Dott.ssa
Simona Nolli
Psicologo,
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico
Altro
Portici, Napoli 2 indirizzi
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Esperienze
La mia formazione è iniziata all’Università Federico II di Napoli, dove ho conseguito la mia laurea triennale e successivamente quella magistrale.
Una volta abilitata e iscritta all’Ordine degli Psicologi della Campania ho iniziato la Scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento fenomenologico. È proprio qui che la mia idea di lavoro terapeutico ha iniziato ad evolversi e prendere forma, attraverso il fondamentale contributo dei docenti e l’importantissima esperienza di tirocinio che ha fatto sì che potessi sperimentarmi in questo ruolo interfacciandomi con tante realtà diverse e mettendomi continuamente in discussione. Ho imparato che al di là dell’etichetta diagnostica c’è una persona unica con la quale è possibile affrontare un percorso determinato da ciò che ciascuno porta all’interno, e per questo sempre diverso da qualsiasi altro.
Nel corso di questi anni ho avuto la possibilità di approcciare a differenti contesti:
- l’ASL e in particolare l’Unità di Salute Mentale dove ho osservato i primi colloqui clinici e mi sono avvicinata alla somministrazione dei test, il Consultorio e l’RSA presso i quali ho partecipato a laboratori per l’adozione e accompagnamento alla nascita, e ad una bellissima esperienza di danza terapia con anziani e operatori;
- i centri diurni e di riabilitazione presso i quali ho partecipato a gruppi di psicoanalisi multifamiliare con pazienti, familiari ed operatori;
- il Centro Antiviolenza Dafne dell’Ospedale Cardarelli, dove sono stata a contatto con situazioni particolarmente traumatiche imparando a offrire un sostegno immediato e una rete di supporto;
- le scuole, in cui ho lavorato attraverso sportelli d’ascolto rivolti ad alunni e genitori e progetti rivolti al supporto ad alunni con disabilità.
Attualmente svolgo colloqui psicologici con adolescenti e adulti presso il mio studio, e collaboro con progetti scolastici volti al benessere psicologico e al supporto ad alunni con disabilità.
19 recensioni
Punteggio generale
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Donato M.
Appuntamento verificato
Come prima impressione posso dire che la dottoressa emana una serenità e professionalità impeccabile, riesce a farti sentire a tuo agio. Prima seduta, direi che non potevo scegliere di meglio. Non vedo l'ora di addentrarmi sempre di più alla scoperta dell' "IO" , guidato dalla dottoressa Nolli.
Giada Cecco
Numero di telefono verificato
Primo impatto con la dottoressa assolutamente positivo. Il tempo è volato, ha ascoltato con attenzione tutto ciò che le ho raccontato. Mi sono sentita capita e seguita. Ho avuto la sensazione di avere iniziato il percorso giusto per me con la persona giusta.
R.
Numero di telefono verificato
La dottoressa Nolli è competente e attenta. Mi ha colpito la sua capacità di ascolto e comunicazione. Anche se il mio percorso è iniziato da poco, già posso dire che mi sta aiutando molto. Lo studio inoltre è molto accogliente.
G.O.
Numero di telefono verificato
La dottoressa Nolli è stata molto dolce, attenta e comprensiva con me sin dal primo incontro. Mi sento serena di percorrere questo cammino insieme grazie al quale tutto acquisisce sempre più senso. Lo studio è molto accogliente e facile da raggiungere.
T.C.
Numero di telefono verificato
Quando ho incontrato la dottoressa Nolli la prima volta ero in uno stato di sofferenza molto forte da cui mi sembrava impossibile uscire. Mi sono sentito da subito a mio agio e ho sentito quello spazio sicuro e libero. Questo mi ha permesso di proseguire nel percorso e di arrivare oggi a sentirmi decisamente meglio.
F.P.
Numero di telefono verificato
Grazie al percorso realizzato con la dottoressa Nolli sto imparando a volermi bene e a conoscermi, in un periodo in cui mi sentivo totalmente smarrita. La sua attenzione e sensibilità mi hanno concesso di aprirmi quasi dall'inizio, sono davvero contenta. Lo studio è molto accogliente e facile da raggiungere.
A.Z
Numero di telefono verificato
La dottoressa Nolli è una persona molto disponibile e apprensiva. Sono una persona che non si apre facilmente ma sono riuscito a sentirmi a mio agio molto velocemente. Persona di grande professionalità e che soprattutto mi sta aiutando ad affrontare la quotidianità in maniera differente e sicuramente migliore. Studio curato, accogliente e facilmente raggiungibile.
P.T.
Numero di telefono verificato
Professionalità e allo stesso tempo semplicità di comunicazione hanno fatto si che
immediatamente si abbattesse ogni imbarazzo e si iniziasse a costruire da subito un rapporto di fiducia.
A. T.
Numero di telefono verificato
La dottoressa è stata molto disponibile. Mi ha ascoltata con molta attenzione e subito mi ha mostrato la sua competenza professionale con un linguaggio molto semplice ma efficace. Sono felicissima di averla incontrata perché mi ha aiutato molto in un momento particolare della mia vita. Non la ringrazierò mai abbastanza!!!!
CDN
Numero di telefono verificato
Empaticamente ed umanamente presente e vicina, la Dott.ssa Nolli mi ha fatto sentire da subito accolta: ho sentito che potevo parlare di tutto, trovando in lei una persona affidabile e solida, e di potermi raccontare senza sentirmi mai giudicata o strana. Sento che i nostri incontri sono molto utili e sono certa mi aiuteranno a crescere.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
sono un ragazzo di età compresa fra i 19 e i 23 anni (non fornirò l'eta precisa).
Dopo una serie di mesi, trascorsi a riflettere su me stesso, sulla vita, sulle relazioni con gli altri, insomma, un periodo molto introspettivo.
(Cerco di descrivere il passato, fino a qualche mese fa...)
Sono sempre stato molto insicuro di me stesso da che io ricordi, termini come "credo", "penso che", in ogni mio discorso.
Con il mondo sempre molto silenzioso, con il timore di sbagliare o di dire cose non utili (devo dire, probabilmente deriva dal fatto di sentirsi inutili), sempre definito come uno di poche parole, sono sempre stato molto restio a mostrare le mie emozioni.
Molto "pauroso" dal punto di vista relazionale e con molta difficoltà nel gettarmi in nuove conoscenze spontaneamente.
Ovviamente, le persone percependo questo individuo come timido e silenzioso, ma anche paradossalmente così poco emotivo non possono far altro che lasciarlo stare, quasi come fossi io a voler essere lasciato in pace.
In effetti la difficoltà nel relazionarmi con gli altri, mi portava a comportarmi in modo molto impacciato quelle pochè volte nelle quali capitava soprattutto con persone che non ho mai avuto modo di osservare prima, cosa che peggiora ulteriormente la situazione.
Forse anche una sorta di chiusura tale da non permettermi di essere empatico dal punto di vista emotivo verso le persone.
(Cerco di descrivere i cambiamenti e il presente...)
Ho conosciuto alcune persone che hanno sia direttamente che indirettamente influenzato il mio modo di vedere le persone.
Probabilmente la mia autostima è cresciuta in maniera vertiginosa rispetto a prima.
Ho imprarato a lasciar andare le emozioni, anche se ancora alle volte le reprimo pensando che sono sbagliate (so che dovrei evitare di farlo, ma poichè ho paura delle reazioni che gli altri potrebbero avere, reprimo comunque).
Sono molto procrastinatore e tendo a rimandare alcuni impegni.
Rimane come costante il fatto di non "sapere che cosa dire", ed è cambiato di poco rispetto a prima, semplicemente perchè ho meno difficoltà a parlare di me stesso.
(In famiglia)
L'unico luogo dove non è avvenuto alcun cambiamento.
Quando mi trovo nel luogo in cui sono cresciuto, o comunque in famiglia, aspetti tendono a ripresentarsi come se non fossero mai spariti.
Nel nucleo famigliare più stretto, invece, ero e sono l'opposto di come mi comporto con la maggiorparte del resto del mio mondo:
arrogante, sempre sulla soglia tra calma e rabbia, impongo le mie idee, poca compassione, mi sento più ascoltato è compatito da parte di uno sconosciuto che da mia madre o da mio padre ad esempio.
Non mi sento ascoltato, e non credo che mi abbiano mai chiesto come sto (non come avrei voluto).
Non credo abbiano mai avuto la pazienza di mettersi ad ascoltare i miei timori, dubbi, paure, si è sempre stati solo su argomenti un po' più pratici (lavoro, studio...)
Ho subito un trauma in famiglia da bambino, e sono andato da uno psicologo per due brevi periodi, non specificherò cosa ha causato il trauma (situazioni che non conosco bene neanchè io, in effetti molti aspetti del passato non li ricordo molto bene) ma il verdetto fu che avevo paura di perdere mia madre.
Il problema è già presente con mia madre, non ne parliamo proprio con mio padre.
Vorrei un parere su ciò che ho esposto, e magari anche qualche consiglio.
Grazie.
P.S
Siccome non so qual'è la gravità della mia situazione, ho specificato solo "psicologo" come specializzazione, se magari pensate possa rientrare meglio in un altra categoria.
Ciao caro, ti ringrazio per aver condiviso il modo in cui ti senti. Mentre leggevo mi sono immediatamente chiesta: che cosa ha determinato il cambiamento di cui parli? Cosa credi ti abbia portato a sbloccarti leggermente e a vivere in modo meno frenato? Ci sono state esperienze particolari che hai vissuto o è stato un tuo puro cambiamento interiore? Potrebbe essere interessante cogliere questo aspetto, magari anche per continuare a lavorare su questa trasformazione che tu sembri desiderare. Rispetto ai tuoi genitori pensavo al fatto che forse anche con loro ti sei comportato portandoli a non riuscirsi ad avvicinarsi a te come vorresti, credi che riusciresti pian piano a mostrarti in modo più trasparente a loro? Potrebbe essere interessante il modo in cui reagirebbero.. forse troveresti in loro il sostegno che forse fino ad ora non hai sentito di avere. Spero che la tua crescita continui verso le direzioni che ti facciano stare meglio, e credo che iniziare un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a comprendere meglio ciò che stai vivendo e a superare le situazioni che senti ancora rigide. Resto a disposizione per eventuali necessità.
Ciao, sono una ragazza di 18 anni e sono annoiata. Ho noia tutto il tempo, niente mi entusiasma, non ho idee creative e non lo sono mai stata. È da quando ho 13 anni che mi sento così vuota, come se non avessi un obiettivo, qualcosa a cui ambire. All'inizio pensavo fosse solamente una fase, siccome era qualcosa di veramente devastante, piangevo ogni giorno ed ero costantemente disperata. Con il tempo la tristezza se n'è andata, non sono più triste, ma è come se mi avesse lasciato un vuoto che non so più come riempire. Mi sento annoiata, credo sia questa la spiegazione perfetta. Non ho altre parole con cui descrivere il mio stato attuale. Non mi piace niente, cerco inutilmente di creare e di trovare nuove passioni ma mi stufa tutto. L'unica cosa che mi permette di fare qualcosa è la scuola, e a volte mi viene difficile mettermi a studiare, ma siccome ci tengo molto ai voti riesco quasi sempre alla fine a farlo. Ma io sono stufa, io devo trovare un motivo, qualcosa che mi tenga incollata in questo mondo, ma sono seccata, annoiata. A volte mi sembra di non essere apprezzata dai miei amici, non esco con nessuno e fino a qualche tempo fa non mi creava nessun problema, ma tra poco è estate. Sono stufa di negarmi di vivere per paura e per noia, stanca di non uscire con le persone e stanca degli impegni. Perché per me è così pesante uscire di casa? Magari mi diverto anche quando sono fuori, ma a meno che io non mi senta obbligata a farlo, non esco. Sono nemica di me stessa e non mi capisco più. E io sono costantemente al cellulare, mi isolo da tutti, anche in famiglia (perché non ho mai avuto un rapporto con loro per via di alcune condizioni) perché sono annoiata. Completamente annoiata. E anche solo buttare giù su carta, in parole, la mia negatività mi fa odiare ancora di più questa esistenza. Cioè, io non odio la mia esistenza, ho un disagio esistenziale, come se ci sia qualcosa di enorme che mi turba. Un po' come quando ti prude qualcosa, ma non sai che cosa, e gratti qualunque parte del corpo sperando di raggiungere il punto giusto. Mi sento goffa, un po' deficiente, in realtà, per essere così annoiata dalla vita, sostanzialmente, perchè non ho mai stimoli e perchè quella scintilla non si accende. Ecco, così. Io odio parlare, a volte vorrei solo tacere, non dire nulla. Sono negativa, e io odio la mia negatività, ma lamentarmi di come io la odi non fa altro che peggiorarla, anche se il non parlarne la peggiora allo stesso modo. Penso, penso e penso, come se focalizzassi tutta la mia concentrazione su me stessa. Studio? sì, ma la mia mente viaggia in continuazione. Io penso e basta, faccio una fatica enorme a concentrarmi su ciò che leggo senza che io pensi ad altro, ed è frustrante. E "altro" non è semplicemente "cosa farò domani?" oppure "cosa mangio stasera?". No, per "altro" intendo dire uno stato in cui mi incollo nei pensieri, vivo nella mia testa e in situazioni che mi creo io. Sono annoiata perchè non mi concentro su ciò che faccio, ma sono anche annoiata perché il poco che faccio, lo faccio per la scuola. E io sono stufa di vivere una vita fatta di obiettivi da raggiungere; io voglio vivere in funzione della cultura, del cammino, del sapere. Io amo sapere, so che dentro di me lo sono veramente al 100%, ma sono comunque annoiata e non trovo piacere nell'acculturarmi da sola. Non so quanto si sia capito di questo miscuglio di cosa contraddittorie, ma ho una mente incasinata e faccio fatica anche io a capirmi. Il mio cervello è come se fosse un garage pieno di cianfrusaglie messe a caso, alcune utili ma nascoste, altre completamente in vista ma da buttate. È tutto un caos che non riesco a organizzare, e mi stufa.
Scusate il disordine, spero possiate darmi delle risposte a questo disagio che provo, perché se scrivo qua è perché mi rendo conto di aver bisogno di un supporto professionale.
Grazie per chi mi risponderà
Ciao cara, il tuo messaggio mi ha particolarmente colpita.
Ho sentito come se ci fossero tanti semini sparsi in giro che non sanno come e quando germogliare, ma che forse stanno iniziando a scalpitare per farlo.
Dici che non si attiva quella scintilla che ti porti a fare un passo verso l'uscita da questa staticità, ma è vero anche che dentro di te c'è tanto che ti distrae da ciò che ti viene richiesto dall'esterno.
Forse potrebbe essere importante portare fuori questi pensieri, dargli ascolto, comprenderli diversamente. In questo modo potrebbe esserci la possibilità di esserci anche fuori, nel modo in cui desideri e che probabilmente evolve in te già da un pò.
Credo che un percorso terapeutico potrebbe aiutarti ad esplorare le tue sensazioni e a sostenerti nella trasformazione che speri.
Resto a disposizione se dovessi averne bisogno o voglia.
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