Esperienze
Sono una psicologa e psicoterapeuta in formazione ad orientamento cognitivo comportamentale. Sono specializzata nel trattamento delle neurodivergenze, sia età evolutiva che adulti. Mi occupo inoltre di supporto alla genitorialità.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia cognitiva
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicologia scolastica
Principali patologie trattate
- Autismo
- Autostima
- Ansia
- Psicologia del femminile
- Psicologia della gravidanza
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Pazienti accettati
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Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € -
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Consulenza online
50 € -
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Accompagnamento in gravidanza
50 € -
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Colloquio psicologico familiare
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Psicoterapia di coppia
50 € -
Recensioni
2 recensioni
Nuovo profilo su MioDottore
I pazienti hanno appena iniziato a rilasciare recensioni.
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O.C.
Molto professionale , affidabile ed è anche molto preparata.
• Consulenza online • colloquio psicologico •
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F
Fortunato Cento
Molto disponibile, preparata e soprattutto puntalissima.
• Consulenza online • colloquio psicologico •
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Gentili dottori, sono una ragazza di 25 anni, ho sempre avuto pochi amici e negli ultimi anni ho mandato all'aria i pochi rapporti che avevo.
Ho vissuto un lungo periodo di profondo smarrimento interiore, durante il quale ho avuto ripercussioni anche fisiche, mi sono sentita davvero tanto sola, e, ho sbagliato, lo so, ma al posto di chiedere aiuto sono "scappata", ho iniziato a chiudermi sempre di più in me stessa. All'inizio mi limitavo a non "cercare" io l'altra persona, semplicemente quando ricevevo un messaggio, rispondevo. Le conversazioni però erano sempre più fredde, per colpa mia di certo, ma anche per un crescente disinteresse da parte dei miei interlocutori. Io sono una persona estremamente negativa, lo riconosco, per cui non li biasimo se hanno deciso di ampliare il distacco che io stessa avevo creato, anche perché in quel periodo così buio ero estremamente pessimista e polemica.
Questo senso di "abbandono" che ho provato mi ha spinta a non rispondere più quelle rare volte in cui venivo contattata. Mi sono sentita, e mi sento tutt'ora incompresa.
Non era la prima volta che mi capitava di avere questi periodi bui, ma quando era capitato avevo sentito tanta empatia, c'era l'equilibrio giusto tra darmi il tempo di "riprendermi" senza starmi troppo addosso e, nel contempo, esserci.
Ormai mi sono fatta terra bruciata attorno, e mi pesa moltissimo il fatto di passare per la cattiva della situazione, quella che è sparita "così, da un momento all'altro, senza un'apparente motivazione", quando in realtà la motivazione ce l'ho, ma non riesco a darle una forma per poterla esprimere concretamente a parole, cosa che ho cercato di spiegare loro.
Questa sensazione di solitudine mi è rimasta incollata addosso, ho respirato per qualche mese, quando una nuova conoscenza mi ha portato un po' d'ossigeno, e di compagnia. Ma quando anche questo rapporto si è rivelato fallimentare mi sono chiusa ancora di più, se possibile.
Capisco che allontanarmi da una persona e poi lamentarmi della solitudine possa essere una contraddizione, ma ho fatto ciò che sentivo, con i mezzi che avevo.
Sono stata accusata di aver fatto ghosting, di aver provocato traumi, ed essermi comportata male, ed è vero. Ma non l'ho mai fatto con cattive intenzioni, "ghostare" non mi ha portato a nulla, anzi, era motivo di sofferenza anche per me, ma in quel momento mi sembrava la cosa più giusta, l'unica strada che avevo, volevo solo trovare una via d'uscita, e ho pensato che se fossi stata io l'artefice della mia solitudine, forse sarebbe stata meno pesante, perché dipendeva da me, non dagli altri.
So di aver sbagliato, di essermi comportata male. Ma non penso di essere una persona così orribile, ci sono sempre stata per gli altri, a ogni ora del giorno e della notte, letteralmente. Ma come avrei potuto esserci per loro se non c'ero neanche per me stessa? Se non sapevo come rimettere insieme tutti i miei tasselli per non sentirmi sopraffatta da questa vita?
Sto di nuovo attraversando uno di questi periodi, non sono mai stata una dal pianto facile, ma negli ultimi tempi mi capita spesso di piangere prima di dormire, o scoppiare in lacrime per la più insignificante piccolezza, mi sento tanto fragile emotivamente, e ne sto risentendo fisicamente in maniera molto forte.
Vorrei solo un po' di pace.
Mi sembra un tema molto importante da affrontare in terapia. Se ne hai bisogno contattami pure.
Come gestire una situazione dove : fidanzato litiga, manca di rispetto ( il ragazzo non ha insultato ma ha alzato la voce e accusato infondatamente i genitori della fidanzata, cosa giustificata dal fidanzato come attacco di stress a seguito di un periodo difficile, tanto da costringere il padre della ragazza a gettare il fidanzato fuori casa ) e questi giustamente lo rifiutano e decidono di non farlo mai piú varcare la soglia della propria abitazione e di non averci piú niente a che fare?
Come dovrebbe comportarsi la ragazza in questione per gestire al meglio la situazione?
come si è sentito lui dopo la discussione? e invece lei che sensazioni sta provando?
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