Dott.ssa Elisabetta Malfitana

La KISS sindrome (acronimo di Kopfgelenk-induzierte Symmetrie-Störung, che significa "Disturbo della simmetria indotto dalle articolazioni della testa" in tedesco) è una teoria sviluppata in ambito chiropratico e osteopatico, non universalmente accettata dalla medicina tradizionale. Si riferisce a un disallineamento o tensione nelle prime vertebre cervicali del neonato (specialmente l'atlante e l'epistrofeo), che può influire sulla simmetria e sullo sviluppo motorio del bambino.

Cosa comporta la KISS sindrome?
Secondo questa teoria, il disallineamento delle prime vertebre cervicali potrebbe causare una serie di sintomi nei neonati e nei bambini piccoli, tra cui:
Torcicollo o inclinazione asimmetrica del capo
Difficoltà a girare la testa completamente in una o entrambe le direzioni
Disturbi del sonno
Irritabilità o pianti frequenti senza cause evidenti
Problemi di suzione o allattamento (difficoltà a prendere il latte da un seno rispetto all'altro)
Asimmetrie nel movimento o preferenza per una posizione specifica
Ritardo nello sviluppo motorio, come difficoltà a gattonare o camminare in modo simmetrico
Cause possibili
Si ritiene che la KISS sindrome possa derivare da:

Traumi durante il parto, come forze di compressione durante il passaggio attraverso il canale del parto o l'uso di strumenti (forcipe o ventosa).
Posizioni in utero che causano stress sulle articolazioni cervicali.

L'osteopata può avere un ruolo significativo nel trattare le tensioni muscolo-scheletriche associate alla KISS sindrome, o in generale nei casi di disallineamento cranio-cervicale nei neonati e nei bambini piccoli. Anche se la KISS sindrome non è universalmente accettata dalla medicina tradizionale, l'osteopatia può comunque offrire approcci manuali delicati per alleviare le tensioni e favorire il corretto sviluppo muscolo-scheletrico.

Come può influire l'osteopata:
Riequilibrio delle tensioni craniali e cervicali:
L'osteopata può applicare tecniche di manipolazione dolce per migliorare la mobilità delle articolazioni della testa e del collo. L'obiettivo è correggere eventuali disallineamenti nelle prime vertebre cervicali (atlante e epistrofeo) che potrebbero causare rigidità o asimmetrie nel movimento del bambino.
Attraverso tecniche cranio-sacrali, l'osteopata cerca di riequilibrare le tensioni nella zona cranica e cervicale, favorendo la simmetria posturale.
Miglioramento della postura e della mobilità:
Se un neonato presenta una postura asimmetrica (ad esempio, una preferenza per girare la testa solo da un lato o una difficoltà a ruotarla), l'osteopata può aiutare a rilassare i muscoli contratti e migliorare l'elasticità muscolare.
Un intervento precoce può prevenire l'insorgenza di ulteriori problemi posturali, come il torcicollo congenito, e favorire lo sviluppo motorio corretto.
Supporto al sistema nervoso e circolatorio:
Le manipolazioni osteopatiche mirano a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica nella regione della testa e del collo, oltre a ottimizzare il funzionamento del sistema nervoso autonomo, che può avere un impatto sul benessere generale del bambino.
Questa azione potrebbe favorire la riduzione dell'irritabilità, migliorare il sonno e facilitare una migliore suzione durante l'allattamento.
Prevenzione di complicazioni secondarie:
In alcuni casi, la tensione cervicale non trattata potrebbe influire sullo sviluppo della colonna vertebrale e del cranio, portando a problemi di occlusione dentale o masticazione. Un'azione osteopatica precoce può prevenire tali complicazioni e facilitare una crescita simmetrica e bilanciata del cranio e della mascella.
In che modo l'osteopatia può supportare altre terapie
Se il bambino ha già altri trattamenti in corso, come nel caso di Giacomo che porta gli occhiali per lo strabismo e occhio pigro, l'osteopatia può affiancare le terapie convenzionali, lavorando per migliorare la sinergia tra postura, sistema muscolo-scheletrico e visione.
L'osteopatia agisce sui meccanismi posturali globali e potrebbe ridurre le tensioni che influenzano negativamente la funzione visiva o migliorare la capacità del bambino di adattarsi agli occhiali e ad altre terapie correttive.
Approccio globale
L'osteopatia adotta una visione olistica del corpo, quindi non si concentra solo sulla zona interessata, ma cerca di correggere eventuali squilibri a livello globale. Ad esempio, tensioni nel collo o nel cranio potrebbero influenzare altre aree del corpo, e trattamenti osteopatici possono cercare di migliorare l'equilibrio generale.

Dottoressa Elisabetta Malfitana

L'osteopatia e la fisioterapia sono entrambe discipline che mirano a trattare problemi muscolo-scheletrici e promuovere la salute, ma si differenziano per approcci, filosofia e tecniche utilizzate.

L'osteopatia si basa su una visione olistica del corpo umano. Gli osteopati credono che il corpo abbia una capacità intrinseca di autoguarigione e che tutti i sistemi (muscolo-scheletrico, nervoso, circolatorio, ecc.) siano interconnessi. L'obiettivo principale è ripristinare l'equilibrio funzionale del corpo attraverso tecniche manuali, promuovendo il corretto funzionamento di ossa, muscoli e articolazioni.

L'osteopatia si concentra su un trattamento manuale delle strutture corporee, con attenzione a trovare la causa del problema a livello globale, piuttosto che trattare solo il sintomo locale.

La fisioterapia è una disciplina medica che si focalizza principalmente sulla riabilitazione di disfunzioni fisiche, con un approccio più scientifico e basato sulle evidenze cliniche.

I fisioterapisti lavorano su patologie specifiche, utilizzando una combinazione di tecniche manuali, esercizi terapeutici e strumenti come ultrasuoni, elettroterapia o tecnologie di riabilitazione avanzate per migliorare la mobilità, ridurre il dolore e aumentare la funzionalità.

Gli osteopati utilizzano prevalentemente manipolazioni manuali e tecniche di mobilizzazione articolare, come il trattamento dei tessuti molli, il "thrust" (manipolazioni rapide e controllate delle articolazioni), e tecniche che agiscono sui visceri o sul sistema cranio-sacrale.
Spesso trattano disturbi che possono coinvolgere anche il sistema circolatorio, digestivo o nervoso, non limitandosi ai problemi muscolo-scheletrici.

Il fisioterapista utilizza una varietà di tecniche, tra cui esercizi terapeutici e strumenti come laserterapia, elettrostimolazione, ultrasuoni, tecar.
Si concentrano molto sulla riabilitazione funzionale: recupero da interventi chirurgici, traumi o patologie croniche come l'osteoporosi, il mal di schiena, ictus, ecc.

L'osteopatia è spesso indicata per dolori muscolo-scheletrici cronici, tensioni muscolari, mal di schiena, dolori cervicali e problemi legati alla postura. Inoltre, può essere utilizzata per trattare problemi legati al sistema digestivo, emicranie, o condizioni respiratorie come l'asma.

La fisioterapia copre una vasta gamma di condizioni, specialmente in ambito riabilitativo post-trauma o post-intervento chirurgico. È usata per trattare lesioni sportive, problemi ortopedici, neurologici (ad esempio, la riabilitazione dopo un ictus) e cardiorespiratori.

Gli osteopati ricevono una formazione specifica in osteopatia (solitamente un percorso universitario o post-laurea) e in molti Paesi, compresa l'Italia, l'osteopatia è regolamentata come una professione sanitaria autonoma.

I fisioterapisti conseguono una laurea in fisioterapia (3 anni di studio universitario), che include una vasta formazione su anatomia, fisiologia, patologia, tecniche di riabilitazione e gestione del paziente.

Le due discipline sono spesso complementari e possono essere usate in sinergia per migliorare la salute e il benessere del paziente.

Dottoressa Elisabetta Malfitana