Salve, il mio ragazzo (25anni) soffre di disfunzione erettile per cause psicologiche, infatti il suo
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Salve, il mio ragazzo (25anni) soffre di disfunzione erettile per cause psicologiche, infatti il suo andrologo gli ha consigliato un sessuologo. Purtroppo lui non è intenzionato ad andare e preferisce continuare a prendere dei farmaci per la disfunzione, dicendo "siccome la causa è psicologica, dobbiamo parlarne tra di noi e risolverla insieme". Il problema è che non so proprio come aiutarlo e vorrei che si affidasse a uno specialista. Come posso fare?
Gentile utente , se volesse fare un percorso di coppia per aiutare il suo ragazzo , avreste entrambi la possibilità di parlarvi in presenza di un professionista e trovare così una soluzione per migliorare il vostro rapporto. Io in genere dedico un’ora e mezza alle coppie e all’interno della seduta alterno dei momenti individuali a dei momenti insieme; così da consentire a ciascuno di esprimersi e arrivare poi a un accordo comune. Cordiali saluti. Dott.ssa Selina Moretti
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Buonasera,
grazie per aver condiviso questa situazione così delicata.
Comprendo il desiderio di stargli vicino e di sostenerlo, ma è importante ricordare che non è tuo compito “curarlo”. Potreste però provare a esplorare insieme le ragioni per cui, in questo momento, lui non si sente pronto ad affrontare questo percorso da solo.
La tua vicinanza e il tuo supporto sono preziosi e, se vi sentite, potreste valutare anche qualche colloquio di coppia: può essere un modo per affrontare insieme questo sintomo che si sta presentando in coppia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra
grazie per aver condiviso questa situazione così delicata.
Comprendo il desiderio di stargli vicino e di sostenerlo, ma è importante ricordare che non è tuo compito “curarlo”. Potreste però provare a esplorare insieme le ragioni per cui, in questo momento, lui non si sente pronto ad affrontare questo percorso da solo.
La tua vicinanza e il tuo supporto sono preziosi e, se vi sentite, potreste valutare anche qualche colloquio di coppia: può essere un modo per affrontare insieme questo sintomo che si sta presentando in coppia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra
Salve, capisco bene la sua preoccupazione e la difficoltà di trovarsi in questa situazione.
La disfunzione erettile su base psicologica può essere vissuta come un tema delicato, che tocca la sfera più intima e personale della propria identità e autostima, e questo può rendere difficile per il suo compagno accettare l’idea di rivolgersi a uno specialista. È comprensibile che lui voglia risolvere il problema “tra di voi”, ma spesso, nonostante il sostegno della partner, da soli non si riesce a superare del tutto il disagio, perché entrano in gioco meccanismi emotivi complessi (ansia da prestazione, sensi di colpa, aspettative elevate, paura di deludere, ecc.).
Ecco qualche consiglio pratico su come può aiutarlo:
Eviti di colpevolizzarlo o di insistere in modo diretto. La pressione potrebbe aumentare la sua ansia. Piuttosto, esprima ciò che sente, spiegandogli che desidera il meglio per lui e per la vostra relazione.
Comunichi in modo empatico. Può dirgli, ad esempio: “Capisco che tu voglia risolvere insieme a me, ma credo che un esperto potrebbe darci strumenti più mirati per affrontare la situazione e farci stare meglio entrambi.”
Normalizzi l’aiuto professionale. Spieghi che rivolgersi a un sessuologo non significa “essere malati”, ma semplicemente ricevere un supporto specifico per una difficoltà molto comune tra gli uomini, anche giovani.
Proponga eventualmente di andarci insieme. A volte, sapere che la partner è disposta a partecipare a un incontro può ridurre la resistenza iniziale.
Rispetti i suoi tempi. Se insiste troppo, rischia che si chiuda ancora di più. A volte serve lasciargli spazio per elaborare la possibilità di chiedere aiuto.
Infine, è importante sottolineare che l’uso dei soli farmaci può aiutare sul piano sintomatico, ma se la causa è psicologica, spesso non risolve alla radice il problema, che potrebbe ripresentarsi o generare ulteriore ansia. Per questo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La disfunzione erettile su base psicologica può essere vissuta come un tema delicato, che tocca la sfera più intima e personale della propria identità e autostima, e questo può rendere difficile per il suo compagno accettare l’idea di rivolgersi a uno specialista. È comprensibile che lui voglia risolvere il problema “tra di voi”, ma spesso, nonostante il sostegno della partner, da soli non si riesce a superare del tutto il disagio, perché entrano in gioco meccanismi emotivi complessi (ansia da prestazione, sensi di colpa, aspettative elevate, paura di deludere, ecc.).
Ecco qualche consiglio pratico su come può aiutarlo:
Eviti di colpevolizzarlo o di insistere in modo diretto. La pressione potrebbe aumentare la sua ansia. Piuttosto, esprima ciò che sente, spiegandogli che desidera il meglio per lui e per la vostra relazione.
Comunichi in modo empatico. Può dirgli, ad esempio: “Capisco che tu voglia risolvere insieme a me, ma credo che un esperto potrebbe darci strumenti più mirati per affrontare la situazione e farci stare meglio entrambi.”
Normalizzi l’aiuto professionale. Spieghi che rivolgersi a un sessuologo non significa “essere malati”, ma semplicemente ricevere un supporto specifico per una difficoltà molto comune tra gli uomini, anche giovani.
Proponga eventualmente di andarci insieme. A volte, sapere che la partner è disposta a partecipare a un incontro può ridurre la resistenza iniziale.
Rispetti i suoi tempi. Se insiste troppo, rischia che si chiuda ancora di più. A volte serve lasciargli spazio per elaborare la possibilità di chiedere aiuto.
Infine, è importante sottolineare che l’uso dei soli farmaci può aiutare sul piano sintomatico, ma se la causa è psicologica, spesso non risolve alla radice il problema, che potrebbe ripresentarsi o generare ulteriore ansia. Per questo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, essendo una sessuologa non posso che confermare il parere dell'andrologo. Dopo aver scartato ogni possibile causa organica la scelta migliore sarebbe rivolgersi ad un sessuologo. Comprendo perfettamente che voglia aiutare il suo partner a risolvere la sua disfunzione erettile ma ognuno di noi reagisce con modalità e tempistiche differenti per affrontare un possibile problema. Se il suo partner non se la sente ancora di intraprendere un percorso sessuologico può cercare di stargli accanto, facendolo sentire accolto e compreso rispetto alla sua problematica. Se con il tempo il problema persiste potrebbe inoltre proporgli di andare da un sessuologo insieme per parlarne in coppia.
Gentilissima, nella maggior parte delle disfunzioni erettili le cause o le concause potrebbero esser varie, ed anche se vi fosse in minima parte una causa prettamente organica bisognerebbe andare ad indagare le altre aree di rilevanza come quella sociale, quella relazionale e quella prettamente Psicologica. Una figura come lo Psicologo, Sessuologo potrebbe sicuramente aiutare il suo compagno a verificare quali di queste cause potrebbero mantenere la problematica attiva e generare appunto quell'ansia così chiamata da "prestazione" che porta spesso a problemi legati all'erezione. Una buona comunicazione tra di voi è sicuramente un buon inizio per affrontare la relativa problematica ma in questi casi una figura esterna completamente alla coppia e con esperienza nel trattare questo genere di problemi potrebbe certamente aiutare a migliorare la situazione. Dovrebbe provare a capire quali potrebbero esser le cause per le quali il suo compagno si nega nel voler affrontare la cosa più in profondità con un professionista, potrebbe esser per esempio che il suo compagno non si sente a suo agio a parlare di queste cose con una persona "estranea" o che questo possa causare in lui ulteriore disagio e/o senso di inadeguatezza..In questo caso potrebbe proporgli magari di iniziare assieme a lei magari un percorso più di coppia dove potrebbe sentirsi più a suo agio a raccontare ed a affrontare inizialmente questa problematica assieme. In questo modo piano piano riuscirà a lasciarsi andare e probabilmente anche esser più disposto a parlare della sua specifica difficoltà erettiva.
Rimango a disposizione e la saluto cordialmente.
Dott. Solinas Simone
Rimango a disposizione e la saluto cordialmente.
Dott. Solinas Simone
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