Dott.ssa
Elena Rittano
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Esperienze
Su di me
Mi sono laureata a Torino e specializzata a Milano. Ho inoltre conseguito una specializzazione in psicologia Forense.
Lavoro nel mio studio di ...
Formazione
- Università degli Studi di Torino
- Scuola di Specializzazione I.A.C.P. Milano
Specializzazioni
- Psicoterapia
Competenze linguistiche
- Italiano
5 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Tommaso
Molto empatica, attenta e assertiva con il paziente.
Mi ha messo a mio agio nonostante, prima di iniziare la seduta, fossi molto teso.
T.Z.
Ho fatto con lei un percorso partendo da una situazione personale difficile. Mi ha accompagnato con pazienza e delicatezza, senza giudicarmi. Ho acquisito maggiore consapevolezza in me, sono più tranquillo e mi sento meglio anche con gli altri.
T.T.
La Dott.ssa. Rittano si e’ dimostrata fin dal primo incontro puntuale, attenta, empatica e professionale, ambiente molto accogliente e curato, mi sono sentito a mio agio fin da subito nel parlare e aprirmi come non ero mai riuscito prima, dopo ogni appuntamento mi sono sempre sentito meglio. Grande accoglienza, puntualità, professionalità e cortesia, grazie a lei sono riuscito ad affrontare e risolvere situazioni che prima evitavo, mi ha davvero migliorato la vita, per questo motivo la consiglio a chiunque abbia intenzione di intraprendere un percorso terapeutico!
L.A.
La Dott.ssa Rittano si è dimostrata, durante tutto il percorso terapeutico affrontato con lei, estremamente professionale ed empatica, ha saputo con grande tatto affrontare con il paziente ogni tipo di tematica, supportandomi e aiutandomi a capire quali cambiamenti attuare nei miei modelli di comportamento e nelle relazioni. Grazie alla Dott.ssa Rittano ora mi conosco meglio e vivo la mia quotidianità con serenità. Super consigliata per approccio, lo studio è molto caldo e accogliente, luogo perfetto e protetto per una seduta in tranquillità!
A.A.
La Dott.ssa Rittano è una professionista dotata di grande sensibilitá, empatia e competenza. Il suo ascolto è attento; i suoi spunti di riflessioni e proposte di aiuto/soluzioni precise e attuabili nel concreto. Durante il percorso intrapreso, mi sono sempre sentita accolta, mai giudicata e e all'interno del suo studio, molto accogliente, sono sempre stata molto bene.
Ottima puntualitá e disponibilitá per l'organizzazione dei colloqui.
Assolutamente consigliata per chiunque voglia intraprendere un percorso di psicoterapia.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera,
vi scrivo perché sto conoscendo un ragazzo che mi interessa ma ho saputo da lui che è bipolare. Vorrei sapere se si può avere una relazione sana e "normale" con una persona affetta da questo disturbo. Io non l'ho ancora visto in una sua fase depressa e quindi non so cosa devo aspettarmi. Ho paura che da un momento all'altro si trasformi in una persona che non riconoscerei. So che al momento non va da uno psicologo e neanche prende farmaci perché dice di sentirsi bene. In passato invece è stato sia da psicologo che psichiatra. Se non mi avesse detto di questa problematica sinceramente non mi sarei proprio resa conto. Vorrei un aiuto e consigli su come comportarmi.
Vi ringrazio per l'attenzione e resto in attesa di vostri pareri a riguardo.
Buongiorno, forse la questione non è se si possa o meno avere una relazione con una persona con tale disturbo, ma quanto a lei possa preoccupare l'idea e/o la diagnosi. Ogni relazione sentimentale è fatta di unici e specifici incastri, quindi in maniera assoluta non si può rispondere a questa domanda, perchè vorrebbe dire sostituire, con una logica esterna, i sentimenti che prova per questo ragazzo. Mi arriva la sua, legittima, preoccupazione e forse sarebbe utile partire da lì per comprendere quanto per lei sia inficiante una diagnosi di questo tipo o quanto, per le vostre specificità, non sia così impattante.
Per qualsiasi approfondimento o chiarimento mi contatti.
Elena
Ciao a tutti, vi racconto la mia storia. All'età di 26 io e 23 lei ci siamo conosciuti con amicizie in comune, all'inizio lei mi ha inseguito un po' (circa 6 mesi) fino a che io ho deciso che volevo rimettermi in gioco e darle tutto me stesso (non volevo ingannarla o altro, merita rispetto), soprattutto perché sarei stato il suo primo ragazzo.
Abbiamo avuto momenti splendidi insieme dove siamo cresciuti molto nonostante periodi reciproci di stress e distanza, ma sono stato molto quello sicuro della coppia (la sua roccia e il suo porto sicuro, come diceva lei...lei è sempre stata molto indecisa e piena di sensi di colpa per qualunque cosa).
Dopo 4 anni assieme lei ha trovato il suo primo lavoro, e per un anno e mezzo sia io che la sua famiglia le abbiamo (forse un po' troppo) rotto le scatole su gli orari lunghissimi, gli stipendi arretrati e come veniva trattata li (in pratica l'abbiamo supportata male, solo critiche).
Questo l'ha portata ad un certo punto ad allontanarsi ancora di più dalla sua famiglia, dagli amici e da me, e un anno fa ho scoperto che passava del tempo a chiacchierare e messaggiare con un altro, la gelosia mi ha travolto per mesi fino a che ho avuto un crollo, che mi ha portato a cambiare lavoro e abitudini negative.
Dopo tanto dialogo ci siamo ritrovati al punto che 6 mesi fa siamo andati a convivere, era tornata la gioia e la felicità...ma è durata poco...ci siamo portati a casa quei problemi che sembravano essere migliorati e invece stavano peggiorando...ancora una volta ci abbiamo provato ma ancora una volta un altro uomo si è interposto...lei si sentiva apprezzata e cercata con gesti e premure che evidentemente non vedeva da parte mia...pur non avendo i fatto nulla con nessuno dei due per la seconda volta ha messo in dubbio noi e questo ha portato una rottura condivisa.
Nelle 2 settimane ci siamo sentiti un paio di volte e ci siamo visti (lei aveva lasciato volontariamente le robe da me), nel frattempo c'è stato il suo compleanno e le avevamo preparato una festa a sorpresa e un regalo (un album con le nostre foto), la seconda volta che è passata da me mi ha confessato di aver baciato il secondo uomo (ne parlava in lacrime, pentita e disgustata da se stessa), ma la terza volta anche per il mio atteggiamento pacato e comprensivo mi è venuta a trovare per riparlare e dopo abbracci, risate e sorrisi ci siamo scambiati baci appassionati e siamo andati a letto, mi ha detto che non era stata così bene da mesi, che forse avevamo deciso di chiudere troppo in fretta...
Lei ha iniziato un percorso con una psicologa, si sente confusa e non sa chi è e cosa vuole, sono venuto a sapere che anche se questi due uomini li vede a lavoro ha chiuso con loro (così mi ha detto) e a fine agosto chiuderà con il suo lavoro...
Io dopo 5 anni e mezzo di storia la amo ancora e sento di volerla aspettare, ma questa cosa mi uccide dentro, non riesco più a fare nulla per me...so che se tra noi è finita e nulla sarà come prima, ma perché non potrebbe esserci una storia nuova con due persone più mature e consapevoli? Ed ecco perché sono qui
Buonasera, mi dispiace per la situazione di attesa impotente che sta vivendo. Le propongo di vedere la sua relazione da un altro punto di vista... le fa onore credere in una relazione nonostante le difficoltà, ma può capitare che questa condizione la posizioni in una dimensione "passiva" dove la risposta la può dare solo la sua ragazza. Il suo credere nella vostra relazione è meritevole tanto quanto chiedersi se ciò che sta vivendo le stia bene. Essere un appoggio o un riferimento per la propria compagna è molto importante, ma al contempo può rivelarsi una gabbia quando il prezzo da pagare si misura in dolore, frustrazione o impotenza.
Forse alle volte le paure si scontrano con i desideri e tutto diventa confuso.
Per qualsiasi necessità non esiti a contattarmi.
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