Esperienze

Sono un'Anima in cammino, che attraverso lo studio e soprattutto l'esperienza ne guida altre, con Amore e dedizione, verso la propria realizzazione. Mi occupo di Psicologia dell'Anima®, un approccio creato da me, ispirato all'insegnamento di grandi Maestri di saggezza, che considera la coscienza come insieme di strutture, prima di tutto energetiche, precisamente collocate e in interazione fra loro. Il metodo che utilizzo consente alle persone di ri-appropriarsi della propria reale identità, attraverso un apprendimento all'ascolto profondo di sé e alla trasformazione alchemica di ciò che è dis-funzionale. Le tecniche che propongo sono ipnotiche, meditative, di visualizzazione ed energetiche. Il Sentiero che percorro insieme ai miei pazienti è colorato e giocoso, ma anche impegnativo, scientifico e, nel contempo, profumato di spiritualità. Lo Strumento principale, che è anche la meta, è l'Anima.
Altro Su di me

Approccio terapeutico

Ipnoterapia

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica

Indirizzo

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Studio Psicologico Udine

Via Capodistria, 19, Udine 33100

Disponibilità

Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
  • Pazienti con assicurazione sanitaria
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Prestazioni e prezzi

  • Consulenza online

    Da 70 €

  • Colloquio psicologico

    Da 70 €

  • Colloquio psicologico online


  • Ipnosi

    Da 70 €

  • Ipnoterapia

    Da 70 €

1 recensione

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  • G

    Mi è piaciuta dopo soltanto la prima seduta. Direi che la dottoressa è semplicemente una persona NORMALE. Umana, simpatica, gentile, seria, valida, onestà. È imparziale , vede le problematiche in modo diverso ed in tal caso aiuta capire la situazione. È sempre serena, sorridente :)

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Il mio matrimonio è finito da 4 anni e ho un nuovo compagno, ma mio figlio di 11 anni non ne vuole sapere. Mi ha chiesto esplicitamente di non incontrare il mio nuovo compagno e che non vuole essere presente quando c'è lui. A seguito di questa sua richiesta sono sempre più in difficoltà e benché mi trovi bene con il mio nuovo compagno, sto pensando di troncare perché per me è insopportabile il giudizio negativo di mio figlio. Cosa altro potrei fare?

Suggerirei, ove possibile, un accompagnamento di suo figlio nell'elaborazione della separazione, con la collaborazione del papà. Non tutte le separazioni sono dolorose per i figli, si può lavorare perché ci sia comunque un clima sereno, collaborativo e solidale. Questo sostiene la trasformazione delle relazioni predisponendo nel tempo un senso di fiducia e di gioia.
Le suggerisco inoltre di riflettere sulla responsabilità che graverebbe su suo figlio se fosse lui a decidere della sua ulteriore separazione dal nuovo compagno. Ognuno ha un ruolo e ognuno ha delle responsabilità, quando impariamo ad assumercele con consapevolezza (cosa niente affatto scontata o "facile"), trasmettiamo alle persone che ci stanno accanto maggiore sicurezza e fiducia.
Pace.
Sara Nardini

Dott.ssa Sara Nardini

Domanda rivolta a psicologi, psicoterapeuti ecc.
Vi è mai capitato di avere un paziente che poi si è tolto la vita? Se si poteva evitare? Quali le vostre riflessioni?

A volte capita che certi pensieri si affaccino, proprio nel momento in cui le cose iniziano ad andare meglio. La Personalità tende ad incastrarsi in alcuni schemi di funzionamento e, quando si avvicina il cambiamento, trema. Ho accompagnato diverse persone alla morte e molti miei pazienti hanno tentato il suicidio prima di rivolgersi a me. Ho una visione molto ampia rispetto al rapporto tra la Vita e la Morte e quando mi viene chiesto, cerco di trasmettere la mia serenità rispetto a questi temi. Quando però un paziente è sul punto di suicidarsi c'è un grande lavoro di ascolto da fare, a tutti i livelli: rispetto all'andamento del percorso terapeutico, della relazione terapeutica, dello svolgimento della professione da parte del terapeuta, che è umano, e di fronte a certi eventi, per quanto preparato, può essere sconvolto.
Cosa si può evitare? Fino a che punto un terapeuta può spingersi a dire "fai" oppure "non fare?", perché non è che al suicidio si arriva in un attimo: può essere un'idea serpeggiante, che si rinforza nelle situazioni, nelle relazioni e nelle azioni in ciascuno di questi contesti, nei quali il nostro lavoro è aiutare le persone a trovare significati, non quelli "giusti", ma semplicemente i propri, nel massimo rispetto possibile.
A volte ci si suicida vivendo una vita che non desideravamo vivere.
Pace
Sara Nardini

Dott.ssa Sara Nardini

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