Sono un ragazzo di ventun annianni. Da circa due mesi (se non di pù) sto avendo problemi alle vie
1
risposte
Sono un ragazzo di ventun annianni.
Da circa due mesi (se non di pù) sto avendo problemi alle vie urinarie.
Dapprima il problema era prettamente dermatologico: avevo notato una patina bianca sul glande ed andando da un dermatologo mi è stata data una cura, con la quale ho risolto il problema nel giro di una settimana.
Sembrava che fosse tutto risolto quando poi, dopo alcuni giorni ho iniziato a notare che dopo aver urinato compare questo liquido trasparente.
Ho così prenotato una visita urologica, nella quale il dottore ha fatto l'esplorazione rettale e l'ecografia.
Oltre a notare una calcificazione ci ha tenuto a rassicurarmi che tali perdite trasparenti non fossero altro che innocue e dovute alla mia età (mi ha spiegato che è come se fosse del liquido espulso da delle ghiandole che si attivano in fase di eccitazione).
Dunque mi ha prescritto unicamente un integratore alimentare (Lenidase) da prendere per una decina di giorni.
Dopo una decina di giorni dalla visita inizio oltre che ad avere tali perdite trasparenti, anche ad avere bruciore durante la minzione; al che l'urologo mi ha detto di fare degli esami delle urine poi usciti positivi.
Nonostante la carica batterica fosse molto alta comunque ha preferito non prescrivermi un antibiotico.
Passano alcuni giorni e il dolore durante la minzione aumenta e decido di recarmi dal medico di famiglia; rifaccio gli esami delle urine, la carica batterica è diminuita tuttavia il medico di famiglia mi prescrive il bactrim per 5 giorni.
Intanto tra parentesi inizio ad avere anche un problema agli occhi ovvero le miodesopsie (non so se le due cose si possono collegare).
Ora ho finito la cura antibiotica da due giorni e non avverto più bruciore, sto cercando di bere molto (circa 2 L di acqua al giorno) ed ho notato che vado con molta frequenza ad urinare (forse proprio perchè bevo di più, non saprei).
Continuo tuttavia ad avere queste perdite trasparenti e mi inizio a chiedere se non diventino permanenti.
Spero possiate aiutarmi a muovermi come meglio per trovare una soluzione perchè a riguardo covo molto ansia che non fa altro che peggiorare il tutto.
Da circa due mesi (se non di pù) sto avendo problemi alle vie urinarie.
Dapprima il problema era prettamente dermatologico: avevo notato una patina bianca sul glande ed andando da un dermatologo mi è stata data una cura, con la quale ho risolto il problema nel giro di una settimana.
Sembrava che fosse tutto risolto quando poi, dopo alcuni giorni ho iniziato a notare che dopo aver urinato compare questo liquido trasparente.
Ho così prenotato una visita urologica, nella quale il dottore ha fatto l'esplorazione rettale e l'ecografia.
Oltre a notare una calcificazione ci ha tenuto a rassicurarmi che tali perdite trasparenti non fossero altro che innocue e dovute alla mia età (mi ha spiegato che è come se fosse del liquido espulso da delle ghiandole che si attivano in fase di eccitazione).
Dunque mi ha prescritto unicamente un integratore alimentare (Lenidase) da prendere per una decina di giorni.
Dopo una decina di giorni dalla visita inizio oltre che ad avere tali perdite trasparenti, anche ad avere bruciore durante la minzione; al che l'urologo mi ha detto di fare degli esami delle urine poi usciti positivi.
Nonostante la carica batterica fosse molto alta comunque ha preferito non prescrivermi un antibiotico.
Passano alcuni giorni e il dolore durante la minzione aumenta e decido di recarmi dal medico di famiglia; rifaccio gli esami delle urine, la carica batterica è diminuita tuttavia il medico di famiglia mi prescrive il bactrim per 5 giorni.
Intanto tra parentesi inizio ad avere anche un problema agli occhi ovvero le miodesopsie (non so se le due cose si possono collegare).
Ora ho finito la cura antibiotica da due giorni e non avverto più bruciore, sto cercando di bere molto (circa 2 L di acqua al giorno) ed ho notato che vado con molta frequenza ad urinare (forse proprio perchè bevo di più, non saprei).
Continuo tuttavia ad avere queste perdite trasparenti e mi inizio a chiedere se non diventino permanenti.
Spero possiate aiutarmi a muovermi come meglio per trovare una soluzione perchè a riguardo covo molto ansia che non fa altro che peggiorare il tutto.
Le perdite trasparenti sono derivate dalle ghiandole uretrali e dalla prostata ma solo in fase di eccitamento... a riposo non deve accadere e se accade significa che sussiste una congestione infiammatoria pelvico-prostatica che non mi sembra essere stata valutata adeguatamente e con la dovuta attenzione. La carica batterica alta (ma quanto?) urinaria può sì derivare dall'area pelvico-prostatica dove deve essere altrettanto alta, ma anche dalla restante via urinaria (dai reni alla vescica) e ne vanno attentamente definite le ragioni... cosa che non è stata fatta. La patina bianca che lei rilevò presumibilmente era dovuta ad un alterato rapporto prepuzio/glande: certo la crema le ha risolto estemporaneamente il problema, ma tornerà e non sarà una questione del dermatologo. Occorre che si rivolga ad un buon andrologo/urologo per eseguire i dovuti esami da quelli genitali (ecodoppler pelvico-prostatico e testicolare, analisi spermatica completa e coltura del secreto prostatico estratto) a quelli urinaria (urinocoltura, eco della via urinaria ed eventualmente una urotac contastografica) a nel caso quelli più generali (stato metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, vascolare, fisico e stressogeno) per definire come si deve il suo quadro e poi poter decidere la corretta ed utile strategia terapeutica. Inseguire ora un batterio ora l'altro o trattare solo i sintomi non porta da nessuna parte, come dimostra la sua storia.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.