Problemi di erezione

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Mio marito ha problemi di erezione premetto che essendo un cardiopatici assume molti medicinali compreso antidepressivi quindi questo problema le sta mandando mi sto rivolgendo a lei sperando di poter trovare una soluzione attendo con ansia una sua risposta è intanto le invio i miei più sinceri saluti.P.S.vorrei sapere se è possibile avere un suo recapito telefonico non essendo di Roma grazie
Buongiorno, cerco di rispondere alla sua domanda dandole più informazioni possibili; relativamente alla sintomatologia sembrerebbe che suo marito abbia una disfunzione erettile (DE).
Gli studi epidemiologici ci dicono che le cause più ricorrenti sono dovute a: depressione, ansia, scarsa autostima e stress, ma che fattori fisiologici come le disfunzioni cardio-circolatorie, il diabete mellito e cause neurologiche comportano la mancata erezione o la difficoltà ad avere una erezione. Si parla infatti di DE secondaria quando questa dipende da patologie organiche come diabete mellito, insufficienza epatica e renale, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, sclerosi multipla ecc..Negli ultimi anni la correlazione tra le eventuali cardiopatie e la DE è stata largamente studiata, tanto che La DE può essere considerata un evento sentinella per la cardiopatia ischemica.
Inoltre influiscono su questo disturbo anche alcune categorie di farmaci come gli ansiolitici, gli antidepressivi, anti-ipertensivi, diuretici e antiacidi. In questo caso si parla di DE iatrogena.
Quindi possiamo considerare la DE un problema complesso e multifattoriale, per questo va affrontato con una equipe di figure professionali che possano confrontarsi tra loro: andrologo, cardiologo, sessuologo ecc…
Quello che bisogna considerare dal punto di vista più strettamente psicologico è che la DE produce sentimenti molto negativi nel vissuto di un uomo, sentimenti di imbarazzo, vergogna, rabbia, delusione, ansia e disperazione. L'autostima come uomo viene a volte messa in relazione al funzionamento sessuale e di regola difronte a tale sintomo subisce un crollo considerevole, e può giungere ad una tendenza all'isolamento o ad un comportamento evitante. Queste le conseguenze psicologiche della DE. Il sessuologo o lo psicoterapeuta potranno occuparsi del "sentire"del paziente con DE, quindi dei suoi sentimenti, potranno lavorare sulla depressione o sull'ansia che precede o è successiva ai sintomi. Sicuramente anche l'Emdr può essere un valido strumento nel percorso terapeutico.
Cerchiamo quindi le possibili soluzioni, che riassumo in una parola: INFORMAZIONE: avere molte informazioni, parlare con gli specialisti del settore, cercare di capire l'origine e lo sviluppo della patologia, e cosa sta mantenendo ancora attivo il sintomo.
Ogni professionista potrà calibrare intervento e farmaci in modo da migliorare la situazione attuale. Per questo è necessario fare molte indagini di laboratorio e anche test relativi alla funzionalità erettile (color Doppler dinamico penieno, test della tumescenza peniena notturna, test farmacologici).
Per questo ritengo sia utile rivolgersi a dei centri ospedalieri (che hanno il centro di andrologia) di solito ce ne sono nei grandi ospedali, in alternativa all'AIED dove c'è sicuramente l'andrologo e sessuologo, o anche all'ISC di Roma che è il centro si sessuologia clinica dove anche io mi sono formata. Soltanto dopo aver appurato tutte le cause è possibile decidere e scegliere l'intervento più adatto al paziente, la notizia positiva è che oggi ci sono molte possibili soluzioni (farmacologiche, ormonali, chirurgiche). Quindi abbiate fiducia e iniziate a cercare un posto adatto a fare queste indagini.
Per quanto riguarda il mio recapito telefonico può mandarmi un messaggio dal sito e gli lo invio tranquillamente. Spero di averle risposto.

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