Ho un aneurisma alla comunicante anteriore cerebrale di 3 mm circa i neuroradiologici mi hanno presc

4 risposte
Ho un aneurisma alla comunicante anteriore cerebrale di 3 mm circa i neuroradiologici mi hanno prescritto un controllo ogni anno ma ho avuto sbalzi di pressione sino a 190 massima e minima 100 il cardiologo mi ha prescritto un farmaco e visita urgente neurochirgica devo preoccuparmi?
Dr. Alberto Bogna
Neurochirurgo
Brescia
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 Aldo Spallone
Neurochirurgo
Roma
E vero che esiste un algoritmo, ma l'individuo è appunto un individuo e nessuno è uguale ad un altro! Io, se fossi nello stato del paziente. mi conporterei così: mi farei una angio-TC "volume rendering" (esame che permette di misurare con esattezza le dimensioni dell'aneurirsma) ogni sei mesi per due-tre anni, e successivamente una volta all'anno, e se si dovesse constatare che la lesione aumenta di dimensioni prenderei immediatamente in considerazione un ipotesi di trattamento definitivo, sia esso endovascolare o microchirurgico. Va detto con chiarezza che al momento le due metodiche sono entrambe valide, e nel caso specifico degli aneurismi dell'arteria comunicante anteriore la scelta è condizionata dalla geaometria dell'aneurisma stesso, ed un onesto confronto tra esperti neuroendovascolari e chirurghi neurovascolari, che rappresenta la routine del centro da me diretto come anche di molte altre neurochirurgie italiane, saprà certamente suggerire la metodica più indicata
 Giuseppe Caruselli
Neurochirurgo
Ancona
Ai consigli dei colleghi aggiungo una raccomandazione ovvia ma non trascurabile:un attento controllo terapeutico della pressione arteriosa.Per scegliere eventualmente il tipo di trattamento invasivo va presa in considerazione l'età.Oltre i 50 anni l'intervento per via endovascolare presenta rischi molto più accettabili di quello della chirurgia diretta della malformazione.Sul criterio di seguire l'aumento di volume della malformazione sono d'accordo,con la riserva che noi in questo momento non sappiamo se è già aumentato negli anni prima dell'accertamento e non mi pare sia un criterio sicuro che la mancanza di allargamento garantisca l'impossibilità della rottura.
mi permetto di aggiungere che con livelli pressori di quel tipo il trattamento andrebbe assolutamente consigliato e probabilmente, viste le esigue dimensioni che potrebbero rendere difficile l'embolizzazione, la strategia chirurgica offrirebbe offrirebbe ottime garanzie di successo con bassissimi richi di mortalità (1%) e morbidità (4-5%) come riportato in letteratura nel caso di aneurismi non rotti. E' comunque dirimente la valutazione angio-TC della geometria dell'aneurisma per poter essere completamente esaustivi circa il quesito

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