Esperienze
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Ansia ,
- Stress ,
- Depressione ,
- Attacco di panico ,
- Disturbo d'ansia generalizzato ,
- +10 a11y_sr_more_diseases
Indirizzo
Via Capodistria, 19, Udine 33100
Disponibilità
Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Consulenza online
Da 70 € -
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Colloquio psicologico
Da 70 € -
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Colloquio psicologico online
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Ipnosi
Da 70 € -
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Ipnoterapia
Da 70 € -
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Recensioni
1 recensione
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G
guest
Mi è piaciuta dopo soltanto la prima seduta. Direi che la dottoressa è semplicemente una persona NORMALE. Umana, simpatica, gentile, seria, valida, onestà. È imparziale , vede le problematiche in modo diverso ed in tal caso aiuta capire la situazione. È sempre serena, sorridente :)
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Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Il mio matrimonio è finito da 4 anni e ho un nuovo compagno, ma mio figlio di 11 anni non ne vuole sapere. Mi ha chiesto esplicitamente di non incontrare il mio nuovo compagno e che non vuole essere presente quando c'è lui. A seguito di questa sua richiesta sono sempre più in difficoltà e benché mi trovi bene con il mio nuovo compagno, sto pensando di troncare perché per me è insopportabile il giudizio negativo di mio figlio. Cosa altro potrei fare?
Suggerirei, ove possibile, un accompagnamento di suo figlio nell'elaborazione della separazione, con la collaborazione del papà. Non tutte le separazioni sono dolorose per i figli, si può lavorare perché ci sia comunque un clima sereno, collaborativo e solidale. Questo sostiene la trasformazione delle relazioni predisponendo nel tempo un senso di fiducia e di gioia.
Le suggerisco inoltre di riflettere sulla responsabilità che graverebbe su suo figlio se fosse lui a decidere della sua ulteriore separazione dal nuovo compagno. Ognuno ha un ruolo e ognuno ha delle responsabilità, quando impariamo ad assumercele con consapevolezza (cosa niente affatto scontata o "facile"), trasmettiamo alle persone che ci stanno accanto maggiore sicurezza e fiducia.
Pace.
Sara Nardini
Domanda rivolta a psicologi, psicoterapeuti ecc.
Vi è mai capitato di avere un paziente che poi si è tolto la vita? Se si poteva evitare? Quali le vostre riflessioni?
A volte capita che certi pensieri si affaccino, proprio nel momento in cui le cose iniziano ad andare meglio. La Personalità tende ad incastrarsi in alcuni schemi di funzionamento e, quando si avvicina il cambiamento, trema. Ho accompagnato diverse persone alla morte e molti miei pazienti hanno tentato il suicidio prima di rivolgersi a me. Ho una visione molto ampia rispetto al rapporto tra la Vita e la Morte e quando mi viene chiesto, cerco di trasmettere la mia serenità rispetto a questi temi. Quando però un paziente è sul punto di suicidarsi c'è un grande lavoro di ascolto da fare, a tutti i livelli: rispetto all'andamento del percorso terapeutico, della relazione terapeutica, dello svolgimento della professione da parte del terapeuta, che è umano, e di fronte a certi eventi, per quanto preparato, può essere sconvolto.
Cosa si può evitare? Fino a che punto un terapeuta può spingersi a dire "fai" oppure "non fare?", perché non è che al suicidio si arriva in un attimo: può essere un'idea serpeggiante, che si rinforza nelle situazioni, nelle relazioni e nelle azioni in ciascuno di questi contesti, nei quali il nostro lavoro è aiutare le persone a trovare significati, non quelli "giusti", ma semplicemente i propri, nel massimo rispetto possibile.
A volte ci si suicida vivendo una vita che non desideravamo vivere.
Pace
Sara Nardini
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