Salve, ho 40 anni e ho un problema, quando mi capita di masturbarmi provo piacere solo nel metodo "c

4 risposte
Salve, ho 40 anni e ho un problema, quando mi capita di masturbarmi provo piacere solo nel metodo "classico" ho letto e mi hanno consigliato di usare diverse "tecniche" per provare più piacere, tipo accarezzare diverse parti del corpo sensibili o usare metodi di masturbazione diversi dal classico, ma io no riesco a provare nessuna sensazione in più, da cosa può dipendere?
Dott. Maurizio Giacometti
Sessuologo, Omeopata, Professional counselor
Bergamo
La masturbazione è un rituale e come tale è caratterizzata dalla ripetizione di gesti che nel tempo hanno dato risultati, in termini di sensazioni piacevoli, sempre riproducibili. Per questo motivo la tendenza è quella di mantenere tecniche e modalità sempre uguali. Questo succede nella masturbazione, ma spesso anche nei rapporti sessuali di coppia, dove le dinamiche di interazione tendono a ripetersi. Per provare nuove tecniche bisogna uscire dalla zona di comfort ed esplorare sensazioni diverse, centrandosi non tanto sul risultato immediato, ma su ciò che si" sente". La nostra pelle è piena di zone erogene, basta cercarle senza la fretta di "arrivare"

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Dott.ssa Silvia Bertolotti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
Ognuno di noi trova la sua strada per provare piacere. Non è detto che poi dobbiamo ripetere questa strada all'infinito sempre uguale a se stessa! Possiamo provare e sperimentare e trovare anche altre strade. Il segreto sta nel non avere fretta di raggiungere un risultato, uscendo dalla logica della prestazione, essere curiosi e procedere per prove ed errori. E se tutta questa esplorazione ci dovesse far capire che le nostre consuetudini sono quelle che ci danno maggiori soddisfazioni, ben venga tornare sui propri passi e godersi la masturbazione alla "vecchia maniera"
Dr. Alfonso Panella
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Varese
Buongiorno. La masturbazione è qualcosa che ha caratteri personalissimi: proviamo piacere grazie non solo alle sensazioni corporee in sé, ma anche ai pensieri che la modalità di masturbazione ci può far emergere. Cambiando modo di masturbarsi è possibile che senta delle variazioni nei pensieri di fondo e nell’emotività che il gesto le suscita, portandola a provare meno piacere. Semplicemente, ognuno ha il proprio modo e mezzo. Se invece il suo obiettivo è proprio quello di trovare metodi alternativi e sensazioni diverse, si dia tempo per trovare ciò che fa per lei.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, il piacere è una dimensione straordinariamente soggettiva, unica e irripetibile per ogni individuo. Esso non è un semplice meccanismo fisiologico, ma il risultato di un intreccio complesso tra corpo, mente, emozioni e cultura.
Ciò che suscita piacere in una persona potrebbe risultare neutro o addirittura sgradevole per un’altra. Questo dipende da una varietà di fattori: esperienze pregresse, desideri, fantasie, educazione, contesto relazionale e persino convinzioni personali. Il piacere, infatti, non si vive soltanto a livello fisico, ma si radica profondamente nella psiche, trovando significato nei simboli, nelle aspettative e nelle connessioni emotive.
Spesso, il piacere sessuale è amplificato quando c'è un senso di intimità, fiducia e comprensione reciproca. La dimensione emotiva e relazionale gioca un ruolo cruciale: uno stesso gesto, in contesti diversi, può evocare sensazioni completamente opposte.
Viviamo in una società che tende a proporre modelli standardizzati di piacere, attraverso immagini, narrazioni e aspettative che talvolta allontanano le persone dalla propria autenticità. È essenziale, invece, riscoprire il proprio modo di sentire, esplorare desideri autentici e imparare ad ascoltare il proprio corpo e la propria mente. Il piacere non è una performance, ma un’esperienza che si costruisce a partire dalla consapevolezza di sé e dalla capacità di comunicare i propri bisogni.
Comprendere la soggettività del piacere significa accettare che ognuno ha un proprio ritmo, una propria mappa sensoriale ed emozionale. Non esiste un “giusto” o uno “sbagliato” universale, ma piuttosto una costante esplorazione di ciò che ci fa sentire bene, sia in solitudine che in relazione con l’altro.
Come sessuologo, il mio compito non è fornire risposte predefinite, ma accompagnare le persone in un percorso di consapevolezza, aiutandole a esplorare i propri vissuti e a riscoprire il piacere come un diritto, un’esperienza libera e priva di giudizi.
In conclusione, il piacere è un viaggio personale e unico, una danza tra corpo e mente che si nutre di autenticità, ascolto e rispetto di sé stessi e dell’altro. Riscoprire questa dimensione significa imparare a vivere pienamente, in armonia con i propri desideri e il proprio benessere.

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