Salve, dottori, ho 57 anni e da 24 anni soffro di algia facciale. E' stata diagnosticata come forma

5 risposte
Salve, dottori, ho 57 anni e da 24 anni soffro di algia facciale. E' stata diagnosticata come forma atipica della nevralgia del trigemino o come dolore idiopatico persistente. Ho visto molti specialisti e provato molti farmaci, ma senza alcun risultato. Il dolore compare quando mi sveglio e scompare solo quando mi addormento. E' più intenso quando sono fermo ed è direttamente proporzionale alla temperatura. Per intenderci, quando arriva l'estate, non vedo l'ora che passi. L'ultimo specialista che ho visto mi ha consigliato l'agopuntura. All'inizio del mese ho fatto la prima seduta. Essendo un dolore cronico, lo specialista ha ritenuto di dovere applicare l'elettroagopuntura. Dal giorno dopo la situazione è peggiorata. Il dolore si è intensificato e si è esteso. Naturalmente alla seconda seduta ne ho parlato allo specialista che mi ha consigliato di concludere comunque il primo ciclo di sedute applicando l'agopuntura tradizionale. Praticamente devo ancora fare otto sedute. Oggi a distanza di due settimane dalla prima seduta non è cambiato nulla. Il peggioramento è ancora presente. Cosa ne pensate? In attesa di una vostra cortese risposta, vi invio distinti saluti.
Gentile paziente per dare una risposta più precisa sarebbe utile sapere se il dolore colpisce tutto il viso o da un lato solamente e che punti sono stati trattati. Per un problema come il suo è meglio trattare il lato opposto a quello che fa male e se il dolore è diffuso a tutto il viso è meglio optare per l'agopuntura auricolare. Un cordiale saluto e tanti auguri di pronta guarigione.

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Buongiorno, la Collega le ha già posto domande indispensabili per potersi orientare più precisamente circa la sua situazione e ha fatto una osservazione importante circa la localizzazione del dolore e del trattamento. Un elemento da considerare è anche la frequenza dei trattamenti che in problemi trigeminali deve essere sufficientemente alta, in particolare all'inizio. Questo fatto può porre problemi di tempo e di impegno economico ma può d'altra parte essere importante circa le possibilità di efficacia.
Un cordiale saluto
Concordo col pensiero dei colleghi, ma aggiungo una personale riflessione; è davvero opportuno l’impiego dell’elettroagopuntura in un caso come questo caratterizzato già da una “diisarmonia elettrica”? Come è stata applicata, in quali voltaggi e durata?
Valuterei anche questo aspetto, cioè l’opportunità di dover lavorare sul recupero del giusto equilibrio elettrico.
Cordialmente
L'insuccesso terapeutico iniziale non è mai facile da gestire e dipende dal rapporto di fiducia medico-paziente. Capisco la frustrazione che, mi creda, è reciproca da parte del paziente E da parte del terapeuta che di certo non vuole che le cose peggiorino e che magari ha avuto altri casi in cui trattamento simili hanno funzionato.

L'agopuntura non è una disciplina che ha degli standard, è l'esperienza clinica e la scuola specifica da cui proviene il terapeuta che orienta la tecnica utilizzata, il numero di sedute, la frequenza, eccetera.

I dolori cronici sono spesso stratificati e può capitare di non individuare subito la via giusta di trattamento. Considerando che ha fatto solo due sedute, se il medico a cui si è rivolto le sembra preparato e sicuro, gli darei più tempo e possibilità di trovare la strada terapeutica giusta.

Se invece decide comunque di interrompere, la invito a non considerare di "aver provato l'agopuntura" come a volte sento dire: ha solo provato due trattamenti da parte di un particolare agopuntore che ha adottato una certa impostazione terapeutica, che al momento si è rivelata inefficace.
ho trattato anch'io diverse algie facciali (di tipo trigeminale e non) con elettroagopuntura, con ottimi risultati. Ma, come dice il collega, ogni caso fa storia a sè. Bisognerebbe conoscere la diagnosi energetica, i punti impiegati e la tecnica adoperata. Senza questi elementi è difficile esprimere una valutazione.

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