ASSISTENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO
CAMPI DI APPLICAZIONE
La consulenza psicologica è un intervento breve focalizzato su problemi specifici, utile per aiutare le persone a comprendere meglio una situazione, prendere decisioni o affrontare problemi immediati.
È uno strumento che può orientare verso un sostegno psicologico o una psicoterapia ed è la prima fase in un primo contatto con un professionista della salute mentale.
Il sostegno psicologico, invece, è un processo continuativo che si concentra sul fornire supporto emotivo a breve, medio e lungo termine. Sebbene possa includere elementi di consulenza, come detto sopra, nella fase iniziale, il suo scopo principale è aiutare l’individuo a sviluppare capacità di resilienza e gestire situazioni di stress o cambiamento.
ATTIVITA' DI ASSISTENZA
· ascolto attivo: consente di comprendere il punto di vista della persona, dimostrando empatia e creando un ambiente di supporto. Per esempio, Maria, una giovane donna di 25 anni che sta avendo difficoltà ad interagire con le persone, beneficia dell'ascolto attivo in terapia, sentendosi compresa e accolta, il che la ha aiutata a esplorare la presenza di paure profonde;
· ristrutturazione cognitiva: aiuta a identificare e modificare pensieri disfunzionali o negativi, sostituendoli con pensieri più realistici e positivi. Luca, un uomo di 40 anni che ha perso il lavoro, utilizza questa tecnica per sfidare i suoi pensieri negativi di fallimento e vedere la situazione come un'opportunità di crescita;
· tecniche di rilassamento e mindfulness: queste tecniche sono utilizzate per ridurre lo stress e l'ansia, favorendo una maggiore consapevolezza e presenza mentale (attraverso l’uso consapevole della respirazione diaframmatica). Anna, una donna di 35 anni con stress cronico sul lavoro, impara a praticare la mindfulness per ridurre l'ansia e migliorare la gestione dello stress;
· supporto emotivo e validazione: fondamentale per aiutare l'individuo a sentirsi compreso e meno isolato nei propri sentimenti. Giovanni, un adolescente che si sente isolato dai suoi coetanei, trova nel supporto emotivo dello psicologo scolastico e nella validazione (riconoscimento e accettazione) delle sue emozioni, un sostegno importante per sentirsi meno solo e più compreso.
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ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO ASSISTENZIALE
Il servizio di assistenza domiciliare consiste in interventi da fornire ai cittadini al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione. Il servizio comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale articolate per aree di bisogno: assistenza domiciliare socioeducativa per minori e famiglie, assistenza domiciliare per diversamente abili, assistenza domiciliare per anziani.
PRESTAZIONI
Sono prestazioni di assistenza domiciliare:
1. aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane;
2. sostegno alla funzione educativa genitoriale;
3. sostegno alla mobilità personale;
4. prestazioni di aiuto per famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di diversamente abili fisici, psichici e sensoriali e di altre persone in difficoltà, di minori in affidamento, di anziani.
LE ATTIVITA’ DI ASSISTENZA
1. aiuto per l’igiene e la cura della persona;
2. aiuto per la pulizia della casa;
3. lavaggio e cambio della biancheria;
4. preparazione dei pasti;
5. aiuto nello svolgimento di pratiche amministrative e di accompagnamento presso uffici;
6. sostegno per la fornitura o l'acquisto, su richiesta, di alimentari, indumenti, biancheria e di generi diversi nonché di strumenti o tecnologie per favorire l'autonomia;
7. attività di accompagnamento presso familiari e vicini e presso luoghi di interesse culturale o sportivo, finalizzata a mantenere o ristabilire relazioni affettive e sociali;
8. tutoraggio educativo;
9. attività di sostegno psicologico
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ASSISTENZA SPECIFICA PER MINORI
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
ll Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD, APA 2013) sono disturbi del neurosviluppo che implicano diversi sintomi sin dalla prima infanzia che devono compromettere il funzionamento quotidiano
Il disturbo autistico rappresenta uno dei disturbi più complessi dell’infanzia perché chiama in causa tutti i fattori dello sviluppo determinando quadri clinici che, pur nella loro diversità, pongono notevoli difficoltà interpretative.
Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi contesti, che si manifesti a sua volta attraverso:
> deficit nella reciprocità socio-emotiva e difficoltà nella conversazione e/o un ridotto interesse nella condivisione degli interessi, delle emozioni e degli affetti e/o una mancanza di iniziativa nell’interazione sociale;
> deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati, un’anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell’uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità;
> deficit nello sviluppo e nel mantenimento di relazioni appropriate al livello di sviluppo, difficoltà nel regolare il comportamento rispetto ai diversi contesti sociali e/o difficoltà nella condivisione del gioco immaginativo e nel fare amicizie e/o apparente mancanza di interesse per le persone.
DISABILITA’ INTELLETTIVA
La disabilità intellettiva deve comportare l'insorgenza nella prima infanzia di deficit in entrambi i seguenti:
> Funzionamento intellettuale (p. es., nel ragionamento, pianificazione e problem solving, il pensiero astratto, l'apprendimento a scuola o per esperienza)
> Funzionamento adattivo (ossia, la capacità di soddisfare gli standard per età e socioculturali appropriati per il funzionamento indipendente nelle attività della vita quotidiana)
L’insorgenza dei deficit intellettivi e adattivi deve avvenire nel corso dell’età evolutiva. Il DSM 5 distingue il disturbo dello sviluppo intellettivo a seconda del livello di gravità.
Il grado di compromissione si classifica in:
> lieve (livello del QI da 50-55 a circa 70),
> moderato (livello del QI da 35-40 a 50-55),
> grave (livello del QI da 20-25 a 35-40),
> gravissimo (livello del QI sotto 20-25).
DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
I disturbi della comunicazione rappresentano i disturbi di sviluppo più frequenti tra i 2 e 6 anni di età e rappresentano un insieme di quadri sindromici caratterizzati da difficoltà differenti per qualità e gravità nella comprensione, produzione e uso del linguaggio.
Sono caratterizzati da deficit del linguaggio, dell’eloquio e della comunicazione e da funzionamento intellettivo nella norma.
Per eloquio si intende la produzione espressiva di suoni e comprende articolazione, fluenza, voce e qualità di risonanza di un individuo.
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ – DDAI, ADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, ADHD) è caratterizzato da una durata scarsa o breve dell’attenzione e/o da vivacità e impulsività eccessive non appropriate all’età del bambino, che interferiscono con le funzionalità o lo sviluppo. Si tratta di un disturbo cerebrale presente dalla nascita o che si sviluppa subito dopo.
Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività è principalmente un problema legato al mantenimento dell’attenzione, della concentrazione e della costanza nel portare a termine dei compiti.
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CENTRO ANTIVIOLENZA
CAMPI DI APPLICAZIONE GENERALE
I centri antiviolenza sono strutture finalizzate a ricevere le donne e le altre persone
maltrattate, ad offrire loro aiuto e protezione e a predisporre percorsi di uscita dalla violenza.
Garantiscono l’anonimato e la segretezza all’utenza ed offrono gratuitamente consulenza e prima accoglienza
ATTIVITA' DI ASSISTENZA
1. accoglienza telefonica;
2. accoglienza personale;
3. consulenza psicologica, anche attraverso la predisposizione di gruppi di sostegno;
4. assistenza e consulenza legale;
5. orientamento e accompagnamento al lavoro;
6. formazione e aggiornamento al personale interno e a soggetti esterni;
7. iniziative culturali di prevenzione, pubblicizzazione, sensibilizzazione e denuncia del problema della violenza contro le donne e dell’omofobia;
8. coordinamento dei servizi presenti sul territorio e collegamento con la rete regionale antiviolenza;
9. raccolta, analisi ed elaborazione dei dati emersi dai colloqui e dalle denunce presentate;
10. diffusione dei dati raccolti nel rispetto del diritto all’anonimato dei soggetti utenti.
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SEGRETARIATO SOCIALE
CAMPI DI APPLICAZIONE GENERALE
Il Segretariato Sociale è un servizio rivolto a tutti i cittadini, che fornisce informazioni sul complesso dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio. Esso è articolazione funzionale dei Servizi Sociali Professionali ed orienta il cittadino verso gli stessi, quando il problema rilevato lo rende necessario.
Il segretariato sociale può rappresentare la porta unitaria di accesso al sistema dei servizi territoriali integrati (sociale, sociosanitario, sanitario, promozione lavoro, previdenza sociale, rete dei CAAF, Centri informagiovani, scuola, centri di formazione professione, ecc.) nonché un terminale territoriale del Centro Unico prenotazioni (CUP).
ATTIVITA' DI ASSISTENZA
1. accoglienza ed analisi della domanda del cittadino/utente e decodifica del bisogno sociale; accoglienza personale;
2. informazioni sull'offerta dei servizi e sulle procedure di accesso; assistenza e consulenza legale;
3. orientamento e accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse territoriali; formazione e aggiornamento al personale interno e a soggetti esterni;
4. segnalazione e trasmissione delle richieste ai servizi competenti e invio ai servizi sociali per
5. monitoraggio sociale in collaborazione con i servizi e con le forze sociali del territorio(da realizzarsi
6. promozione di scambi e confronti con enti e organizzazioni di cittadini;
7. potenziamento della connessione ed integrazione tra i servizi e le risorse territoriali.
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PRONTO INTERVENTO SOCIALE
CAMPI DI APPLICAZIONE GENERALE
Il servizio svolge funzioni di segretariato sociale, di riattivazione di legami di solidarietà sociale e di collegamento con i servizi territoriali, di intervento immediato sul posto in seguito a segnalazioni, attraverso il supporto di figure professionali quali assistenti sociali, educatori professionali, assistenti domiciliari. L’obiettivo è quello di ridurre lo stato di isolamento del soggetto rispetto alla rete dei servizi territoriali e fornire assistenza immediata. Il servizio si avvale di una centrale di ascolto che svolge funzioni di filtro, cura e presa in carico nel caso di interventi urgenti. È opportuno che sia collegato con i servizi
sociali territoriali.
ATTIVITA' DI ASSISTENZA
Il servizio si articola in una serie di prestazioni differenti e flessibili, finalizzate a fornire le forme di assistenza primaria urgenti alle persone in situazione di bisogno. Il Servizio di Pronto Intervento Sociale è organizzato nell’arco delle 24 ore, attraverso:
1. acquisizione di tutte le informazioni utili per un progetto di intervento urgente e a breve termine;
2. accompagnamento dell’utente verso la rete formale e informale di aiuto;
3. affidamento dell’utente a un referente istituzionale o caregiver;
4. accoglienza, ascolto telefonico e informazione di base;
5. immediato intervento sul posto della segnalazione o presso il domicilio dell’utente.