Via Olgettina, 60, Milano 20132
Piano 0 dove ci sono gli ambulatori, nello specifico il num. 38
Leggi di più07/07/2020
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62 recensioni
Un vero riferimento e un supporto medico attento specie in ambito chirurgico
Dottore empatico professionale umano . Prende a cuore il paziente e dà soluzioni alle problematiche
Visita accurata e grande disponibilità nel fornire chiarimenti in merito alla mia problematica.
Disponibile a chiarimenti ed alla terapia da seguire.Puntuale all'appuntamento
Professionista serio e competente perfetto nello spiegare le patologie ha eseguito una visita accurata e scrupolosa..... eccezionale
Questa mattina ho fatto una prima visita con il dottore, il quale sorpresa per la sua giovane età, mi sono resa subito conto che è preparato. Mi sono trovata bene spero di non sbagliarmi e soprattutto di aver trovato un punto di riferimento per questa mia patologia che purtroppo nn è risolutiva.
PROFESSIONISTA GENTILE, PUNTUALE, SCRUPOLOSO E RACCICURANTE
Mi.sono.trovato.benissimo.ho.avuto.una.visita.accurata.con.un.medico.specialista.che.ringrazio.molto.che.a.saputo.trovare.i.miei.problemi.di.salute.quello.che.non.anno.saputo.fare.all.ospedale.di.cosenza.in.2.settimane.di.ricovero.mi.anno.rovinato.grazie.matteo.bossi.
Confermo quanto già recensito in occasione della prima visita. Il Dr. Bossi è un medico gentile, attento e mio padre, con le terapie da lui prescritto è migliorato molto.
Grazie!
Dottore gentile, preparato, professionale e molto chiaro.
ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono una ragazza di 27 e da più di un anno soffro di dolori cervicobrachiali irradiati in un primo momento solo al collo e alla zona del trapezio e della scapola. Dopo alcuni mesi con questo dolore altalenante, spesso acuto, ho cominciato a sentire dolore anche al braccio soprattutto nella zona del gomito e del bicipite. Ho fatto molte sedute di fisioterapia dove mi è stato detto che i dolori dipendessero dalla spalla. Dopo diversi mesi di fisioterapia sembrava che la situazione fosse migliorata anche se i dolori sono mai spariti del tutto, così ho deciso di riniziare un po' di attività fisica. Dopo circa un mese il dolore si è ripresentato ancora più forte nella zona del plesso brachiale, al braccio destro, con frequenti episodi di addormentamento dell'arto soprattutto in alcune posizioni e di notte in particolare. Mi sono rivolta così ad un neurochirurgo che mi ha sottoposta ad una breve visita in cui sono risultata positiva alla manovra di Adson e mi ha consigliato di svolgere alcuni esami strumentali. Ho eseguito dunque: una RMN del tratto cervicale dove si evidenzia una minima protrusione c5-c6 che a detta del medico non può dare questi sintomi poiché non spinge contro nulla; un RX del tratto cervicale e dorsale che non evidenzia alterazioni ossee; una RMN del collo e delle fosse sovraclaveari con contrasto dove non risultano alterazioni dei tessuti molli nè ipertrofia dei muscoli scaleni e un'elettromiografia che risulta negativa. Su consiglio del neurologo che ha eseguito l'elettromiografia ho fatto anche un ecocolordoppler degli arti superiori con manovre dinamiche in cui si rileva un diminuzione del flusso sull'arteria radiale e in alcune posizioni addirittura una scomparsa del flusso. Ovviamente nel frattempo (circa un mese per svolgere il tutto) i miei sintomi non sono passati, nonostante una cura antinfiammatoria prescritta dal mio medico di base, sono però leggermente migliorati poiché sto evitando di fare sforzi e qualsiasi tipo di attività fisica. Anche fare gesti quotidiani come asciugarmi i capelli con il phone mi è diventato difficile poiché non riesco a mantenere alcune posizioni visto che sopraggiungono subito sintomi come pesantezza e stanchezza dell'arto, dolore al gomito e, ovviamente, formicolio, sintomi che avverto anche se guido accompagnati da dolore al collo, dolore retroscapolare e ultimamente è sopraggiunto anche un dolore al petto che a volte arriva fino alla zona sotto ascellare. A detta del neurochirurgo nonostante gli esami siano risultati negativi si potrebbe trattare di una sindrome costo-clavicolare, mi ha detto, inoltre, che la diagnosi di questa sindrome non è facile e non ci sono esami strumentali che possano effettivamente evidenziarla visto che non presento una costa soprannumeraria o un'ipertrofia dei muscoli scaleni.
È vero che non ci sono altri esami per evidenziare questo problema? Data la mia sintomatologia e corretto presumere questa diagnosi? Preciso che la risonanza da me effettuata al collo l'ho fatta in posizione supina con le braccia abbassate, posizione che in genere non mi dà sintomi. Intanto mi è stato prescritto un periodo di fisioterapia per vedere come va.
Ringrazio chiunque risponderà e mi scuso per essere stata così prolissa.
L'esame ECD con prove dinamiche è un esame attendibile per indicare una possibile sindrome dello stretto toracico. E' però da completare con lo studio anche dell'asse venoso e, in seconda battuta, con uno studio Angio RM con pose dinamiche dello stretto toracico.
Conclusi tali accertamenti è opportuna una valutazione specialistica con un chirurgo vascolare ed un fisioterapista, possibilmente esperti in questo genere di problematiche.
Sono a disposizione per eventuali ulteriori indicazioni o valutazioni.
Buongiorno, in seguito a un malore mi hanno riscontrato una dilatazione del sifone carotideo di sinistra di 12 mm. Ho 53 anni. Domani farò un'ecodoppler
Sto procedendo nella giusta direzione?
Grazie e cordiali saluti
Buona sera. Se la diagnosi dell'aneurisma del sifone è stata ottenuta con un'angio TC, in teoria dovrebbe aver già tutta la diagnostica necessaria (solitamente tali esami comprendono anche lo studio delle carotidi nel tratto extracranico). Se così non fosse, un ECD TSA servirebbe solo per studiare le carotidi nel loro tratto extracranico, ma non fornirebbe informazioni aggiuntive sull'aneurisma del sifone.
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