Salve, sono un ragazzo di 36 anni e da circa tre anni ho iniziato a soffrire di periodi di extrasis

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Salve,
sono un ragazzo di 36 anni e da circa tre anni ho iniziato a soffrire di periodi di extrasistole e cardiopalmo e sporadicamente brevi tachicardie (con sensazione di esordio e arresto improvvisi) a partire da un periodo di forte stress con ansia e attacchi di panico.
Nel novembre 2016 mi sono sottoposto ad un holter delle 24 ore il cui referto del cardiologo ospedaliero è stato:
Analizzati 109532 battiti in totale in un periodo di 23.47 ore
Meno dell'1% erano battiti ventricolari
0 battiti sopraventricolari
0 battiti stimolati
Frequenza cardiaca massima 156 bpm ore 13.07 (durante attività fisica)
Frequenza cardiaca minima 48 bpm ore 06.41 (dormivo)
Frequenza cardiaca media 82 bpm
5 BEV durante il periodo monitorato (3 singoli, 1 coppie)
Episodio di fibrillazione atriale di breve durata durante il sonno alle ore 02.17

Il giorno stesso mi sono recato dal mio medico di famiglia (anche lui cardiologo) che guardando il tracciato ha detto che l'episodio notturno non era secondo lui una fibrillazione atriale bensì una tachicardia giunzionale.

Un TERZO cardiologo interpellato ha detto che si trattava di un episodio di tachicardia a complessi larghi di verosimile origine sopraventricolare suggerendo un ipotesi di sindrome di WPW, e facendo un eco doppler ha notato quelle che secondo lui sembravano aree di miocardio non compatto.

Tornato dal mio medico di famiglia cardiologo sono stato rassicurato e mi ha consigliato di stare tranquillo e cercare di curare la mia ansia.
Inoltre notando che spesso questi sintomi aumentavano dopo i pasti mi ha consigliato una gastroscopia che ha evidenziato cardias beante e reflusso gastroesofageo.
Questo mi ha rasserenato e le extrasistole (che sono il sintomo che sento più spesso, vanno e vengono a mesi alterni ovvero mesi in cui non ne ho e mesi in cui le sento continuamente ogni giorno) sono passate per un bel po'.

Dopo un altro paio d'anni in cui ho curato la mia ansia e gli attacchi di panico e la mia situazione psicologica è migliorata di molto tanto da permettermi di non avere più attacchi di panico e di tornare ad una vita normale, ultimamente le extrasistole sono ricominciate e ho deciso di recarmi da un aritmologo a Roma per una visita più approfondita, il quale mi ha detto che anche secondo lui quell'episodio registrato dall'holter era una tachicardia giunzionale, e dopo un ecodoppler mi ha detto che morfologicamente il kio cuore è apparentemente normale.
Però mi ha consigliato per sicurezza una risonanza magnetica cardiaca per vedere se ci fosse stata una miocardite, e dicendomi che la tachicardia registrata dall'holter era stata di origine ventricolare (il che mi ha preoccupato molto visto che ho sempre letto che è più pericolosa della tachicardia sopraventricolare) e mi ga prescritto sequacor 1.25 che ho poi aumentato ultimamente a 2.50
e che dopo un inizio così così sembrava aver calmato i sintomi.
La risonanza però purtroppo non sono riuscito a farla per via di un attacco di claustrofobia che mi ha colto durante l'esame che mi ha anche imbarazzato moltissimo ma con tutta la buona volontà non sono riuscito in nessun modo.
L'aritmologo mi ha allora consigliato di effettuare un altro holter per controllare la situazione, che farò a breve.

Ora le extrasistole continuano ad andare a periodi, sono due giorni che le ho più del solito e poco fa ho sentito chiaramente una tachicardia improvvisa, abbastanza lunga da poter avere il tempi di mettere la mano sul collo e notare che dopo qualche secondo si fermava di colpo e cambiava frequenza senza un passaggio graduale.
Vorrei se possibile un parere da voi su questa mia situazione, se devo preoccuparmi e cosa mi consigliate di fare, anche perché essendo abbastanza ansioso e di conseguenza ipocondriaco vado spesso a legger siti e forum che non fanno altro che crearmi ulteriori paure. Inoltre ho provato in tutti i modi a cercare di trovare un collegamento tra il mio stile di vita e le sensazioni cardiache, l'unico collegamento che riesco a fare è quello degli stati di stress che guardacaso fanno sempre da sfondo alla comparsa dei sintomi.
Grazie in anticipo

P. S
Fumavo molto fino a qualche tempo fa, or sto cercando di smettere e sono passato alla sigaretta elettronica e ho ridotto il consumo di caffè a una tazzina al giorno. Non bevo alcool se non qualche volta nei weekend (in alcuni casi esagero) ma stranamente quando bevo tutti i sintomi scompaiono e non si presentano mai.
Buonasera, credo che al di là del RMN che tra l’altro non è riuscito a fare, le consiglio di effettuare un SEF ( studio elettrofisiologico) al fine di individuare alcune vie elettriche anomale o circuiti in cui si generano tachicardie sopra ventricolari. Ovvia il SEF permette anche di escludere la vulnerabilità alle tachicardie ventricolari che sono senz’altro più pericolose

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