Salve! Ho 29 anni e non sono circonciso, sono circa 20 giorni che ho notato un gonfiore sulle estern

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Salve! Ho 29 anni e non sono circonciso, sono circa 20 giorni che ho notato un gonfiore sulle esterno del meato uretrale del pene.
Sembra come se l'esterno del meato sia contornato da delle labbra leggermente rigonfie di un colore rosso accesso uno dei due lati anche il glande vicino al meato è leggermente gonfio Ho notato la comparsa di questo sintomo in concomitanza di un banale influenza.
Oltre al gonfiore all'inizio avevo un leggerissimo fastidio all'inizio della minzione che scompariva nelle fase finali e una sera ho avuto la sensazione di dover andare spesso in bagno senza svuotarmi completamente.
Questi ultimi sintomi sono spariti il giorno dopo e non si sono più presentati.
Nei giorni a seguire questa sensazione di leggero fastidio/bruciore si è evoluta, infatti durante la minzione sembrava che l'urina, arrivata al meato scorresse, proprio prima di uscire, attraverso un qualcosa di gonfio.
Premetto che apparentemente non ho notato una particolare diminuzione del flusso e fino a qualche giorno fa nessuna deviazione particolare. in questi utlimi giorni però mi sembra che il flusso si apra un pò soprattutto se prima di urinare scopro il glande per osservare la zona interessata e poi lo ricopro per urinare (in realtà questa cosa mi accade da sempre, e non so se può essere collegata la fatto che il frenulo è leggermente corto (consente comunque di scoprire il glande, ma se in erezione nella parte terminale fatico leggermente).
Quindi allargando leggermente il buco con le dita ho notato un gonfiore interno di colore violaceo (come un livido o una vena gonfia).
Il tutto è indolore al tatto e adesso dopo 20 giorni non ho fastidio nè nella minzione nè durante i rapporti (protetti) o nella masturbazione.
Ho fatto una visita da uno specialista.
E' stato abbastanza sbrigativo e non si è sbilanciato.
Dall'ecografia addominale ha notato un leggero ipertrofismo della prostata (mi ha segnato il prostagil x 4 mesi) e una crema da applicare localmente (Banival) in attesa di analisi.
Ho fatto tampone uretrale colturale e molecolare, urinocoltura e spermiocoltura ed è tutto negativo.
Il citologico sulle urine (raccolta in 3 gg): Rarissime emazie. Lieve flogosi. Cellule pavimentose delle basse vie genito-urinarie e cellule uroteliali talora in rarissimi piccoli cloni senza atipie.
Ho anche fatto es. urine complete (tutto nella norma) ed emocromo VES e PCR e tutti i valori sono regolari.

Adesso inizio a notare che il glande nella parte superiore attorno al meato sembra sembra assumere una colorazione violaceo (sembra quasi che sotto lo strato di "pelle" ci sia un ematoma).
Il tutto continua ad essere INDOLORE e senza altri sintomi o disturbi.
A breve tornerò dall'urologo con la risposta di tutte le analisi.
Ma sono un pò preoccupato non avendo rilevato nulla di battereologico.

Leggendo in internet ho pensato anche ad un Herpes genitale (sono soggetto a herpes alla bocca in periodi di stress) o HPV.
Potrebbero essere diagnosi plausibili?
Ho letto che ci sono tamponi uretrali da fare per queste due possibili patologie o per Herpes anche analisi del sangue alla ricerca di anticorpi HSV1 e HSV2.

Dalla descrizione dei sintomi e del contesto qualcuno potrebbe darmi dei suggerimenti?
Qudlla valutazione ecografica sulla prostata è priva di senso e ancora meno senso ha assumenre per 4 mesi, senza una reale diagnosi di causa, la serenoa che, con la sua azione anti-androgenica, rischia di produrle maggiori problemi. Il quadro che lei ungamente riferisce è certamente dettato da due fattori fondamentali. Il prepuzio troppo coprente e stretto che favorisce i ristagni e le conseguenti irritazioni/infiammazioni locali di cui l0edema al meato è espresisone dell'incremento. Una possibile discreta congeswtione infiammatoria pelvico-prostatica che si è estesa alla intera uretra e di cui lei vede solo l0effetto terminale. Ha fatot esami, ma mal centrati e quindi inutili. Occore che un buon andrologo la veda ed esegua i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina) a cui se vuole può anche associare i test sulle frazioni citate per HPV e HSV per quanto non credo diano un esito positivo (rischia di spendere denaro inutilmente). Certamente sarà da eseguire la circoncisione radicale e poi, sulla base dei dati degli esami indicati si deciderà se svolgere gli esami più generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno) atti a definire le ragioni complessive della congestione infiammatoria pelvico-prostatica.

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