Esperienze

Benvenuti, sono il dott. Valerio Piepoli, fisioterapista. Sono il responsabile dell’area riabilitativa di Rinascita - Riabilitazione e Performance. Dal 2020 collaboro come fisioterapista nella Nazionale Italiana di Judo, Lotta e Karatè, prestigiosa esperienza che mi permette di confrontarmi ogni giorno con le esigenze di atleti di altissimo livello sottoposti a traumi contusivi e distrattivi importanti.

Con la terapia manuale e l'esercizio terapeutico io e il mio team trattiamo sia le problematiche più comuni, come mal di schiena, cervicalgie, dolori articolari e muscolari, sia condizioni complesse con molteplici comorbidità.

Diamo il massimo valore ad ogni seduta per fornire al paziente tutti gli strumenti necessari per essere autonomi da subito nella gestione della propria condizione specifica.
Altro
  • Certificato che premia gli specialisti che hanno ricevuto, nell'anno indicato, recensioni straordinarie dai propri pazienti.
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Aree di competenza principali:
  • Ompt (orthopaedic manipulative physical therapists)
  • Fisioanalisi
  • Kinesioterapia
  • Medicina manuale

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Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria


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Prestazioni e prezzi

Prima visita fisioterapica

85 €

Seduta di fisioterapia

85 €

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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance seduta di fisioterapia

Mi sono affidata al Dott. Piepoli per risolvere l'amenorrea. Non potevo fare scelta migliore! Non solo ha seguito questo momento così delicato mettendomi da subito a mio agio e mostrando una grande professionalità ed empatia, ma è riuscito a ripristinare il ciclo in poche sedute. Consiglio il Dott.Piepoli come professionista e consiglio a tutte le donne che soffrono di amenorrea o irregolarità mestruali di considerare i trattamenti fisioterapici.

A
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Molto professionale e competente. Mi ha aiutato a recuperare in tempi rapidi. Consigliato!

M
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance seduta di fisioterapia

Professionista eccellente preparato disponibile molto gentile


D
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance

Ho iniziato le sedute da qualche mese in seguito ad un infortunio alla spalla e seguendo le indicazioni di Valerio sto vedendo dei miglioramenti progressivi.
Attento, scrupoloso e professionale.
Lo consiglio

Dr. Valerio Piepoli

Ciao Daisy,
grazie di cuore per le tue parole. Siamo felici che tu ti senta bene e che il percorso stia dando i suoi frutti. Il tuo impegno, la tua dedizione e la voglia di metterti in gioco stanno facendo davvero la differenza. Continua così, noi siamo sempre qui per te!


M
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance

Professionale dettagliata e efficace ottimo studio


M
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance Altro

Professionista di eccellenza che applica protocolli innovativi e sopratutto, cosa fondamentale, efficienti e produttivi. Super Consigliato


G
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance

Professionalità, approccio olistico, sensibilità ai problemi del paziente, spiegazioni dettagliate sul da farsi e soprattutto immediata individuazione della causa dei miei dolori di lunga data.


A
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Presso: Rinascita - Riabilitazione e Performance Altro

Ho avuto il piacere di effettuare una visita con il Dott. Piepoli e sono rimasta estremamente soddisfatta. Il dottore si è dimostrato professionale, attento e disponibile a rispondere a tutte le mie domande con chiarezza e competenza.


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professionista attento e cordiale.
molto preparato


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Presso: Altro Altro

Il dott. Piepoli, oltre alle ordinarie qualità di pregio già indicate, possiede anche una profonda capacità di notare i minimi movimenti corporei (anche via webcam), ed una spiccata intuizione nell'applicare le conoscenze alla specifica situazione individuale del paziente.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 15 domande da parte di pazienti di MioDottore

Non è sempre ernia o protusione discdle il dolore sl nervo crurdle? Grazie

Il dolore al nervo crurale non è necessariamente causato da un’ernia o da una protrusione discale. Diversi fattori possono contribuire a questa condizione, tra cui:

1. Disfunzioni muscolari e miofasciali: tensioni anomale di muscoli come il psoas, il quadrato dei lombi e il piriforme possono esercitare una compressione sul nervo crurale, causando sintomi simili a quelli di una compressione discale.

2. Alterazioni posturali: squilibri biomeccanici dovuti a compensazioni posturali possono generare irritazioni o infiammazioni del nervo senza una vera e propria lesione discale.

3. Processi infiammatori locali: condizioni come la radicolopatia infiammatoria possono determinare sintomi dolorosi senza che vi sia una compressione strutturale evidente.

4. Sindrome del piriforme e trigger point miofasciali: la presenza di punti trigger attivi lungo la catena miofasciale può generare un dolore riferito che simula una neuropatia.

5. Patologie articolari: disfunzioni dell’articolazione sacroiliaca o dell’anca possono provocare dolore irradiato lungo il decorso del nervo crurale.

6. Disfunzioni del sistema nervoso autonomo e disregolazione dell’attivazione neurovegetativa: alterazioni nella risposta autonomica possono condizionare la percezione e l’intensità del dolore, come studiato nella diagnosi autonomica in ambito riabilitativo.

Per una diagnosi accurata è fondamentale un approccio globale che includa:

- valutazione clinica approfondita, con test di provocazione specifici e osservazione dei pattern di movimento
- indagini strumentali, quali risonanza magnetica o elettromiografia, per escludere compressioni radicolari
- analisi funzionale del movimento e test posturali, per identificare eventuali squilibri biomeccanici

Un percorso terapeutico efficace deve essere personalizzato e può includere:

- esercizi terapeutici integrati per riequilibrare il sistema neuromotorio
- neuromodulazione del dolore attraverso tecniche di controllo motorio e terapia manuale
- potenziamento della stabilità centrale per ottimizzare il controllo del movimento e ridurre il sovraccarico sulle strutture neurali

In sintesi, il dolore al nervo crurale può essere il risultato di un complesso intreccio di fattori biomeccanici, neurologici e infiammatori, richiedendo un approccio multidisciplinare per la sua gestione ottimale.

Dr. Valerio Piepoli

Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni, il 2 novembre 2024 sono scivolata su un pavimento bagnato con i tacchi, e mi sono fratturata la caviglia e il perone della gamba destra.
Riporto quanto scritto sul referto:
Frattura pluriframmentaria comminuta intrarticolare trimalleolare (terzo malleolo, angolo postero-mediale del pilone a comprendere il malleolo mediale, frattura pluriframmentaria sovrasindesmotica del perone diafisario con accorciamento del perone), AO 44C2.3t, qualità ossea scaduta.
In data 21.11.24 è stata sottoposta ad intervento chirurgico di riduzione cruenta e sintesi con doppio accesso posteriore e accesso laterale mirato al perone utilizzando 2 placche posteriori per terzo malleolo LCP 2.7 compact a "L" ad angolo ottuso + sintesi del perone con 2 placche LCP compact hand/foot 2.0 da ricostruzione + 1 placca 1/3 tubulare Synthes.

Ho tenuto il gesso fino al giorno 13/12/24, in cui sono stati rimossi i punti e ho potuto iniziare la mobilitazione in scarico della caviglia, fino al pieno carico dopo 90 giorni (dal 21/11).
A tutte le visite ortopediche e fisiatriche mi hanno detto che la situazione è delle migliori e che ho raggiunto quasi al 100% la mobilità della caviglia, per cui mi hanno dato carico totale e non graduale, con abbandono immediato delle stampelle in data 26/02/2025(al termine dei 90 giorni di scarico).
Sono stata seguita da un fisioterapista privato per gli ultimi mesi, perché nell’ospedale e all’asl della mia città sono stata inserita in lista d’attesa, ma i tempi erano lunghi, e per evitare che mi si bloccasse la caviglia, ho intrapreso questo percorso. Purtroppo ora non posso più permettermi di continuare privatamente, perché l’unico professionista della zona che riesce a seguirmi in maniera continuativa prende 80/h, e facendo 2/3 sedute alla settimana sta diventando un po’ un problema. Ho telefonato alle strutture a cui avevo fatto richiesta e mi hanno comunicato che ho ancora 2/3 mesi di attesa prima di essere chiamata.

Volevo capire quali esercizi fare per recuperare il tono muscolare del polpaccio e rafforzare il ginocchio (oltre ad utilizzare una tavoletta propriocettiva/ esercitarmi nel salire e scendere le scale/ esercizi con elastici/ e ovviamente camminare il più possibile, non ho la possibilità di iniziare corsi di nuoto o di utilizzare cyclette/bicicletta cose che facevo dal mio fisioterapista) ; io cammino abbastanza bene senza stampelle, ma mi ritrovo dopo un po’ a zoppicare perché il ginocchio mi cede (sotto sforzo). Riscontro anche un po’ di problemi nel salire e scendere le scale, riesco a fare solo uno scalino alla volta per ora. Non riesco anche, ancora, ad accovacciarmi, sento come se la parte anteriore della caviglia fosse leggermente bloccata. Vorrei anche sapere secondo la vostra opinione ed esperienza entro quanto tempo posso riprendere le mie attività quotidiane, essendo una studentessa fuori sede vorrei tornare il prima possibile per seguire le lezioni, so che è complicato non potendomi visitare, quindi vi ringrazio già ora per la disponibilità. Buona giornata e scusate per il disturbo!

Considerando la tua situazione, il percorso riabilitativo deve mirare al recupero progressivo della forza, della stabilità articolare e della funzionalità della caviglia e del ginocchio, per consentirti di tornare alle attività quotidiane senza dolore o cedimenti. Il fatto che dopo 90 giorni di scarico ti sia stato concesso il carico completo senza gradualità è positivo in termini di guarigione ossea, ma richiede un adattamento progressivo a livello muscolare e propriocettivo per evitare sovraccarichi compensatori.

Per migliorare il tono muscolare del polpaccio e la stabilità del ginocchio, oltre alla tavoletta propriocettiva e agli esercizi con elastici, potresti integrare esercizi specifici come sollevamenti sulle punte (su entrambe le gambe e poi solo sulla gamba operata), affondi controllati per rinforzare il ginocchio e migliorare la coordinazione, step-up su un gradino per stimolare il controllo neuromuscolare e piccoli balzi controllati per lavorare sulla reattività della caviglia. Il rafforzamento isometrico del quadricipite, il lavoro sui muscoli posteriori della coscia e l’integrazione graduale di esercizi di squat e mezzi squat possono favorire un recupero più stabile della funzionalità complessiva dell’arto inferiore​.

La difficoltà nel salire e scendere le scale e l’incapacità di accovacciarti suggeriscono una necessità di migliorare la mobilità articolare anteriore della caviglia e la capacità di carico dinamico. Per questo, esercizi di mobilizzazione della caviglia, stretching del tricipite surale e del tibiale anteriore, oltre a tecniche di rilascio miofasciale con foam roller, possono aiutarti a migliorare la percezione articolare e ridurre la sensazione di blocco anteriore​.

Per quanto riguarda il tempo di recupero completo, il ritorno alle attività quotidiane dipende dalla tua capacità di tollerare progressivamente il carico senza affaticamento o dolore persistente. Considerando il decorso positivo e la buona mobilità già raggiunta, potresti pianificare un graduale ritorno alle tue attività accademiche nelle prossime settimane, assicurandoti di gestire bene i tempi di camminata e alternando momenti di riposo per non sovraccaricare la caviglia. Un pieno recupero funzionale con una buona stabilità e resistenza può richiedere dai 4 ai 6 mesi post-intervento, con miglioramenti progressivi lungo il percorso.

Se il problema del ginocchio che cede persiste, potrebbe essere utile un’ulteriore valutazione per escludere eventuali squilibri muscolari o deficit di controllo neuromotorio. Nel frattempo, il focus su un rinforzo progressivo e un controllo della qualità del movimento sarà essenziale per riprendere sicurezza nella deambulazione e nelle attività più dinamiche.

Dr. Valerio Piepoli
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