Dott.ssa
Rachele Ghirardi
Psicologa
·
Psicoterapeuta
Psicologa clinica
Altro
Vigevano 3 indirizzi
Esperienze
Previsto uso dell'espressione artistico creativa nel percorso Psicologico e psicoterapeutico per permettere l'espressione, conoscenza ed elaborazione di quei vissuti non facilmente verbalizzabili
collaboro con centri diurni e residenziali per disabili, in comuni limitrofi a Vigevano e Pavia, e con un centro medico di Milano
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Ansia
- Disturbo d'ansia generalizzato
- Disturbo Ossessivo Compulsivo
- Depressione
- Disturbi dell'umore
- +5 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (4)
Disponibilità
Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Vincenzo Russo 14, Vigevano 27029
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Riviera; ANFFAS Mortara; Vigevano, Pavia
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
viale Monza 270, Milano
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
Da 50 € -
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Consulenza online
50 € -
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Psicoterapia
Da 50 € -
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Psicoterapia individuale
Da 50 € -
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Colloquio psicologico domiciliare
50 € -
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Recensioni
4 recensioni
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I
I.B.
Ho trovato una persona semplice, alla mano ed empatica.
A volte nello spiegare certi "meccanismi" mentali e circoli viziosi s'incarta, ma nel caso riprova.• Pavia, Mortara, Domiciliari • Visite Domiciliari •
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A
Anonimo
Studio colorato e figura alla mano.
Mi sono sentita più tranquilla, nel corso del trattamento.
Disponibile anche a telefonate fuori orario, in caso di emergenza.• Consulenza Online • sostegno psicologico •
Dott.ssa Rachele Ghirardi
Ringrazio per questo suo feedback
Cordialmente
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A
Anonima
Ho trovato una persona comprensiva e paziente, i cui rimandi sono risultati più di una volta degli utili spunti di riflessione personale e comprensione.
Potersi esprimere col disegno ed altri materiali, oltre alle parole, è stata una piacevole scoperta. Consigliata sia per giovani che adulti.• Rachele Ghirardi • psicoterapia •
Dott.ssa Rachele Ghirardi
La ringrazio molto per questo suo ricco rimando
Sono davvero molto lieta che sia rimasta soddisfatta di come sia andato/stia procedendo il percorso il questione.
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C
Coordinatore servizo persone con disabilità
Ottima professionalità e competenza. Puntuale e precisa. Contatta per attività per un servizio con persone con disabilità.
• Altro • Altro •
Dott.ssa Rachele Ghirardi
Gentilissimo, la ringrazio molto per il suo feedback.
Sono molto soddisfatta anche io del lavoro che stiamo svolgendo con gli utenti.
Buona estate a tutti voi e arrivederci a presto.
GR
Risposte ai pazienti
ha risposto a 57 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera gentili Dottori e Dott.sse, vi scrivo perché ho un disperato bisogno di aiuto, per questo mio problema che mi affligge e che mi sta lentamente portando sempre più a fondo in un vortice costellato da ossessione, ansia, frustrazione, preoccupazione per il futuro, insonnia e infine di depressione.
Il problema non è propriamente di natura psicologica in realtà, o meglio lo è ma secondariamente. Il problema primario risiede infatti nelle dimensioni ridotte del mio pene, che per quanto possa sembrare banale, vi assicuro non lo è! Anzi è un vero e proprio dramma per un uomo.
Per un uomo non poter soddisfare a pieno sessualmente una donna, a causa delle scarse dimensioni del proprio membro sessuale, è fonte di una sensazione estrema di impotenza, vergogna, frustrazione e...dolore. Sto cercando le parole giuste per descriverlo, ma non credo di riuscire a rendere l’idea di quanto possa far male una cosa del genere.
E vi prego...non ve ne uscite con le solite baggianate che si dicono in questi casi per compassione, del tipo: le dimensioni non contano, conta la personalità, l’affetto, come lo usi, il sesso orale, etc.
oppure il geniale consiglio di utilizzare sex toys, come se per un uomo il massimo dell’ambizione debba essere penetrare la propria donna con un "coso" di gomma anziché con il proprio pene (anzi vi garantisco che per un uomo vedersi sostituito da un fallo di plastica e vedere che la propria donna goda di più con quest’ultimo che con il proprio uomo è la massima espressione di umiliazione ed inutilità che un uomo possa provare).
Credo che l’unico barlume di speranza sia la chirurgia incrementale, ma purtroppo il risultato non è garantito e i rischi non trascurabili, inoltre al momento non potrei neanche permettermelo, anche volendo.
Perciò il consiglio che mi piacerebbe avere da voi, è come approcciarsi psicologicamente a questo problema, come fare ad accettare il fatto di non poter mai avere una vita sessuale e relazionale appagante e soddisfacente e l’eventualità di rimanere da soli, senza poter mettere su una famiglia e senza provare mai cosa significa essere veramente amati da una donna, ed infine emarginati socialmente.
Come accettare questo dolore e come dare comunque un senso, un valore alla propria vita, evitando di vivere una vita di vergogna, frustrazione e depressione che a questo punto non varrebbe la pena vivere.
Grazie per l'attenzione.
Ringrazio di cuore chiunque voglia provare ad aiutarmi (anche se mi rendo conto di non avere molte speranze, rileggendo quanto ho appena scritto...)
Buonasera,
mi spiace per la situazione di disagio e malessere che sta provando.
L'unica cosa che posso consigliarle, in questo frangente, è di intraprendere un percorso di Psicoterapia al fine di fare maggiore chiarezza in sè e su questa situazione che l'affligge.
rimango a disposizione anche on line, in caso di bisogno.
cordialmente
GR
Ho lasciato io mio ragazzo dopo quasi + di 10 anni di relazione perché mi sono accorta di avere delle mancanze e di desiderare determinate cose e dopo un periodo di lontananza per lavoro mio, mi sono innamorata di un’altra persona e ho commesso l’errore di iniziare una relazione parallela.
Lui non capiva il motivo di questa decisione e del perche lasciarlo anziché migliorare insieme (non abbiamo mai avuto grandi problemi), io non riuscivo più a continuare anche perché mi sentivo in colpa per averlo tradito e avevo bisogno di ritrovare me stessa.
Quando l’ho lasciato ho passato un periodo molto difficile, in cui desideravo morire ma avevo bisogno di capire.
Nel frattempo il mio ex ha deciso di frequentarsi con altre ragazze.
Ora sto meglio sono passati però nemmeno due mesi.
Con l’altro ragazzo sto bene, mi piace, ma sento un blocco, ho continui pensieri contraddittori che mi portano ad autosabotarmi, è giusto rifrequentarmi già con qualcuno ? Devo prima stare da sola ed elaborare il lutto? (Premetto che siamo frequentanti ma ci comportiamo perfettamente come dei fidanzati, l’unica cosa che cambia è l’etichetta sociale e l’ufficialità)
Ci sono giorni in cui vorrei restare da sola finché non ho completamente elaborato la rottura di una lunga relazione, dall’altra parte ci sono giorni in cui sono felice e mi sento speranzosa di iniziare una nuova vita.
Non voglio chiudere questa frequentazione perché ho paura di mandare tutto in fumo per le mie paranoie, d’altronde ho lasciato il mio ex ragazzo per questa nuova persona, avrebbe senso chiudere tutto e basta?
Buongiorno,
mi spiace per la confusione ed i dubbi che la stanno attanagliando, influenzando il suo benessere.
quello che posso consigliarle è di contattare uno/a Psicologo/a che possa aiutarla a fare chiarezza in sè stessa.
rimango a disposizione
GR
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