Salve, sono andato all'ospedale per una visita di controllo per una visita. Durante la visita c'era
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Salve, sono andato all'ospedale per una visita di controllo per una visita. Durante la visita c'era una dottoressa per la quale mi sono sentita attratto e non riesco che pensare a lei. Vorrei chiedere: é possibile provare qualcosa per una persona che non si conosce? Dovrei lasciar perdere o fare qualcosa per conoscerla? Ma come visto che é una dottoressa?
Salve,
quello che descrive è un’esperienza molto comune: può capitare di provare attrazione o interesse verso una persona anche senza conoscerla a fondo. Spesso si tratta di una combinazione di impressioni, sensazioni e proiezioni personali che portano a idealizzare l’altro.
Nel suo caso, però, è importante tenere presente che il contesto in cui è avvenuto l’incontro – una visita medica – crea dei limiti chiari. Un rapporto tra paziente e professionista sanitario dovrebbe rimanere entro confini professionali per garantire rispetto e tutela di entrambe le parti. Cercare di instaurare una relazione personale in questa situazione potrebbe non essere appropriato e rischierebbe di creare imbarazzo o complicazioni.
Può comunque essere utile riflettere su ciò che questa attrazione le sta comunicando di sé, dei suoi bisogni o del momento che sta vivendo. A volte queste esperienze non vanno intese come un “invito ad agire”, ma come spunti per conoscersi meglio.
Per approfondire e comprendere meglio queste dinamiche, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive è un’esperienza molto comune: può capitare di provare attrazione o interesse verso una persona anche senza conoscerla a fondo. Spesso si tratta di una combinazione di impressioni, sensazioni e proiezioni personali che portano a idealizzare l’altro.
Nel suo caso, però, è importante tenere presente che il contesto in cui è avvenuto l’incontro – una visita medica – crea dei limiti chiari. Un rapporto tra paziente e professionista sanitario dovrebbe rimanere entro confini professionali per garantire rispetto e tutela di entrambe le parti. Cercare di instaurare una relazione personale in questa situazione potrebbe non essere appropriato e rischierebbe di creare imbarazzo o complicazioni.
Può comunque essere utile riflettere su ciò che questa attrazione le sta comunicando di sé, dei suoi bisogni o del momento che sta vivendo. A volte queste esperienze non vanno intese come un “invito ad agire”, ma come spunti per conoscersi meglio.
Per approfondire e comprendere meglio queste dinamiche, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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Buongiorno, quello che descrive è una situazione più comune di quanto si pensi. È assolutamente possibile provare attrazione o interesse per una persona che si è appena incontrata, anche se non la si conosce a fondo. L’attrazione può nascere da un gesto, uno sguardo, una voce o semplicemente da come ci si è sentiti durante l’interazione.
Nel suo caso, è importante distinguere tra un’emozione momentanea e un desiderio reale di approfondire la conoscenza. Tuttavia, quando si tratta di un contesto sanitario, è fondamentale rispettare i confini professionali. I medici sono tenuti a mantenere una relazione terapeutica e non personale con i pazienti, proprio per tutelare entrambe le parti.
Le consiglio di riflettere su cosa rappresenta per lei questa attrazione: è legata a un bisogno emotivo, a un momento di vulnerabilità, o a qualcosa di più profondo? Parlare con uno psicologo può aiutarla a esplorare questi vissuti con maggiore chiarezza e serenità.
Non c’è nulla di sbagliato nel provare emozioni, ma è importante trovare il modo giusto per gestirle, soprattutto quando coinvolgono ruoli professionali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emerilys Martha Delgado Garcia
Nel suo caso, è importante distinguere tra un’emozione momentanea e un desiderio reale di approfondire la conoscenza. Tuttavia, quando si tratta di un contesto sanitario, è fondamentale rispettare i confini professionali. I medici sono tenuti a mantenere una relazione terapeutica e non personale con i pazienti, proprio per tutelare entrambe le parti.
Le consiglio di riflettere su cosa rappresenta per lei questa attrazione: è legata a un bisogno emotivo, a un momento di vulnerabilità, o a qualcosa di più profondo? Parlare con uno psicologo può aiutarla a esplorare questi vissuti con maggiore chiarezza e serenità.
Non c’è nulla di sbagliato nel provare emozioni, ma è importante trovare il modo giusto per gestirle, soprattutto quando coinvolgono ruoli professionali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emerilys Martha Delgado Garcia
Salve,
certamente è possibile provare qualcosa per una persona che non si conosce ma penso che si tratti per lo più di attrazione fisica.
Il codice deontologico dei medici in Italia ribadisce che eventuali relazioni tra un medico e un paziente, possono rientrare nel concetto più ampio di violazione del decoro professionale e potrebbero portare a sanzioni disciplinari per il medico poiché possono minare il rapporto di fiducia e l'autonomia necessari nella relazione di cura.
Saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
certamente è possibile provare qualcosa per una persona che non si conosce ma penso che si tratti per lo più di attrazione fisica.
Il codice deontologico dei medici in Italia ribadisce che eventuali relazioni tra un medico e un paziente, possono rientrare nel concetto più ampio di violazione del decoro professionale e potrebbero portare a sanzioni disciplinari per il medico poiché possono minare il rapporto di fiducia e l'autonomia necessari nella relazione di cura.
Saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
Salve gentile Utente, è possibile provare attrazione o anche una sorta di “colpo di fulmine” per qualcuno che non si conosce davvero, perché spesso ciò che colpisce non è tanto la persona nella sua interezza, quanto un insieme di tratti percepiti in quel momento: il modo in cui parla, il suo atteggiamento, il contesto che amplifica il fascino. Il cervello può costruire o proiettare molto velocemente su qualcuno una fantasia o un’immagine idealizzata, ed è per questo che anche un incontro breve può lasciare una traccia emotiva forte o intensa. Per quanto riguarda l’idea di conoscerla, bisogna considerare con attenzione che nel rapporto medico/paziente esiste un confine professionale piuttosto chiaro deontologicamente parlando: il medico ha un ruolo etico e professionale che lo vincola a mantenere un certo distacco, e cercare di avvicinarsi in quel contesto potrebbe metterla in difficoltà o risultare inappropriato/sfavorevole. Questo non significa che il sentimento sia da sminuire: quello che prova è reale, ma probabilmente appartiene più alla dimensione della fantasia e del desiderio che non a qualcosa che realisticamente può nascere in quella cornice. Può essere utile chiedersi che cosa, di quella dottoressa, l’abbia colpita tanto. Forse il senso di cura, la sua attenzione, o semplicemente la sicurezza che trasmetteva. Riflettere su questo può aiutarla a capire meglio i suoi bisogni affettivi. Un caro saluto.
È del tutto normale provare attrazione o un senso di curiosità verso qualcuno anche se lo si conosce appena — può succedere per un insieme di fattori, come la gentilezza, il modo di parlare o semplicemente un’impressione positiva.
Tuttavia, nel suo caso è importante considerare il contesto professionale: la dottoressa, durante la visita, era in un ruolo medico e quindi vincolata da regole deontologiche che le impediscono di instaurare rapporti personali o sentimentali con i pazienti.
La cosa migliore sarebbe lasciar scorrere la sensazione senza forzarla: può viverla come un segnale di vitalità emotiva e curiosità verso l’altro, senza per forza trasformarla in un’azione concreta. Se col tempo il pensiero dovesse attenuarsi (come spesso accade), avrà semplicemente fatto il suo corso.
Se invece dovesse persistere, possiamo ragionare insieme su come darle un significato o canalizzarla in modo costruttivo. Se vuole che la aiuti a capire cosa può esserci dietro questo tipo di attrazione può prenotare una consulenza anche on line. Con i migliori saluti Dr. Marchetti
Tuttavia, nel suo caso è importante considerare il contesto professionale: la dottoressa, durante la visita, era in un ruolo medico e quindi vincolata da regole deontologiche che le impediscono di instaurare rapporti personali o sentimentali con i pazienti.
La cosa migliore sarebbe lasciar scorrere la sensazione senza forzarla: può viverla come un segnale di vitalità emotiva e curiosità verso l’altro, senza per forza trasformarla in un’azione concreta. Se col tempo il pensiero dovesse attenuarsi (come spesso accade), avrà semplicemente fatto il suo corso.
Se invece dovesse persistere, possiamo ragionare insieme su come darle un significato o canalizzarla in modo costruttivo. Se vuole che la aiuti a capire cosa può esserci dietro questo tipo di attrazione può prenotare una consulenza anche on line. Con i migliori saluti Dr. Marchetti
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