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Hanami - Centro di Psicologia e Logopedia
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Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli
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Prestazioni e prezzi

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Prestazioni suggerite


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Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli

La consulenza è un tipo di intervento breve e limitato nel tempo, in cui lo scopo è aiutare la persona a definire un problema rispetto al quale si sente confusa o sente di faticare a trovare soluzioni. L’obiettivo è fornire elementi ed indicazioni utili a fare chiarezza su ciò che sta succedendo e sulle opzioni disponibili.



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Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli

La psicoterapia è un percorso di durata indefinita, che la persona intraprende con lo scopo di attivare un cambiamento di sé. È tipicamente a cadenza settimanale, con incontri della durata di un’ora.
Il punto di partenza è sempre una fase di Consulenza, della durata di 3-5 sedute in cui si va a delineare il problema del presente, la storia della persona e si definiscono gli obiettivi del cambiamento desiderato. Consigliata per chi vuole gestire ed eliminare le sue difficoltà, ma anche conoscersi meglio e mettere ordine nella sua mente.



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La psicoterapia è un percorso di durata indefinita, che la persona intraprende con lo scopo di attivare un cambiamento di sé. È tipicamente a cadenza settimanale, con incontri della durata di un’ora. Il punto di partenza è sempre una fase di Consulenza, della durata di 3-5 sedute in cui si va a delineare il problema del presente, la storia della persona e si definiscono gli obiettivi del cambiamento desiderato. Consigliata per chi vuole gestire ed eliminare le sue difficoltà, ma anche conoscersi meglio e mettere ordine nella sua mente.

Altre prestazioni


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Esperienze

Su di me

Sono una psicologa e psicoterapeuta. Mi occupo di adulti che stanno attraversando momenti di difficoltà personale e relazionale, tali da comportare so...

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Formazione

  • Certificate Program in Child Centered Play Therapy with Neurorelational Emphasis, Play Strong Institute, California, 2023
  • Formazione in Gestalt Play Therapy, GPT Italia, 2021
  • Master in Psicoterapia dell Età Evolutiva, SBPC, Bologna, 2021
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Specializzazioni

  • Psicologia Clinica
  • Psicoterapia
  • Psicodiagnostica
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Tirocini

  • Centro Salute Mentale, Azienda USL di Bologna, sede di San Giorgio di Piano, 2014-2018
  • Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL di Imola, 2016 - 2017
  • Reparto di Neuropsichiatria Infantile e Disturbi del Comportamento Alimentare, Policlinico S. Orsola - Bologna, 2013
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Competenze linguistiche

  • Italiano,
  • Inglese

Profili social

Pubblicazioni e articoli

Pubblicazioni (1)

Punteggio generale

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Presso: Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli psicoterapia individuale

La dottoressa mi ha “regalato” uno dei percorsi più emozionanti e complessi della mia vita. La scoperta e l’accettazione di se stessi non è mai facile ma grazie alla sua dolcezza ed empatia è riuscita ad affiancarmi meravigliosamente dandomi un estrema forza e un solido supporto per combattere contro il nostro più grande nemico: noi stessi! Non smetterò mai di ringraziarla di cuore e di consigliarla a chiunque.

Dott.ssa Francesca Zanelli

Grazie di cuore a te per le tue parole, ma soprattutto per la tua fiducia e il tuo impegno!

G
Presso: Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli psicoterapia individuale

La dottoressa si è dimostrata una professionista competente, disponibile e in grado di ascoltare.
Mi sono sentito perfettamente a mio agio e insieme siamo riusciti a costruire un percorso con la quale ho trovato il giusto spirito per affrontare le mie difficoltà.
Consiglio vivamente.

Dott.ssa Francesca Zanelli

Grazie!

S
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Visita prenotata su MioDottore.it
Presso: Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli psicoterapia individuale

Mi sono trovata molto bene. La Dott.ssa è molto professionale è fa sentire molto comodo il paziente. Sono al colloquio iniziale ma sento che il mio percorso con la Dott.ssa Zanelli sarà positivo.

Dott.ssa Francesca Zanelli

Grazie!


G
Profilo verificato
Visita prenotata su MioDottore.it
Presso: Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli primo colloquio psicologico

La Dottoressa Zanelli è stata subito molto disponibile e attenta. Lo studio è accogliente. Continuerò ad andare da lei molto volentieri

Dott.ssa Francesca Zanelli

Grazie Giulia!


M
Profilo verificato
Presso: Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Francesca Zanelli

La dottoressa è molto disponibile, competente ed empatica. Mi ha aiutato tanto in un momento difficile della mia vita, facendomi sentire ascoltata e capita.

Dott.ssa Francesca Zanelli

Grazie Michela!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Vorrei provate a far capire ai miei genitori la mia sofferenza che mi porto dietro da 10 anni. Come posso fare?Sono adulta, ho quasi 30 anni e l'attuale terapia (analitica) la pago da sola da 2 anni con pochi guadagni. In passato altri terapeuti hanno tentato di coinvolgere i miei genitori (che sono parte del problema) ma con scarsi risultati (hanno ritenuto chi mi seguiva incapace, che io peggioravo invece di migliorare). Anche ora mi dicono che vi vado a fare, infatti non voglio coinvolgerli nel mio spazio e non desidero fare una terapia familiare (loro preferiscono convivere con schemi sbagliati). Ora ho iniziato a prendere farmaci e vorrebbero capire che cosa ho ( anche se vanno in ansia (o negano che io possa avere qualche problema) perché da piccola sono stata spesso malata e non hanno mai superato il trauma. Il mio intento non è che mi diano ragione (perché la risposta è "fattela passare,) ma che almeno ne prendano atto. Inoltre mi piacerebbe anche spiegare questa cosa a amici o conoscenti che vedono gli effetti (es che non lavoro dalla fine delle scuole, sono isolata, non ho una vita regolare) ma non capiscono cosa possa avere (moti pensano che non abbia voglia). So che c'è tanta ignoranza (io stessa un minimo ho dovuto informarmi e questo non mi aiuta a uscire anche dalla visione stigmatizzata del "sono malata,inguaribile, questa è la mia condanna"). Mi è stata riportata dall'analista questa diagnosi (immagino semplificata): organizzazione limitare tra nevrotica e borderline, personalità dipendente (nei confronti sopratutto di genitori) come cose principali. La psichiatra non si è esposta (anche perché so che i farmaci sono solo di supporto) ma mi ha prescritto benzodiazepina (disturbo sonno) e un ssri (per sbalzi d'umore di depressione e rabbia nell'arco della giornata e per l'ansia e il rimurgino nel fare cose nuove (che non ho mai fatto da sola). Insomma tante cose che potrebbero mandare in confusione chi mi ascolta.
Come potrei semplificare sintomi confusi, una diagnosi che e si definita, ma io stessa ho dovuto leggere un po' di informazioni per capire.
Aggiungo che l'analista non ha voluto aiutarmi in questo (cosa che rispetto, ma le richieste e la mia voglia di tirare fuori tutto sale e inizia a pressare) mi ha solo detto di dirgli come mi sento (io userei le parole tecniche qui riportate o gli metterei in foglio davanti con tutto scritto e non mi sembra un approccio adeguato).
C'è un modo semplice di spiegare il malessere?
Grazie

Buongiorno! Come già le hanno giustamente detto altri colleghi, l'etichetta diagnostica non è sufficiente a descrivere come lei si sente dentro, nè è chiara e univoca nel tentativo di comunicare il suo vissuto agli altri. Ciò che è davvero importante è avere la possibilità di esprimere, con parole sue, la complessità di quello che sta vivendo, con tutte le sue sfaccettature. Grazie all'analisi che sta facendo, immagino sarà giunta a molte consapevolezze e avrà fatto un po' di ordine nei suoi pensieri e nelle sue emozioni. Forse potrebbe chiedere all'analista di aiutarla a costruire il messaggio che vuole trasmettere ai suoi genitori. Allo stesso tempo le propongo di chiedersi come mai è così importante per lei essere capita ad ogni costo e come mai non è sufficiente che lei abbia compreso meglio come mai si sente in questo modo e cosa può fare per stare meglio, ma serve coinvolgere anche i suoi genitori. Forse potrebbe essere il momento (e l'analista la aiuterà in questo) di iniziare a lavorare sull'accettare la possibilità che i suoi genitori non siano in grado di capirla, nè di "risarcirla" per le sue sofferenze. Questo potrebbe essere un buon cammino per liberarsi da questo peso e dedicarsi alla sua vita.
Cari saluti e buona continuazione della sua terapia!

Dott.ssa Francesca Zanelli

Buongiorno, sono una madre single di 35 anni. Sono consapevole di essere dentro ad un problema relazionale di dipendenza affettiva. Vedo razionalmente come il mio partner con cui sono stata un anno e mezzo abbia messo in atto atteggiamenti manipolatori, svalutanti e ambivalenti. Non credo nel futuro di questa relazione interrotta da pochi giorni. So che devo concentrarmi su di me e suo mio figlio e questa quarantena non mi pesa, anzi mi aiuta. Scrivo perché ho anche tutta una parte emotiva che però non so gestire. Fatta di pianti, senso di vuoto, solitudine, desiderio che lui torni consapevole di ciò che ha fatto e con la volontà di rimediare. E mi giudico severamente per queste emozioni e per questi pensieri ossessivi che sono dissonanti rispetto alle mie convinzioni razionali sulla situazione. Come posso, concretamente, attenuare la discrepanza e vivere un normale lutto da separazione senza scoraggiamento e senza illudermi di avere un suo aiuto affettuoso nel tentativo congiunto di separarci in modo sano dopo una storia altamente tossica e snervante ? Ero già in terapia, a causa di questa relazione, e ci tornerò dopo la quarantena. Sono consapevole delle ferite e dei bisogni che mi porto dietro...vorrei solo che il mio cuore mettesse in pratica ciò che con la mia mente sento e decido. Non credo sia sano restare invaghiti di chi non può amarci o stare in coppia con noi. Grazie infinite.

Buongiorno. Nel leggere le sue parole percepisco un grande lavoro di consapevolezza: non è affatto semplice rendersi conto di essere dentro ad una relazione di questo tipo e avere la determinazione di interromperla. Quindi, prima di tutto, mi complimento per quello che è riuscita a fare fino qui. Descrive un conflitto tra la sua parte razionale ed emotiva, che mi sembra abbia perfettamente senso di esserci: da un lato si rende conto realisticamente che non può continuare una storia che la rende infelice, dall'altro sente la mancanza affettiva di una persona a cui, nonostante tutto, sembra aver voluto molto bene.
La sua parte razionale indubbiamente l'ha aiutata a vedere come stanno le cose e che non è più possibile continuare, ma se si dà l'occasione di scavare nella sua parte emotiva, scoprirà che non ci sono soltanto i sentimenti di vuoto e mancanza, ma anche altre emozioni rispetto a come si sentiva ad essere manipolata e svalutata. Proprio queste ultime, se ascoltate, saranno la sua guida nel superare questo lutto di un amore che finisce.
Le consiglio di esplorarli nella sua terapia. Se le è possibile la continui via Skype per non disperdere il lavoro fatto fino ad ora.
Un caro saluto

Dott.ssa Francesca Zanelli

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