Esperienze



Mi chiamo Matteo Bracco e sono psicologo, arteterapeuta clinico e psicodiagnosta. Lavoro ogni giorno per aiutare le persone a ritrovare equilibrio, fiducia e consapevolezza di sé, accompagnandole in un percorso di ascolto profondo e cambiamento.
Penso che ognuno abbia dentro di sé le risorse per affrontare le difficoltà, ma a volte serve uno spazio sicuro e accogliente per farle emergere. Per questo integro strumenti della psicologia clinica con approcci espressivi come l’arteterapia e la musicoterapia, o come l'ipnosi, perché penso che le parole, da sole, non sempre bastino per esprimere ciò che si prova.
Sto frequentando il primo anno della scuola di specializzazione in psicoterapia SPPIE, a indirizzo psicosintetico e ipnosi ericksoniana. Per chi lo desidera, è possibile intraprendere un percorso che includa l’ipnosi, utile per lavorare in modo profondo su ansia, blocchi emotivi, traumi e altri vissuti interiori.
Mi occupo di adolescenti, adulti e famiglie, offrendo percorsi personalizzati che rispettano i tempi e i bisogni di ciascuno. Lavoro anche in ambito scolastico e collaboro con associazioni che si occupano di disabilità e inclusione.
Se senti che è il momento di prenderti cura di te o di qualcuno che ami, possiamo iniziare insieme questo cammino.
Aree di competenza principali:
- Psicodiagnostica
- Psicologia clinica-dinamica
- Ipnoterapia
- Arteterapia
Indirizzi (2)
Disponibilità
Pagamento online
Accettato
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Defendente Sacchi 8, Pavia
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- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
-
Colloquio psicologico di coppia
80 € -
-
Colloquio psicologico individuale
65 € -
-
Colloquio psicologico online
50 € -
-
Ipnosi
80 € -
-
Primo colloquio psicologico
50 € -
-
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10 recensioni
Punteggio generale
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FC
Aiuta a comprenderti meglio, nei ragionamenti, nei pensieri, semplicemente ti ascolta
M.R
Molto preparato ed empatico. È un piacere ascoltarlo. Gli affido mio figlio in totale serenità. Bravo davvero.
V.N.C
Sono felice di aver conosciuto questo dottore. Mi piace il confronto con lui e la condivisione. Mi sta aiutando guidandomi alla scoperta di me stesso.
Dott. Matteo Bracco
Grazie di cuore per questo feedback. Sono felice che il nostro incontro le stia offrendo uno spazio di confronto e condivisione autentica. È un onore poterla affiancare in questo cammino di scoperta, ma soprattutto desidero riconoscere la sua disponibilità ad aprirsi, mettersi in gioco e prendersi cura di sé: è questo che rende possibile ogni passo avanti.
Un caro saluto,
Dott. Matteo Bracco
LM
I met dr. Matteo during my Erasmus in Italy, through a friend. It was a tough time for me, but he really helped guide me through a lot of things that I was struggling with. I was worried about the language barrier at first, but it wasn’t an issue at all. What mattered most to me was his care, empathy, and professionalism. it truly made a difference!
Dott. Matteo Bracco
Thank you so much for your heartfelt words. It was a privilege to walk alongside you during such a meaningful time in your life. I truly admire the courage and openness you showed in facing your challenges, even in a different country and language. I'm glad that care, empathy, and trust were able to bridge any distance. Your journey and strength continue to inspire.
Wishing you all the best,
Dott. Matteo Bracco
TC
Il dottor Bracco è una bravissima persona competente ed empatica. Mi ha fatto sentire totalmente a mio agio e mi ha sostenuto con gentilezza ed educazione.
M.R
Il dottore è l’angelo di mio figlio. Aprire le porte ad un adolescente non è semplice ma lui, con semplicità e tanta empatia ci è riuscito. Mio figlio non vede l’ora di incontrarlo e farsi lunghe chiacchierate. Per quanto mi riguarda lo vedo serio, gentile, affabile. Bravissimo.
Dott. Matteo Bracco
Grazie di cuore per queste parole profonde. Accompagnare suo figlio è per me un’esperienza preziosa: incontrare il mondo interiore di un adolescente richiede delicatezza, fiducia e presenza, e sapere che lui attende con gioia i nostri incontri è il segno che qualcosa di autentico sta avvenendo.
La vostra fiducia è un dono che custodisco con gratitudine.
Un caro saluto,
Dott. Matteo Bracco
D. C.
Il dottore è umano e competente, ti mette completamente a tuo agio.
GR
Mi ha aiutata a non perdermi in momenti di grande difficoltà. Mi affiderò a lui sicuramente anche in futuro
Dott. Matteo Bracco
La ringrazio di cuore per queste parole significative. Sapere di aver potuto essere un punto di riferimento nei momenti di maggiore difficoltà è per me un onore profondo. La fiducia che mi ha accordato – e che sceglie di rinnovare per il futuro – è un dono prezioso che accolgo con gratitudine e responsabilità.
Un caro saluto,
Dott. Matteo Bracco
L.B.
All'inizio, per via dell'esperienza con il precedente psicologo, ero piuttosto titubante ma andando avanti mi sono trovato bene e sono riuscito ad ambientarmi. Adesso il mio percorso con il dott.Bracco sta andando avanti e posso dire che, per me è un ottimo psicologo.
Dott. Matteo Bracco
La ringrazio sinceramente per la fiducia che ha scelto di darmi. So quanto possa essere difficile rimettersi in gioco dopo un'esperienza precedente che ha lasciato delle ombre, e proprio per questo riconosco con grande rispetto la sua resilienza e il coraggio nel riaprirsi. Sono davvero contento che il percorso stia proseguendo positivamente, e le sono grato per le sue parole.
Un caro saluto,
Dott. Matteo Bracco
G.F.
Il Dott. Bracco è un professionista che ti fa sentire subito a tuo agio.
Molto consigliato.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 10 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, due mesi fa, dopo quattro anni e mezzo di relazione sono stata lasciata dal mio ragazzo (abbiamo entrambi quasi 30 anni). La motivazione è stata che percepiva un trasporto forte, una chimica mai provata, ma aveva un blocco rispetto ad un eventuale discorso di futuro, di convivenza (su cui non ho mai fatto pressioni, anzi).
Chiaramente da quando mi ha lasciata, per quanto potesse dispiacermi e per quanto io abbia dato un'importanza elevatissima a questo rapporto (è stato il mio primo effettivo amore), ho rispettato la sua decisione e ho deciso di ri-centrarmi e pensare al mio benessere emotivo. Qualche giorno fa mi ha riscritto, con una scusa estremamente banale peraltro, e al suo messaggio ho risposto con tranquillità. Ha mantenuto molto viva la conversazione, facendomi complimenti per il raggiungimento di alcuni miei obiettivi personali di carriera. Mi ha anche proposto di vederci, dicendo che non voleva però che ci creassimo aspettative, voleva vedere come andassero le cose e provare a riprendere un rapporto tranquillo tra noi, chiedendomi però al tempo stesso di mantenere una certa esclusività su determinate esperienze vissute insieme in questi quattro anni, perchè voleva che certe prime volte fossero soltanto nostre. Ci siamo visti ed abbiamo iniziato a chiacchierare, mi ha persino detto che sta frequentando da poco una ragazza anche se non mi sembrava molto convinto della validità di questo nuovo rapporto, in quanto ha detto, citando testualmente "non so quanto durerà". Non ho voluto però indagare, onestamente in questi due mesi, pur mancandomi, ho imparato a fare i conti con la sua assenza e di sicuro non voglio rincorrere una chimera. C'è stato poi, cercato da lui un momento passionale, dove il mio ex si è mostrato molto coinvolto. Dopo di che è stato preso dal panico, dicendo che ha bisogno di fare uno switch mentale se vuole riuscire a superare la nostra relazione e che per questo vuole starmi lontano, perchè la tentazione di riavermi vicina per le sensazioni che gli faccio provare è forte.
Non sono rimasta sconvolta dalla cosa, e anche qui, con una certa maturità ho detto che se è questo quel che vuole io non interferirò in alcun modo.
Premesso che, a mio modo di vedere le cose, ricercare una ex, ricercarne la vicinanza, voler mantenere una certa esclusività su un determinato tipo di vissuto (che quindi è reputato dall'altra persona irripetibile), per me non è un "nulla", per me presuppone ancora un legame, che non può essere semplicemente relegato a semplice attrazione fisica o nostalgia/abitudine, per come ragiono io c'è un qualche legame con me che lo attrae e lo spaventa (vedi la crisi di panico a cui accennavo).
Volevo avere un parere magari più neutro e specifico sulla chiave di lettura di questi episodi raccontati, rispetto a quello che potrebbe essere la mia visione.
Grazie!
Buongiorno, innanzitutto voglio riconoscere la cura e la consapevolezza con cui stai attraversando questa fase. È evidente che hai fatto un lavoro interiore importante in questi due mesi, e il modo in cui descrivi ciò che è accaduto trasmette una grande maturità emotiva, anche nella gestione di sentimenti complessi e ambivalenti.
Dal tuo racconto emerge un vissuto che sembra sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere, almeno a livello emotivo. È comprensibile che tu colga nella richiesta di “esclusività emotiva” e nella sua ricerca di contatto qualcosa che va oltre la sola attrazione o nostalgia: è un segnale di legame ancora presente, anche se vissuto da lui in modo ambivalente.
Il fatto che lui si sia riavvicinato, salvo poi fuggire nel momento in cui l’intimità riattiva certe emozioni, può indicare una difficoltà nel reggere la profondità del legame, forse proprio perché tocca parti molto significative e non del tutto elaborate. La sua “paura” può essere un modo per dire che è alle prese con un conflitto interno: da una parte il desiderio di qualcosa di autentico, dall’altra la difficoltà a confrontarsi con le implicazioni che un legame profondo comporta (intimità, responsabilità, futuro…).
Tu sembri aver accolto questi movimenti con rispetto e dignità, e questo è molto prezioso. Non stai rincorrendo, ma neanche chiudendo in modo rigido: ti stai lasciando lo spazio per osservare, comprendere, e proteggere il tuo benessere.
Forse il punto ora può essere capire cosa desideri tu: cosa ti farebbe stare bene davvero? Cosa senti che meriti, dopo un legame così importante e dopo tutto il lavoro che hai fatto su te stessa? Le sue emozioni sono reali, certo, ma non è detto che questo basti per costruire qualcosa di nuovo se mancano chiarezza e stabilità da parte sua.
A volte, non è tanto questione di capire “cosa prova l’altro”, ma di scegliere come vogliamo stare noi di fronte a ciò che l’altro può o non può offrire.

Ciao. Ho 17 anni. Mi scuso se tutto questo sembrerà banale o stupido, ma ho solo bisogno di sfogarmi un attimo. Mia mamma a pranzo si è lamentata perchè ho mangiato metà lasagna e non tutta. Io le ho risposto male perchè già sto sviluppando un rapporto strano col cibo, poi ci si mette pure lei..le ho detto che mangio quando e quanto voglio e adesso mi sento pure in colpa.
Mi sono scusata per prima e mi fa che la sua sofferenza non viene mai capita.
Solo perchè non avevo fame e ho mangiato meno del solito..
Continua a fare la vittima, a scaricarmi tutto addosso, come se fosse l'unica a soffrire.
Riconosco tutto quello che fa per me, ma è tutto solo ed esclusivamente materiale.
Non ha mai provato a capire i miei sentimenti. Il suo modo di dimostrare affetto è comprare e comprare, anche se io non chiedo niente.
Quella che ha sofferto di più in tutta questa storia sono stata IO, tutto creato da lei..5 anni fa ha tradito mio padre e adesso vivo con lei e il suo compagno, tutti i giorni. Quindi che non mi venga a dire che la sua sofferenza non viene capita
perché non ha la minima idea di quanto le sue azioni passate mi facciano ancora male.
E quando ho chiesto aiuto, ovvero una cazzo di psicologa, invece di aiutarmi ha fatto di nuovo la vittima, facendomi sentire in colpa perchè sentiva di aver sbagliato come mamma. Beh, ha sbagliato tutto sí
Intanto sono io qua che piango e mi dispero; mi fa venire i sensi di colpa a mille
io rispondo male e non capisco la sua sofferenza, lei ha rovinato la mia famiglia e la mia serenità...non so cosa sia peggio
Non so come comportarmi..i sensi di colpa mi stanno logorando
Ciao, grazie per aver avuto il coraggio di scrivere tutto questo. Non è banale, non è stupido. È vero. È autentico. È dolore che merita di essere ascoltato — e che ha bisogno di essere accolto senza giudizio.
Quello che stai vivendo è profondamente difficile. E da come scrivi, si sente che stai cercando di tenere in piedi qualcosa che è già crollato dentro di te tante volte. Il dolore che provi è reale, come reale è la fatica di crescere in un contesto in cui ti sei sentita, forse troppo spesso, invisibile nei tuoi sentimenti, nei tuoi bisogni più profondi.
Il rapporto con tua madre sembra essere segnato da un conflitto continuo tra quello che ricevi e quello che manca: ti dà cose materiali, ma tu avresti voluto – e avresti avuto diritto – a comprensione, ascolto, presenza emotiva. E non è sbagliato volerlo. Non sei “ingrata”. Non sei “cattiva”. Stai solo cercando di essere vista per davvero.
Anche il modo in cui descrivi il momento a tavola dice tanto: sei nel mezzo di un percorso complesso col cibo, forse carico di emozioni, controllo, disagio... e una semplice frase della mamma diventa la scintilla che riaccende tutto. Non è colpa tua. Stai cercando di trovare un equilibrio, e purtroppo intorno a te non sempre c'è lo spazio per farlo in pace.
Il senso di colpa che provi – e che lei, consapevolmente o meno, sembra alimentare – è uno degli strumenti più pesanti che si possono portare addosso. Ma non è tutto tuo. Parte di quel peso è suo, parte della sua difficoltà ad assumersi la responsabilità delle sue scelte, del suo dolore, del suo ruolo. Non puoi farti carico tu del suo senso di fallimento come madre. È un peso troppo grande per chiunque, figuriamoci per una figlia di 17 anni.
Eppure tu ti stai prendendo cura anche di lei, scusandoti per prima, cercando un dialogo. Questo dice tanto di te: che hai una grande sensibilità, che sei capace di empatia, ma anche che sei abituata – forse da troppo tempo – a dover “tenere insieme tutto” da sola.
Tu hai diritto a essere arrabbiata. Hai diritto a provare confusione, tristezza, rabbia, dolore. E hai soprattutto diritto ad avere uno spazio tutto tuo in cui questi sentimenti non vengano capovolti o usati contro di te, ma semplicemente ascoltati. Una psicologa, come hai chiesto, potrebbe essere davvero un sostegno importante per te. Non perché sei sbagliata, ma perché hai il diritto di essere accolta in quello che provi, senza che ti venga fatto pesare.

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