Esperienze

Mi occupo di problemi individuali di adulti e adolescenti, terapia di coppia e terapia sessuologica.
Sono terapeuta EMDR per l'elaborazione degli eventi traumatici e psicotraumatologa socia dell'associazione TES
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
- Sessuologia
Indirizzi (3)
Disponibilità
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via al Torrione 1, Trento
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via dei Montecchi 9, Verona
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
75 € -
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Primo colloquio di coppia
85 € -
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Test psicologici
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Terapia sessuologica
75 € -
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Terapia familiare
90 € -
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Recensioni
5 recensioni
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U
Umberto
Dalle prime sedute mette a proprio agio rimanendo professionale. Efficace fin dalle prime sedute.
Consiglio vivamente.
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M
Marco
Disponibile, attenta, preparata. Vorrei ringraziarla di cuore per la sua competenza e l'utile supporto.
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L
Luca
Molto accogliente e gentile, altamente professionale.
Consiglio vivamente.
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L
Lara
La dottoressa Rossi è molto empatica ed è riuscita subito a entrare in sintonia con il mio sentire.
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A
Anna
Molto brava, professionale e rispettosa nei confronti del paziente. Sa ascoltare molto e mi sono sentita subito a mio agio.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera a tutti. Sono una ragazza di 22 anni e ho sempre lottato con l'ansia. Tuttavia, negli ultimi anni, è notevolmente migliorata, al punto che ho iniziato a sentirmi molto meglio. Tuttavia, noto, soprattutto nelle relazioni amorose, che ci sono comportamenti che adotto che non sono del tutto sani. Quando ero piccola (intorno ai 7/8 anni), dovevo occuparmi di mia madre, che soffriva di una importante ipocondria. Spesso mi chiedeva di controllare se avesse un tumore (mostrandomi una macchia sulla pelle, ad esempio, e il mio compito era dirle se era un tumore o no). Inoltre, dovevo giurare su Dio che quello che dicevo era vero. Una volta mi chiese se c'era sangue e io le dissi di sì. Lei si preoccupò molto (probabilmente iniziò a piangere e a spaventarsi), chiamò il medico. Probabilmente, ho sentito un forte senso di responsabilità in quel momento perché ero stata io a informarla della presenza di sangue. Oltre a essere la sua piccola dottoressa, lei si confidava con me su varie cose (mio fratello, sua mamma se stava poco bene ecc. ecc.). Mia madre dice che ero molto matura per l'età che avevo e che sono sempre stata un'amica per lei. Ero dipendente dall'umore di mia madre. Quando ero piccola, le chiedevo ossessivamente come si sentiva. Se diceva che non stava bene, provavo ansia. Sentivo il bisogno di farla sentire meglio. Nonostante ciò, ho sempre avuto un'infanzia felice; i miei genitori hanno sempre fatto tanto per me, e sono sicura di essere amata. Gli amici dicono che i miei genitori sono dei santi con me. Amo mia madre, e ancora oggi non credo che lei sia interamente responsabile della mia ansia. Ora, sto descrivendo le cose più brutte, ma ci sono miliardi di cose belle che mia madre ha fatto per me. Quello che vorrei chiedervi è quanto possa aver influenzato le mie relazioni questa situazione. Spesso mi autosaboto, faccio fatica a fidarmi, se noto un cambiamento nell'umore dell'altra persona, chiedo se va tutto bene. Spesso penso di essere la ragione per cui "non gli piaccio più". Controllo ossessivamente il telefono sperando che mi scrivano. Ho paura che l'altra persona mi abbandoni. Inoltre, sento spesso il bisogno che gli altri validino le mie emozioni, come se non avessero valore. La domanda che vorrei probabilmente fare ora è: "Queste cose sono davvero brutte o sto solo esagerando per avere attenzioni?" "È normale?". Ho difficoltà a capirmi, mentre trovo facile capire gli altri.
Grazie a tutti.
Buonasera, purtroppo l' inversione di ruolo, ovvero quando è un bambino ad occuparsi emotivamente del genitore e non viceversa, può creare ansia e stati depressivi in epoche successive. Sicuramente la mamma le vuole bene e non voleva nuocerle ma questa cosa non le ha fatto bene. Potrebbe essere che approcciarsi alle relazioni affettive riattivi in lei lo stesso disagio che provava da bambina di fronte alle problematiche della mamma e che questo la induca a stare a distanza o a mettere in campo comportamenti insani, come accennava. Le consiglio un percorso di psicoterapia per approfondire questi aspetti e lavorare sui traumi dell'attaccamento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Stefania Rossi

Gelosia nei bipolari.
Sono con un ragazzo bipolare (segue una cura farmacologica) da quasi 4 anni ed è super geloso, anche quando gli dico una cosa normalissima tipo "mi voglio iscrivere in palestra". Io non gli ho mai dato modo di non avere fiducia in me, è un soggetto caratterialmente geloso ed evidentemente poco sicuro di sé. Ha timore che in un luogo come la palestra possano esserci persone che attirano la mia attenzione, o ci provano con me... Inizialmente durante episodi simili la sua era una reazione irruenta, impulsiva, alzava la voce e inveiva, da quando invece è seguito da un terapeuta ha soffocato le reazioni forti riuscendo a rimanere (esteriormente) calmo, ma dal punto di vista del pensiero non ha avuto cambiamenti, percepisce sempre il pericolo e avverte sempre forte ansia. Che tipo di lavoro dovrebbe fare sul pensiero? Come potrei supportarlo io in tal senso?
Vi ringrazio
Buongiorno, credo che il disturbo bipolare sia secondario rispetto alle insicurezze profonde di questo ragazzo e a un certo discontrollo sull' impulsività che andrebbe meglio compreso. Conosco molti bipolari ne' gelosi, ne' impulsivi, al massimo un po' accelerati. Potrebbero essere dei sintomi post traumatici che hanno a che fare con il disvalore di sé, dovrebbe approfondire questi temi con il suo terapeuta. Cordiali saluti

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