Dr. Gabriele Tonelli

Di solito si dice che i meccanismi biochimici, che sono alla base dell'efficacia clinica del farmaco antidepressivo si attivano nell'arco di 10/15 giorni. Tempo necessario per l'attivazione di tutti le catene enzimatiche alla base dei processi suddetti. Viceversa gli effetti collaterali (ovvero quelli dipendenti dalle caratteristiche chimiche della molecola) sia positivi, sia negativi (come la nausea) tendono a manifestarsi sin dai primi giorni. Sul piano clinico, quelli che vengono avvertiti per primi sono solo gli effetti chimici, quindi se Lei assume un farmaco che ha (in funzione della propria struttura chimica) effetti ansiolitici o di altro tipo, ovviamente ne avvertirà beneficio in anticipo, rispetto all'attivazione dei meccanismi biochimici alla base dell'efficacia clinica del farmaco nel lungo periodo. Tuttavia è da questi ultimi meccanismi, che dipende in realtà il successivo e duraturo miglioramento del Suo stato di salute.

Di solito un antidepressivo dovrebbe essere assunto per un periodo variabile, ma generalmente non inferiore ai sei mesi. Ciò al fine di ottenere un suffciente grado di stabilizzazione della sintomatologia. Per quanto riguarda la mia esperienza clinica non conviene comunque neppure continuarne l'assunzione per più di due anni, in quanto col tempo può svilupparsi una sorta di tolleranza alla molecola. La mirtazapina ha una intensa componente antiistaminica, che è alla base della sua potente azione ansiolitica ed ipnoinducente, peraltro (come anche gli antiistaminici) comporta anche un'accentuazione dell'appetito.