Ho un bimbo di 18 mesi che ancora non parla, quando è necessario dice mamma, te (latte), nte ( ciucc

2 risposte
Ho un bimbo di 18 mesi che ancora non parla, quando è necessario dice mamma, te (latte), nte ( ciuccio), il resto lo indica col dito e se non lo capisco, si mette a urlare. Eppure ho sempre cercato di fargli associare le cose al loro nome con foto, oggetti, giocattoli . È allegro e attivo, cerco di coinvolgerlo attivamente nelle faccende domestiche di portarlo ai giardini il più possibile per giocare e socializzare ( se non con me almeno con i nonni) . Vuole e riesce a mangiare da solo, sto solo attenta che non si metta troppe cose in bocca. Eravamo anche quasi riusciti a fare cacca nel vasino, ma poi ha perso interesse e non ne vuole più sapere. Il problema che mi preoccupa è che ultimamente, quando cerco di "frenare" la sua irruenza e non gli permetto di passare determinati limiti reagisce in un modo troppo eccessivo, sbattendo la testa al muro o a terra, lanciando le cose e ultima delle ultime anche rivoltandomisi contro e sta cominciando anche con gli altri bambini. Ho provato a calmarlo con abbracci, a lasciarlo "sbollire" da solo, a gridare un sonoro BASTA con una sculacciata sul pannolino , ma queste scenate possono andare avanti anche 15 Min di fila con delle urla da manicomio, non importa come io reagisca. Poi quando trova una distrazione valida smette....
Il pediatra pensa che sia un problema educativo perché crede che io a ogni scenata gli conceda quello che vuole, ma non è così, mio marito men che meno. I nonni sono un po' più "elastici", ma la maggior parte del tempo sta con me. Mi ha consigliato di aspettare un po' e se continuasse così di rivolgermi a un neuropsichiatra infantile ( soprattutto per gli atteggiamenti autolesivi) Che io stia sbagliando qualcosa è sicuro, ma non riesco a capire cosa. Possa avere una Vostra opinione? Grazie
Gent. Signora il problema segnalato assume il significato di serio stato di malessere del bambino, il perticolare il fatto che presenta percussioni del capo contro il muro è un segnale da non sottovalutare. Il secondo anno di vita è particolarmente impegnativo per lìaffermazione del sé e l'accettazione delle necessarie limitazioni, Urlar e dare sculaccioni peggiora l'irritabilità del bambino e diminuisce il significato emotovo-affetivo verso la mamma. Difficile dare consigli a distanza, perchè bisogna conoscere le dinamiche che intervengono nelle diverse occasioni, Il fatto che aveva accettato il controllo sfinterico è stato importante, ma poi il rifiuto è una rivalsa contro la mammma. In questi casi è opportuno conoscere direttamete il bambino con i genitori per i necessari adattamenti.

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Buongiorno Signora, sono d'accordo con il Collega pediatra sulla necessità di effettuare una visita neuropsichiatrica; questo non lo dico per farla preoccupare ulteriormente (si evince dal messaggio che lo è già, comprensibilmente)ma perché in queste situazioni una precoce valutazione ed eventuale presa in carico permettono abbastanza facilmente di risolvere le difficoltà che lei riferisce.
Una cosa importante è che lei e il papà non vi colpevolizziate troppo, anche perché il chiedere aiuto è già un grande passo.
L'unico altro consiglio che posso darle a distanza, è che quando il bambino accenna comportamenti autolesivi (sbattere la testa al muro) provate a contenerlo gentilmente e a proporgli qualcos'altro come distrazione.
Un caro saluto.

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