Ipertrofia prostatica benigna
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Ipertrofia prostatica benigna: come comportarsi?
Ipertrofia prostatica benigna: come comportarsi?
Gentile utente,
l'ipertrofia prostatica benigna (IPB) è correlata ad un ampio spettro di manifestazioni cliniche che vanno dalla completa assenza di sintomi alla ritenzione urinaria acuta (quando la minzione è bloccata completamente e bisogna posizionare il catetere vescicale).
Anche le opzioni terapeutiche sono molto differenti e multistep in base all’entità dei sintomi: si va da integratori di varia natura (in genere i più utilizzati sono quelli a base di Serenoa Repens), a diversi tipi di farmaci, sino ad interventi endoscopici disostruttivi (anche in questo caso vi sono molte possibilità) ed in rari casi vi è persino indicazione a interventi chirurgici veri e propri.
La cosa più importante di fronte ad un quadro di IPB è sicuramente l'inquadramento dell'entità dei sintomi e del discomfort che questi generano.
Per questo è consigliabile a partire dai 50 anni di età una visita di screening urologico, in quanto con semplici accorgimenti, ed eventuali terapie "su misura", l'IPB è sempre curabile o quantomeno controllabile.
E’un argomento molto vasto, spero di aver fatto un po’ di chiarezza.
Cordiali saluti
l'ipertrofia prostatica benigna (IPB) è correlata ad un ampio spettro di manifestazioni cliniche che vanno dalla completa assenza di sintomi alla ritenzione urinaria acuta (quando la minzione è bloccata completamente e bisogna posizionare il catetere vescicale).
Anche le opzioni terapeutiche sono molto differenti e multistep in base all’entità dei sintomi: si va da integratori di varia natura (in genere i più utilizzati sono quelli a base di Serenoa Repens), a diversi tipi di farmaci, sino ad interventi endoscopici disostruttivi (anche in questo caso vi sono molte possibilità) ed in rari casi vi è persino indicazione a interventi chirurgici veri e propri.
La cosa più importante di fronte ad un quadro di IPB è sicuramente l'inquadramento dell'entità dei sintomi e del discomfort che questi generano.
Per questo è consigliabile a partire dai 50 anni di età una visita di screening urologico, in quanto con semplici accorgimenti, ed eventuali terapie "su misura", l'IPB è sempre curabile o quantomeno controllabile.
E’un argomento molto vasto, spero di aver fatto un po’ di chiarezza.
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Dal momento che tutti i soggetti di sesso maschile sopra i 45-50 mostrano un grado variabile di ipertrofia prostatica, occorre stabilire quanto questa condizione incide sulla propria qualità di vita. Se non vi sono disturbi (urinari soprattutto) occorre solo effettuare una visita urologica annuale (+ PSA ed ecografia delle vie urinarie) senza ricorrere a particolari terapie. Se invece si associano disturbi della sfera urogenitale può essere indicata una specifica terapia o qualche indagine in più (esempio flussimetria). In merito alle eventuali attenzioni alimentari o comportamentali, molto dipende dalla presenza o meno di sintomatologia. Può essere utile ridurre l'assunzione di alcolici, di birra, di cioccolata, peperoncino e spezie, al fine di ridurre i sintomi; la stessa cosa si può' dire dell'uso della "bicicletta" che andrebbe evitata solo in presenza di sintomi associati alla IPB ed alla presenza di prostatite.
Sicuramene sottoporsi ad una valutazione specialistica urologica.
l'ipertrofia prostatica non associata a sintomatologia disurica non dovrebbe considerata come una malattia ma come una condizione molto comune
nel caso iniziassero a presentarsi sintomatologie disuriche le consiglio di eseguire di effettuare una visita urologica per inquadrare il problema
nel caso iniziassero a presentarsi sintomatologie disuriche le consiglio di eseguire di effettuare una visita urologica per inquadrare il problema
Sarebbe utile effettuare una visita urologica andrologica preventiva una volta all'anno con dosaggio del PSA totale a partire dal 45-50º anno di età
Dipende dai disturbi che accusa. Se non ha disturbi, non farei niente se non un controllo ecografico per stabilire quanto è voluminosa la prostata e se è presente o meno residuo dopo minzione
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