Su internet ci sono personaggi che sconsigliano l''uso di medicinali per l'ipb.in quanto molto danno

Difficile dare una risposta sensata. Da una parte l'ingrossamento prostatico benigno è un processo abbastanza inesorabile ed a tutt'oggi sono a disposizione farmaci di sintesi chimica per trattarne i disturbi con buona efficacia, assai meno per controllarne/ritardarne l'evoluzione. Questi ultimi farmaci hanno qualche effetto collaterale, non grave comunque e perlopiù reversibile. Sta di fatto che è difficile pensare a terapie estremamente prolungate, anche perché in molti casi l'assenza o perdita di efficacia porta ad indiczioni operative. Da moltissimo per questo problema si utilizzano estratti vegetali, primo fra tutti l'estratto di palma nana (serenoa repens), oggi disponibile in decine di formulazioni variamente associato ad altri estratti vegetali nelle combinazioni più varie e fantasiose. L'efficacia di questi prodotti è perlopiù imprevedibile e molto variabile da caso a caso. Pensare ad un efficace controllo basato sulla sola alimentazione ci pare davvero arduo.

Esiste anche chi ricorre ad agopuntura, infuso di semi di zucca , preghiere serali ed acqua di Lourdes.... Basta crederci . I risultati sono iun'altra cosa

Faccio parte del comitato delle linee guida per la terapia dell'ipertrofia prostatica benigna. Siamo un gruppo di 8 persone che definiscono le indicazioni per la terapia medica che tutti gli urologi europei devono seguire. Esistono numerosi farmaci molto efficaci per il trattamento dell IPB. Inoltre esistono terapie comportamentali, dietetiche, fitoterapici e la chirurgia. Ogni trattamento deve essere "personalizzato" sulle necessità e sulle esigenze del paziente.