Dott.ssa
Michela Salvucci
Psicoterapeuta,
Psicologo
Psicologo clinico
Altro
San Benedetto del Tronto 2 indirizzi
Esperienze
Ho costruito la mia esperienza sul campo, dal tirocinio presso neuropsichiatria infantile al lavoro presso comunità terapeutica, consultori familiari e diverse associazioni. Lavorare con i minori significa anche lavorare con i genitori, dal sostegno alla maternità e alla nascita, sostegno genitoriale, a percorsi di terapia di coppia e terapie individuali. Ho approfondito la tematica della violenza di genere occupandomi di donne e giovani donne presso il centro antiviolenza Ananke di Pescara. Con il mio trasferimento a Berlino nel 2012 ho maturato un'importante esperienza con adulti che presentavano disagi psico-emotivi, giovani adulti alla ricerca di una propria identità e minori bilingue in un contesto migratorio.
Intervengo attraverso l'elaborazione di percorsi terapeutici laddove esista la necessità di superare un momento di difficoltà o persistano disagi e disturbi di ordine psicologico quali ansia, depressione, stress, ma anche disturbi alimentari, dipendenza affettiva, ansia di separazione, crescita personale. Elaboro percorsi terapeutici personalizzati basati sull'ascolto, il colloquio clinico e il gioco simbolico per quanto riguarda i minori.
Esercito privatamente presso le sedi di San Benedetto del Tronto e di Pescara.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
- Psicoanalisi
Indirizzi (3)
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Ugo Foscolo 17, San Benedetto del Tronto
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Piazza Duca D'Aosta 41, Pescara
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Consulenza online
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Consulenza psicologica
Da 0 € -
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Psicoterapia
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Psicoterapia individuale
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Colloquio psicoterapeutico
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Recensioni
2 recensioni
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L
Linda
Mi ha aiutata nei momenti in cui non riuscivo a vedere il modo con cui avrei potuto accettare me stessa. Ha dimostrato una grande professionalità, ha espresso una enorme capacità di accogliere i miei bisogni, le necessità, esigenze ed i miei limiti, facendomi capire che la perfezione non esiste e che la tensione verso la stessa porta a rimanere continuamente fermi anziché camminare con il proprio coraggio verso ciò che ad ognuno di noi spetta.
Grazie Dott.ssa.
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V
Valentina
Molto professionale. Puntuale nel rispettare l’orario della visita. La consiglio vivamente a tutti. Io mi trovo molto bene.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, vi espongo il mio problema. Sono figlia unica di un padre malato oncologico grave, da circa un mese diventato paraplegico a causa della sua malattia. Ora sta facendo riabilitazione, ma tra qualche settimana, quando rientrerà a casa, mia madre sarà la sua caregiver e per aiutarla io, mio marito e mio figlio (di 7 anni) ci trasferiremo a casa loro. Mia madre soffre di ansia, attacchi di panico e credo anche di una sorta di vittimismo patologico, nonostante io cerchi di aiutarla il più possibile continua a dirmi che lei è sola, che nessuno la aiuta e quando è molto agitata diventa anche aggressiva verbalmente. Secondo me avrebbe bisogno di un aiuto psicoterapico, ma lei lo rifiuta dicendo che non serve a nulla. Io di conseguenza mi sento in colpa e molto frustrata perché mi sembra che ogni sforzo che faccio non serva a nulla. Ho paura anche che tutta questa negatività influisca sulla mia famiglia, su mio marito e mio figlio, rendendo le cose ancora più difficili di quello che sono. Come posso aiutare mia mamma senza finire trascinata nel suo gorgo? Come posso convincerla a cercare un aiuto psicologico? E se non ci fosse modo di convincerla, quali strategie posso attuare per affrontare la situazione al meglio? Grazie in anticipo a chi mi risponderà .
Buongiorno, comprendo la difficile situazione in cui si trova e mi sembra un atto significativo quello di trasferirsi con la sua famiglia presso i suoi genitori. E' molto comprensibile che lei si faccia delle domande e che chieda a sua madre di iniziare un percorso psicoterapeutico, dal momento che potrebbe trovare un sollievo per se stessa ma anche per tutta la famiglia.
Quando qualcuno che amiamo si rifiuta di farsi aiutare ci fa sentire impotenti, disarmati e anche un po' arrabbiati e questi sentimenti rischiano di interferire con la nostra vita.
Quello che mi sento di consigliarle è di darsi lei stessa uno spazio di ascolto psicologico volto a riflettere dentro di se, a cercare di capire i suoi sentimenti, i sensi di colpa di cui accenna, per trovare lei stessa le strategie per far fronte a questa situazione, che mette in campo molti aspetti di se, dal suo essere figlia che deve occuparsi di genitori in difficoltà, al suo essere donna adulta, moglie e madre di un bambino di 7 anni. Cordiali saluti

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