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14 recensioni
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FS
La dottoressa Perrino è molto accogliente e mi sono sentita da subito capita. Mi ha fatto comprendere l'importanza del sistema familiare e finalmente mi sento più serena. La consiglio
Alessia
Ho avuto la fortuna di intraprende questo brevissimo (per il momento) percorso con la Dott.ssa Perrino e non potrei essere più soddisfatta.
Seppur breve ma intenso.
Sin dal primo incontro si è dimostrata professionale, empatica e attenta, riuscendo a creare un ambiente sicuro e privo di giudizi in cui sentirmi libera di esprimermi.
Consiglio vivamente la Dott.ssa a chiunque stia cercando un supporto psicologico di qualità.
SA
La dottoressa Perrino oltre ad essere brava nel suo lavoro è una persona molto empatica. Sempre pronta ad ascoltare, è molto preparata.
Durante le sedute mi sono sempre sentita compresa e mai giudicata.
B.L.
Consiglio la dott.ssa Perrino a chiunque senta il bisogno di un supporto psicologico...
La dott.ssa, con la sua empatia e la.sua professionalità, riesce, sin da subito, a farti sentire supportato...I colloqui con lei sono molto piacevoli e di grande aiuto.
S82
La dottoressa Perrino è molto empatica, solare ed affidabile. Mi ha aiutata in un momento difficile essendomi di supporto nell'elaborazione della strategia migliore per poter meglio affrontare questa fase.
Ero inizialmente diffidente sulla terapia on line ma mi sono ricreduta perché ugualmente efficace.
A.N.
La dottoressa Perrino mi ha accolta con un sorriso e questo mi ha subito fatto sentire a mio agio. Ha ascoltato le mie risposte e i miei racconti facendomi sentire sempre compresa, mai ho provato imbarazzo e mai ho avvertito giudizio nelle sue parole. Ho scelto di continuare il mio percorso con lei e sono molto fiduciosa di aver intrapreso la strada giusta.
Mary
Sin dal primo incontro, mi sono sentita accolta e compresa. La dottoressa Silvia Perrino è molto empatica e rassicurante, cortese e disponibile. La consiglio vivamente a tutti coloro che vogliano intraprendere un percorso.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 24 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, sono una ragazza di 21 anni in erasmus.
Sono qui da un mese ed è stato un mese veramente complicato: ho passato la prima settimana a piangere e non mangiare, poi mi sono forzata a raccogliere le forze e da lì ho passato (letteralmente) un giorno più o meno positivo e un giorno profondamente negativo, il tutto a ripetizione come fosse un pattern.
Nei giorni negativi mi sembra impensabile ovviamente stare qua ancora 4 mesi.
Lo so che non devo mollare, so che è un’esperienza importante ecc ecc. quello che sto cercando di capire è un modo per andare avanti senza sentire il cuore in gola, senza sentirmi soffocata giorni interi.
Perché restare qua ? La mia vita mi permetteva benessere e serenita mentale, so che questa è una sfida per uscire dalla confort zone ma è così necessaria? Sono pronta? Dove trovo le energie?
Mi sembra di starmi piano piano svuotando
Buona sera grazie mille per aver condiviso questo aspetto così intimo e importante. Certamente è stata una scelta forte, soprattutto rispetto al fatto di permettersi di sperimentarsi anche in un altro ambiente culturalmente diverso dal proprio. Il fatto che sia un momento di passaggio sicuramente può "alleggerire" il viaggio e darsi un tempo permette di mettere un confine all'esperienza. Se le crea così malessere però, e se è qui a chiedere un consiglio, forse è pronta per affrontare un percorso di conoscenza personale che potrà rinforzare le sue risorse! Se le va di parlarne sono disponibile anche on line. Forza e coraggio!
Sono una ragazza di 20 anni, frequento l’università ed è da due anni che ho intrapreso un percorso con una psicologa. Questo percorso è iniziato perché mio padre si è ammalato e io non ero più me stessa, non riuscivo più a studiare nonostante fossi sempre stata una ragazza molto presa dalla scuola.
Una ventina di giorni dopo la maturità mio padre è venuto a mancare e da quel giorno ovviamente la mia vita è cambiata.
Ad oggi sono consapevole di essere cresciuta tanto e mi sento una ragazza consapevole delle mie capacità e qualità, tutto questo grazie alla mia psicologa, sono convita quando dico che il percorso con lei mi abbia salvato la vita. Ovviamente abbiamo parlato molto spesso della perdita di mio padre e di quello che ha causato all’interno mia famiglia, nonostante io pensi di essere abbastanza convita di aver affrontato questa situazione, io mi sento costantemente frustrata.
Mi da fastidio pensare che un giorno mi laureerò, conoscerò qualcuno, mi sposerò, diventerò mamma e mio padre non ci sarà mai.
Non mi sono mai sentita giudicata dalla mia dottoressa anzi, però mi sento in difetto a tornare a lamentarmi di questo tipo di malessere perché nonostante io stia male mi sento di aver fatto tanti passi avanti. Non so se “ricominciare” a parlare di questo tipo di malessere con lei, mi sembra di tornare indietro.
Buona sera, grazie mille per questa condivisione. Deve essere stato molto doloroso affrontare la perdita di suo padre! Se lei sente che la sua psicologa l'ha accolta e ascoltata , non esiti a ricontattarla. In fondo la conosce e conosce la sua storia. Se ha voglia di intraprendere un nuovo percorso, di contro, è un'ottima spinta a farlo magari considerando un altro tipo di orientamento psicologico del professionista. Forza e coraggio!
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