    Professionale e cortese.
    La mia prima esperienza è stata ottima

     • Consulenza Online consulenza online  • 

  • S

    Professionista e uomo di tutto rispetto. Alessandro è un ottimo collaboratore per lavorare su stessi.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • 7

    al primo incontro conoscitivo, mi ha ascoltato con attenzione senza farsi distrarre dall'orologio

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • D

    Persona molto competente, mi ha messo subito a mio agio, ho sempre avuto la sensazione che mi ascoltasse con presenza, e con il giusto distacco professionale. Sempre puntuale e disponibile anche alle mie variazioni di orario. Linguaggio ed approccio confidenziale e rispettoso.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • G

    Il dottore è molto cortese,ti mette subito a tuo agio,sa instaurare empatia . È molto disponibile e cosa nn da poco nn l'ho mai visto con l'orologio in mano .Lo consiglio vivamente.Il livello di servizio è molto alto.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico  • 

  • D

    Gentilissimo, disponibile ad assecondare qualunque necessità come ho visto fare raramente, qualificato e professionale.
    Sono contentissimo di aver iniziato un percorso con luo.

     • Studio Privato di Psicologia - Pontedera colloquio psicologico di coppia  • 

Si è verificato un errore, riprova

Risposte ai pazienti

ha risposto a 29 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buonasera.
Sono una ragazza di 23 anni e sono fidanzata da poco più di due anni con un ragazzo di 21.
Lo amo davvero, ma gli ultimi mesi per me (e di conseguenza per lui) sono stati molto difficili. Le nostre visioni della sessualità e dello stare in una relazione si sono scontrate in un modo sgradevolmente diretto e inaspettato: tutto è iniziato quando, qualche mese fa, gli ho parlato di quanto mi facesse soffrire la sua fruizione di materiali pornografici. Ci ha messo un mese o poco più prima di garantirmi che non ne avrebbe più fatto uso (nonostante lui tuttora non condivida con me l'idea che la pornografia costituisca tradimento), e per me quel periodo di incertezza è stato devastante: piangevo tutti i giorni, avevo perennemente lo stomaco chiuso e mi sembrava veramente che il mondo mi fosse crollato addosso. Credo che quei giorni così dolorosi per me abbiano costituito una specie di trauma. Qualche mese dopo, dal momento che sapevo che lui comunque continuava a praticare la masturbazione (nonostante noi abbiamo rapporti regolari), gli ho fatto pressione perché mi dicesse su cosa si masturbasse: inizialmente mi diceva che pensava a me, ma sentivo che era una bugia. Mi sembrava troppo strano che una persona che ha ricorso per anni alla pornografia in modo costante potesse abbandonarla così facilmente per qualcosa di così "noioso" come semplicemente la sua ragazza: così mi ha confessato che gli è capitato di pensare a delle ragazze che conosciamo entrambi. Mi sono sentita morire: di queste ragazze ho saputo anche i nomi, e per giunta le vedo spesso nell'ambiente universitario: sempre nello stesso discorso, è anche emerso che ha avuto un pensiero sessuale (su vari livelli) praticamente su ogni ragazza che conosce, e dopo avermelo detto mi ha subito ricordato, come mi ha ripetuto spesso, che "i pensieri sono solo pensieri".
(piccola parentesi superficiale e brutalmente onesta, ma che magari può essere utile ad inquadrare ancora meglio la vicenda: all'università che frequentiamo entrambi non ci sono esemplari di super gnocche, e io sono oggettivamente una bella ragazza: le più belle che mi ha citato sono al massimo al mio livello, mentre altre sono più bruttine)
Riguardo alla questione dei pensieri, io credo che quando non intrusivi e attinenti alla sfera sessuale, possano avvicinare al tradimento fisico. Quando è capitato a me di sentire attrazione per qualcun altro intanto non l'ho assecondata con filmini mentali porno(proprio perché io credo davvero nella monogamia, non mi limito semplicemente a non tradire con il corpo solo per mantenere la facciata di un'ipocrita integrità morale), tanto meno mi sarebbe venuto in mente di masturbarmici sopra. Mi sarebbe sembrata un'offesa a lui e al nostro rapporto. Perché lui non può fare lo stesso? Perché deve sempre trovare il modo di dirmi implicitamente che per lui non sono e non sarò mai abbastanza? Una volta mi ha detto "tu vuoi avere la supremazia" (riferito alle altre ragazze), ma il fatto è che io non ho mai preteso di averla in modo assoluto: è chiedere tanto volerla avere almeno per la persona con cui si è scelto di stare? Mi chiedo se esista qualcuno di sesso maschile (mi spiace generalizzare, ma avendo passato gli ultimi mesi su vari forum alla ricerca di storie simili alla mia si è confermata una tendenza generale da parte degli uomini a comportarsi in modo simile o peggiore del mio ragazzo) che sia davvero fedele, termine con cui non intendo l'autocontrollo appena sufficiente a non andare a letto con un'altra donna, mi riferisco ad un amore puro che ci fa gioire ogni giorno di avere accanto la persona che amiamo, che non lascia proprio spazio ad altre "distrazioni" perché quello che vogliamo ce l'abbiamo già. Probabilmente sono io ingenua, dal momento che è la mia prima esperienza: mi considero un'eterna romantica e non credo che potrò mai accettare questo modo così superficiale di vivere le relazioni. Al contempo non voglio perderlo perché ne sono profondamente innamorata, nonostante la sofferenza che mi ha involontariamente causato. Vi prego di aiutarmi, di darmi un'idea di quanto io sia in preda alla follia, e qualcuno per favore mi spieghi questa cosa delle fantasie che sono indice di una sessualità "sana", perché io di immaginare di fare sesso con un ragazzo che vedo abitualmente, pur amandone - a parole - un altro non sono proprio capace.

Grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. Non sei affatto in preda alla follia. Stai vivendo un momento molto intenso in cui amore, dolore, aspettative e valori profondi si stanno scontrando. Ed è assolutamente normale sentirsi smarriti quando la realtà della persona che amiamo sembra non coincidere con il modo in cui immaginavamo l’amore e la relazione.

Tu hai un’idea dell’intimità e della fedeltà molto profonda, totalizzante, quasi “sacra”: per te amare vuol dire scegliere ogni giorno quella persona, in corpo e mente. È una visione molto intensa e, in un certo senso, molto bella. Ma è anche una visione che non tutti condividono o riescono a vivere allo stesso modo, pur amando. E questo non vuol dire che tu stia sbagliando: semplicemente, ci troviamo spesso a fare i conti con differenze che prima non vedevamo, e che diventano visibili solo quando si passa dalla fase iniziale dell’idillio alla realtà concreta del rapporto.

Lui ti ha fatto del male, e tu hai tutte le ragioni per sentirti ferita. Non perché sia “sbagliato” avere fantasie – questo succede anche nelle relazioni più sane e durature – ma perché ti sei sentita esclusa, svalutata, non abbastanza. Quando lui dice “i pensieri sono solo pensieri”, probabilmente cerca di proteggerti dalla sensazione di tradimento che sa di averti dato. Ma per te, quei pensieri hanno un peso enorme, perché toccano il tuo senso del valore, della fiducia, dell’unicità nella coppia. E questo conta, eccome.

La sessualità non è mai solo fisica. È anche linguaggio emotivo. Per alcuni è un canale di vicinanza, di scelta quotidiana, di esclusività. Per altri può essere vissuta con più leggerezza o come qualcosa di parzialmente separato. Queste visioni non sono giuste o sbagliate, ma quando coesistono nella stessa coppia possono generare molta sofferenza se non vengono comprese e rispettate.

Il tuo dolore non è esagerato. Non è debolezza. È la misura dell’importanza che dai al legame, alla fiducia e all’autenticità. Chiederti perché lui non riesca a vedere il mondo come te è legittimo, ma forse la vera domanda è: riuscite a incontrarvi, davvero, nelle vostre differenze? E ancora: puoi sentirti al sicuro in una relazione dove ciò che per te è fondamentale viene ridimensionato o minimizzato?

Ci sono uomini che vivono la fedeltà come la intendi tu. Non sei ingenua, sei coerente con ciò che senti e desideri. Ma essere coerente non basta, se dall’altra parte non c’è una forma di reciprocità profonda. Nessuno può dirti se questa relazione è da salvare o meno: solo tu puoi capire, nel tempo, se il dolore che stai provando è qualcosa che potrai trasformare in un nuovo equilibrio con lui, o se rischia di farti perdere pezzi di te.

Intanto, prova a prenderti cura di quella parte di te che oggi si sente messa da parte, svalutata, ferita. Ha bisogno di essere ascoltata, non zittita. A volte il vero amore per l’altro comincia proprio dal rispetto che impariamo a dare a noi stessi.

Hai mai provato a parlare con qualcuno, anche solo per te, di tutto questo in uno spazio sicuro come una psicoterapia? Un caro saluto

Dott. Alessandro Caraglio

Buongiorno,
purtroppo il nostro gatto anziano è venuto a mancare da qualche giorno. La nostra bambina di 3 anni non si è accorta di nulla, perché il tutto è accaduto durante la notte in clinica veterinaria.
La bambina sapeva che aveva parecchi problemi di salute e gli era affezionata, ma pare non essersi ancora accorta della sua assenza. Non sappiamo se affrontare noi il discorso o attendere che sia lei a porre qualche domanda. Cosa è meglio fare? Nell'approcciare il tema pensavamo di spiegarle che, il gatto anziano è morto, non è più con noi ed è stato molto amato. Volevamo proporle eventualmente di prendersi cura della pianta che abbiamo intenzione di piantare in suo ricordo. Ci sono altri suggerimenti? Grazie mille

Mi dispiace molto per la vostra perdita. Quando si tratta di parlare della morte con una bambina così piccola, è normale avere dei dubbi su cosa dire e su come affrontare il momento. La vostra idea di spiegare con parole semplici che il gatto è morto, che non è più con voi, e che è stato molto amato è già un ottimo punto di partenza.

A tre anni, i bambini non hanno ancora una comprensione completa del concetto di morte. Per loro, è difficile afferrare l’idea di qualcosa che finisce per sempre. Ma possono comunque sentire l’assenza, cogliere i cambiamenti nell’ambiente e, soprattutto, nei vostri stati d’animo. È quindi importante essere sinceri, ma con delicatezza.

Anche se al momento non fa domande, potrebbe notare presto che il gatto non c’è più. È meglio che lo scopra da voi, con parole dolci, piuttosto che da segnali confusi o casuali.

Evitate frasi come “è andato via” o “sta dormendo per sempre”, che possono spaventare o confondere. Potreste dire qualcosa come:
“Il nostro gatto era molto malato e vecchio. Durante la notte il suo corpo si è fermato e non respira più. Questo succede quando si muore. Anche se non è più qui con noi, lo abbiamo amato tantissimo e possiamo continuare a ricordarlo.”

Ogni bambino reagisce a modo suo. Può sembrare indifferente, fare molte domande, essere triste o giocare come se nulla fosse. Tutto questo è normale. L’importante è che senta che può parlare con voi quando vuole.


La vostra idea di piantare qualcosa in suo ricordo è bellissima. Può aiutarla a dare un senso alla perdita e a continuare a sentire un legame affettivo. Coinvolgetela nella scelta della pianta o nel momento della cura, dicendole che è un modo per ricordare insieme il vostro amico a quattro zampe.

Alcuni libri illustrati trattano il tema della morte in modo delicato e adatto ai più piccoli. Anche disegnare il gatto o riguardare insieme delle foto può essere un modo utile per elaborare la mancanza.

Parlare di perdita a un bambino piccolo non è facile, ma farlo con amore e onestà aiuta a sviluppare fiducia, sicurezza e sensibilità. Un caro saluto







Dott. Alessandro Caraglio
Vedi tutte le risposte

Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.