Dott.
Giuseppe Di Perna
Neurochirurgo,
Chirurgo vertebrale
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Esperienze
Su di me
Sono un giovane neurochirurgo, decisamente appassionato del mio lavoro ed in continuo aggiornamento professionale.
Per me è fondamentale entrar...
Formazione
- Università degli Studi di Torino
- Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Specializzazioni
- Neurochirurgia
- Chirurgia Vertebrale
- Terapia del dolore
Tirocini
- Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, Reparto Chirurgia Vertebrale Oncologica e Degenerativa (Dr A. Gasbarrini)
- Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, Bologna, Reparto Neurochirurgia
- Istituto Giannina Gaslini, Genova, Reparto Neurochirurgia Pediatrica
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- Italiano,
- Inglese
Pubblicazioni e articoli
228 recensioni
Punteggio generale
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Di Toma Isabella
Attenzione scrupolosa, azioni mirate per individuare il problema e trovare soluzioni in linea con le aspettative del paziente. Un vero professionista!
Fragasso Giuseppe
Mi sono sottoposto ad un intervento di artrodesi e decompressione eseguito dal dottor Di Perna a fine Febbraio. Il decorso post-operatorio risulta regolare e la sintomatologia dolorosa migliora giorno dopo giorno.
Puntuale negli appuntamenti, sin dalla prima visita traspare l'amore che il dottore ha per il suo lavoro, e questo trasmette fiducia e sicurezza: avete la certezza di porre la vostra salute nelle mani di una persona eccellente sia sul piano professionale che umano, capace di rassicuravi e guidarvi nel percorso terapeutico migliore.
Antonio
La visita ottima, la terapia dovrebbe per il mio problema dovrebbe funzionare.
Dell' olio Lucrezia
Competenza, empatia, spiegazione comprensibile del problema, tutto eccellente. Bravo dot.
Giovanna
Lo specialista Di Perna è una persona preparata, attenta e scrupolosa oltre che gentile. Esperienza veramente positiva, consigliatissimo.
Pappalettera Antonio
Vivamente consigliato! Medico eccellente, tutto perfetto consiglio assolutamente. Puntuale, preparato, mette il paziente a proprio agio. Molto attento a percepire il problema e a capire come parlare con il paziente molto professionale e spiegazione molto semplice che fa capire molto bene il problema
Nicola D.
Dottore Eccellente,molto disponibile e chiaro nel linguaggio.
Patrizia Portaluri
Sin dall’accoglienza il dottore si è dimostrato gentile e disponibile.la visita è stata approfondita e altamente professionale. Ottima impressione, consigliatissimo.
SM
Dottore molto cordiale e disponibile a rispondere a qualsiasi dubbio o domanda, dando utili consigli per migliorare o prevenire le proprie problematiche di salute.
Antonella
Spiegazioni precise e chiare e ottima competenza. Sono uscita soddisfatta.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono una ragazza di 39 anni e circa un anno fa sono stata operata di ernia lombare L5-S1 (migrata cranialmente e a destra) che mi provocava una sciatalgia che mi impediva perfino di stare seduta ai pasti, dopo l'intervento non ho più avuto dolori alla gamba ma persiste un dolore lombare che si presenta soprattutto nella parte sinistra, per questo il mio medico ha deciso di farmi fare una rmn di controllo per verificare che non ci fossero recidive... La rmn dice questo:
Inflessione scoliotica sinistro-convessa lombare, conservato l'allineamento dei metameri.
In L5 - S1 emilaminectomia - flavectomia destra; nel recesso laterale destro scarsi esiti fibrocicatriziali peridurali senza evidenza di residui/recidiva di ernia discale.
Ben rappresentato il tessuto adiposo periradicolare bilateralmente.
Piccoli foci di edema spongioso subcondrale, osteocondrosico, si evidenzia nei piatti corticali affrontati in L4 - L5 ed L5 - S1 a sinistra.
Iniziali segni di disidratazione gli altri dischi intersomatici che conservano profilo regolare.
Nei limiti di norma l'ampiezza del canale spinale.
Cono midollare normale per posizione, segnale e morfologia.
Cosa significa piccoli foci di edema spongioso subcondrale, osteocondrosico?
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Buongiorno, i piccoli foci di edema subcondrosico che riporta il collega radiologo sono la conseguenza della discopatia sulle vertebre vicine. Mi spiego meglio: le vertebre sono come dei mattoni impilati e tra una vertebra e l'altra abbiamo un disco, ovvero un cuscinetto, che serve ad ammortizzare i carichi e ad evitare che i due mattoni si tocchino fra di loro. Quando il disco inizia a consumarsi (cosa che fa parte del fisiologico invecchiamento a cui tutti, ahimè, andiamo incontro) è possibile che i mattoni si tocchino tra di loro. Questo "toccarsi" fa si che i mattoni rispondano all'insulto attivando l'infiammazione che si vede in risonanza come edema osteocondrosico.
Consideri che sul livello dove è stata operata, il fatto che parte del disco fosse erniato e quindi "fuoriuscito" ha svuotato il cuscinetto e quindi, molto probabilmente, lo ha ridotto di altezza.
Ci sono 2 cose fondamentali da puntualizzare:
1- Non è una patologia a se stante, è una spia di un processo di sofferenza da carico a livello della colonna vertebrale.
2- nelle fasi iniziali di questo processo e, sopratutto nei giovani, può essere reversibile (dipende dal grado) o comunque il processo artrosico può essere rallentato riducendo lo stress meccanico sulla colonna vertebrale
In ogni caso è importante valutare le immagini radiologiche ed effettuare una valutazione clinica per capire l'entità del problema.
Cordiali saluti. GDP
Ho 36 anni , mai avuto mal di schiena in vita mia ma di recente ho preso una decina di chili e cambiando lavoro sono a passato a vita sedentaria prolungata.
All'improvviso, (nessun episodio o sforzo particolare) mi sono comparsi forti dolori alla schiena che poi si irradiavano alla gamba.
Addirittura mi è comparso un importante idrocele (rigonfiamento del testicolo con versamento di liquido) che l'urologo dal quale mi facevo visitare mi riferiva essere comparso senza una causa ed in modo del tutto casuale..... E che non c'è un nesso tra le due cose.
Fatta una risonanza emergevano varie protrusioni ed un'ampia ernia L4 L5 S1 piuttosto marcata la quale mi sta causando svariati deficit motori e dolori progressivi via via sempre più importanti, in particolare su tutta la parte destra del corpo che è sempre più formicolante.
Mi sono state consigliate sedute di fisioterapia, ozonoterapia , chiropratica, visite da osteopata ecc... Tutte cose che però non hanno dato molti frutti, a parte piccoli periodi di lieve attenuazione del dolore ma che poi riprendevano, a volte, anche peggio di prima.
Sentiti alcuni specialisti potrebbe trattarsi di un caso chirurgico, peraltro da trattare anche in fretta, secondo altri no.... Insomma ...Possibile che una cosa, per alcuni anche "grave", sia soggettiva per la neurochirurgia ?
Dubbi che creano solo confusione, incertezza e diffidenza in generale, mentre il dolore peró aumenta ed i problemi magari peggiorano.
Ora sebbene io sappia che la soluzione chirurgica sia sempre l'ultima scelta a prescindere, vorrei capire, dato che mi è stata prospettata da qualcuni l'operazione, se comunque è salutare o deleterio continuare a farmi manovrare da osteopati o fisioterapisti ...intanto che giro tutti i neurochirurghi in Italia in cerca di risposte perlomeno "chiare" per il mio caso .
Buongiorno. Premettendo che senza una valutazione del quadro clinico, una visita clinica e la corretta visualizzazione delle immagini è impossibile rispondere con precisione alla sua domanda, cercherò di fare chiarezza con un discorso un pò più generico.
La sua domanda è assolutamente lecita. Lei giustamente si sta chiedendo se un caso possa essere chirurgico per alcuni e non chirurgico per altri. La mia risposta secca è si, quando si parla di patologia degenerativa della colonna vertebrale è abbastanza frequente che ci si trovi in questa condizione e cercherò di spiegarle il motivo tra un attimo.
Fatta eccezione per alcune condizioni particolari, per fortuna non sempre frequenti, l'indicazione chirurgica sulla patologia della colonna vertebrale è sempre una proposta. Viene abbastanza semplice pensare che se abbiamo una patologia che può essere rimossa chirurgicamente e che se non rimossa potrebbe compromettere l'aspettativa di vita di un paziente, allora viene abbastanza facile pensare che l'indicazione chirurgica è quasi mandataria.
Per fortuna però nei pazienti con patologia degenerativa (quindi su base artrosica, come l'ernia del disco, la discopatia, la stenosi lombare ecc..) l'indicazione chirurgica è fondata non sull'aspettativa di vita ma sulla qualità di vita. Come dico sempre ai pazienti, il chirurgo può fare quasi sempre un'intervento chirurgico, sulla risonanza magnetica qualcosa che si possa "aggiustare" c'è quasi sempre.
Quando un chirurgo visita un paziente deve capire se quella "alterazione" che magari si vede sulla risonanza possa essere in qualche modo associata al dolore ed alla clinica riferita ed osservata sul paziente. A quel punto, se pensa che sia correlato, spiega la possibilità del trattamento chirurgico. Ma la domanda è e deve essere: quanto questo problema impatta sulla qualità di vita del paziente? Inoltre, il paziente ha intrapreso seriamente un percorso di salute che rimuova i fattori di rischio per l'accentuazione del dolore in queste patologie (perdere dei chili se si è osservato un aumento del peso, fare regolarmente attività fisica, fisioterapia, rinforzo muscolare ecc.)? Se nonostante questo il paziente ritiene che la sua qualità di vita sia compromessa dal problema allora si deve pensare all'intervento chirurgico. Ma è una scelta che si fa caso per caso ed insieme al paziente. Questo secondo me è il motivo della soggettività che lei ha riscontrato, perché per fortuna in medicina esiste una zona di grigio in cui ci si può muovere con il paziente e decidere il percorso migliore. Spero di aver fatto un pò di chiarezza. Le auguro una buona giornata. GDP
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