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Su di me
Sono la Dott.ssa Valentina Vanin, psicologa laureata in psicologia clinica e di comunità presso lo IUSVE di Mestre (VE).Ricevo in presenza su appuntam...
Formazione
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Specializzazioni
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicologia Scolastica
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J.
Ho intrapreso un percorso con Valentina. Non è facile aprirsi con una persona estranea invece con lei lo è stato fin da subito. Mi sono sentita compresa, capita, mai giudicata. Ho acquisito delle consapevolezze su me stessa che prima non avevo. Grazie
Cristina
Ho da poco iniziato un percorso con la dott.ssa Valentina, empatia fin da subito, la sua professionalità e passione per il proprio lavoro la rende davvero un ottima scelta per chi come me ha bisogno di un grande aiuto a livello relazione. Estremamente consigliata!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono una ragazza di 28 anni.
Ho una relazione da due anni e mezzo, un anno quasi fatto a distanza dopo un mio trasferimento (una settimana al mese insieme). Ci sono sempre stati alti e bassi, momenti in cui sono stata più convinta, momenti meno (ho da poco letto dell'esistenza di OCD da relazione e sembra descrivere un po' il mio stato d'animo, non sono mai riuscita a vivermi una relazione serenamente). Siamo di nazionalità diverse, entrambi lontani da casa, fatto che forse ha sempre inciso sulla mia incapacità di proiettarmi nel lungo termine. Da agosto/settembre 2022 non riuscivo ad avere rapporti con il mio ragazzo, zero voglia e dolore. Giusto io che cercavo di soddisfarlo il meglio possibile. A giugno 2023 smetto la pillola per capire se quella poteva essere la causa. Verso novembre comincio a sentire qualcosa smuoversi a "livello sessuale" , a trovare di nuovo attraenti (da lontano) ragazzi/uomini e allo stesso tempo comincio a rimettere in dubbio i miei sentimenti per il mio attuale ragazzo, il quale mi ama moltissimo.
Sempre a novembre, il mio ragazzo trova un nuovo lavoro per trasferirsi in una città più vicina a me (un paio d'ore di treno) con l'anno nuovo. Io, presa dal panico, gli dico di non spostarsi per me, ma lui decide di accettare comunque. Passiamo le vacanze di Natale e il tempo assieme mi rasserena. Poi dubbi di nuovo. Verso fine gennaio, incontro un ragazzo italiano A al bar una sera. Colpo di fulmine, ma non faccio nulla e cerco di starmene sulle mie. Giusto prima di uscire per tornare a casa, un ragazzo B si avvicina a me e alle mie amiche. Per coincidenza il ragazzo B é amico del ragazzo A, passiamo la serata tutti insieme ma io cerco di evitare il ragazzo A per quanto ci sia una chiara attrazione. Nei giorni seguenti il ragazzo A mi contatta su instagram, decido di uscirci insieme, mettendo pur sempre le mani avanti dicendo che si, é un momento di crisi, ma che sono impegnata. Ci esco, sperando di trovare un cafone e di mettere subito fine a quella forte attrazione fisica. Sfortunatamente, trovo invece una persona molto calma e gentile, sebbene con uno stile di vita molto diverso, che riesce a farmi passare delle ore in tranquillità e sicurezza. Non dico nulla a nessuno perché mi vergogno un sacco del mio comportamento. Il ragazzo A non cerca nulla di serio e non mi mette nessuna pressione. Ci esco un paio di volte, finché durante le due ultime uscite scappano dei baci, essendomi convinta che con il mio ragazzo tutto era finito. La realtà é che poi comincio a sentirmi malissimo. Prendo le distanze dal ragazzo A, torno in italia per una settimana, non mi capacito di quello che ho fatto. Non dico nulla al mio ragazzo, non voglio rivelargli un tradimento finché non ho chiarezza sui miei sentimenti. Penso a come reagirebbe al saperlo e mi sento male, mi sento una stupida totale. Rivedo il mio ragazzo, ora più spesso essendosi trasferito. Riusciamo a fare l'amore di nuovo, forse gli ormoni ristabiliti. Non mi sento di lasciarlo e di buttare gli ultimi anni alle spalle. é il primo ragazzo con cui mi sono veramente rivelata per quella che sono e che mi accetta nonostante tutti i miei difetti (fisici e non). Conosce tutte le mie paure e con lui mi sento nella mia comfort zone.
Io riconosco che le personalità come il ragazzo A sono le personalità che mi attraggono da sempre, ma che mai mi hanno portato a qualcosa di duraturo. Il mio ragazzo non é come A, mi assomiglia molto, ha molte insicurezze, ma anche per questo mi accetta per quella che sono.
Ho paura di lasciarlo e di non trovare più nessuno che mi ami come lui.
Mi sento una persona orribile, tutte queste cose le tengo per me da qualche mese perchè mi vergogno a parlarne con chiunque.
Cosa devo fare? Si può dimenticare un tradimento e andare avanti? é giusto stare insieme?
Gentilissima, grazie per aver condiviso i tuoi dubbi, le tue paure e domande. Credo che il fatto di interrogarsi su ciò che si prova realmente per una persona sia indice di maturità e volontà di conoscenza e trasparenza verso se stessi e verso l'altro. Comprendo anche il tuo vissuto di "colpa" nei confronti del tuo attuale ragazzo e penso che derivino dal fatto che da parte sua non vedi alcun cenno di tentennamento e questo ti fa sentire a disagio.
Credo anche che, se hai questi dubbi sulla vostra relazione e se sei stata attratta da un altro ragazzo, probabilmente ci sia da riflettere su cosa c'è che non va nella relazione con il tuo attuale ragazzo.
Cosa viene a mancare che invece probabilmente stavi cercando nel flirt che hai avuto? Magari scoprire cosa ti spinge ad essere attratta da ragazzi caratterialmente diversi dal tuo ti può aiutare anche a capire cosa non ti soddisfa pienamente nell'attuale relazione.
Sono domande lecite e normali sulle quali fai bene a riflettere, ricorda anche che alla base di una relazione ci deve essere anche il tuo stesso benessere, se non stai bene o non sei felice (non importa se lui lo è) probabilmente non è la persona più adatta a te. Magari cerchi qualcuno che ti assomigli un po' di meno ma ti completi di più.
Ti auguro di trovare la soluzione migliore per te e ritrovare il piacere di stare accanto ad una persona. Se hai piacere di parlarne con me non esitare a contattarmi. Dott.ssa Valentina Vanin.
Salve. Scrivo perché ultimamente mio fratello non si sente bene, ha avuto un brutto esaurimento e soffre di depressione, la causa è lo stress sul lavoro, è seguito sia da psicologo che psicoterapeuta però negli ultimi giorni a iniziato anche a bere. Io vivo all’estero molto lontano da casa e purtroppo posso fare poco anche se sono molto preoccupata, lui è sposato e vive nell’appartamento al piano di sotto della casa dei miei genitori. I miei genitori ovviamente son molto preoccupati e tristi, addirittura lo accompagnano al lavoro altrimenti lui non entra e va a bere, il problema che lui non vuole lasciare quel lavoro. Io non so come aiutarlo o aiutare i miei genitori che sembra stiano peggiorando, potreste darmi qualche consiglio?
Buongiorno carissima, comprendo la sua preoccupazione per la situazione famigliare descritta, immagino si senta impotente di fronte a tale problema ed essendo lontana da casa. Nonostante ciò è già ammirevole la sua ricerca di aiuto e di una soluzione che possa alleviare i suoi genitori e migliorare la situazione di suo fratello. Credo che sarebbe fondamentale che suo fratello seguisse l'aiuto professionale che sta ricevendo, quello che può fare è provare a parlare con lui per convincerlo a non mollare e con la famiglia di lui per esortarli a stargli accanto in questo periodo. Ovviamente l'ultima scelta spetta a suo fratello e ogni persona cammina con i propri tempi sul percorso della vita, quindi lei può indicargli la strada da percorrere e stargli accanto, anche semplicemente con delle chiamate e facendo sentire la sua presenza, ma in nessun modo si può sostituire a lui nel suo percorso. Cerchi magari delle persone che abitino vicino ai suoi genitori e che possano sostenerli in modo che anche loro abbiano un aiuto in questa situazione e si sentano supportati.
se avesse bisogno di parlare dei suoi dubbi e delle sue preoccupazioni sono a disposizione. Dott.ssa Valentina Vanin
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