Ho preso x lungo tempo Minias gocce x dormire. Adesso mi è stato prescritto il Rivotril, il mio prob

8 risposte
Ho preso x lungo tempo Minias gocce x dormire. Adesso mi è stato prescritto il Rivotril, il mio problema è fatica ad addormentarsi e risvegli notturni. Sicuramente sono un tipo ansioso, ma non sono convinta del cambio del farmaco mi sembra meno efficace, cosa mi consiglia? Grazie
Dott.ssa Monica Manzoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Castel San Pietro Terme
Buongiorno :-)
Per quanto riguarda i farmaci, le consiglio di rivolgersi al Medico che glieli ha prescritti.
Per quanto riguarda invece la difficoltà di addormentamento ed i risvegli notturni, ha mai pensato di provare la minfulness? Si tratta di una tecnica che favorisce il controllo dei pensieri ricorrenti (spesso causa delle difficoltà da lei descritte) ed il rilassamento (senza il quale è impossibile addormentarsi).
Se le fa piacere sapere qualcosa di più, non esiti a contattarmi. Un caro saluto,
Monica Manzoni

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Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentilissimo, l'insonnia può rappresentare un problema per la vita quotidiana, ha quindi fatto bene a rivolgersi al proprio medico. Potrebbe essere opportuna una visita dallo psichiatra per definire meglio le sue difficoltà e avere un piano terapeutico adeguato. Tuttavia, i farmaci non sono sempre sufficienti per gestire questa situazione: è importante comprendere le cause della sua insonnia, in quanto possibile sintomo di un disturbo d'ansia o dell'umore. Pertanto, un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a conoscere meglio la sua difficoltà e a trovare le risorse necessarie per affrontarla. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio. Un caro saluto GA
Dott. Davide Gritti
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno,
le consiglio di rivolgersi a un medico psichiatra per discutere di un'eventuale modifica farmacologica. Sarebbe indicato anche un percorso di psicoterapia per concettualizzare la difficoltà del sonno come esito di un possibile stato di malessere e dunque impostare un percorso terapeutico integrato.
Resto a sua disposizione.
Dott. Davide Gritti
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Le consiglio di consultare in primis il medico che le ha prescritto i farmaci ed esprimergli i propri dubbi. Può inoltre valutare anche la possibilità di iniziare un percorso psicologico.
A disposizione, anche online, se necessario
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
il Minias è opportuno interromperlo ogni tanto, la tolleranza si abbassa molto dopo i primi mesi di assunzione e la dipendenza dal farmaco è abbastanza alta rispetto ad altri ipnotici o sonniferi.
Potrebbe essere per questo che riscontra difficoltà.
Si die circa un mese e mezzo per risocntrare l'efficacia del nuovo farmaco e la disintossicazione da quello precedente.
Inoltre ritengo opportuno intraprendere una percorso per comprendere bene la causa della sua insonnia, solitamente associata a pensieri intrusivi morbosi, che nessun farmaco può assopire o controllare.
Il sonnifero infatti "cura" il sintomo , ma non la causa ecco perchè una volta interrotto la sintomatologia insonne si ripresenta.
Siccome non è consigliabile una prolungata assunzione di sonniferi o altri psicofarmaci ( a meno che non ci siano patologie abbastanza gravi da richiederle) è sempre consigliabile associare una terapia farmacologica , che dovrebbe essere prescritta nelle fasi acute, ad una di psicoterapia per far alleviare la causa del sintomo fino alla sua scomparsa per poi diminuire ed eliminare il farmaco.

Resto a disposizione per altre informazioni.
Cordiali saluti.
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Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Se i problemi persistono, potrebbe essere utile discuterne con il medico per valutare ulteriori opzioni terapeutiche.
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, prima di tutto capisco quanto il non riuscire a dormire bene possa essere molto faticoso. Le suggerirei sicuramente di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a risolvere tali sintomi lavorando prima di tutto sul suo funzionamento psicologico, il professionista la saprà poi indirizzare eventualmente ad uno psichiatra che in sinergia con il percorso che sta affrontando potrà seguirla nella cura farmacologica se fosse necessario. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,
capisco bene la sua preoccupazione. Cambiare farmaco per il sonno può generare dubbi, soprattutto se si è stati abituati per lungo tempo a un certo effetto. Il Minias e il Rivotril (clonazepam) appartengono entrambi alla famiglia delle benzodiazepine, ma hanno profilo farmacologico leggermente diverso: la durata d’azione, l’effetto sedativo e la rapidità con cui facilitano l’addormentamento possono variare da persona a persona.

È quindi comprensibile che al momento il Rivotril le sembri meno efficace, soprattutto nelle prime settimane. Questo non significa necessariamente che non funzionerà, ma che il suo corpo sta adattandosi a un nuovo farmaco. In alcuni casi, l’effetto completo si percepisce solo dopo alcuni giorni o settimane di utilizzo regolare.

Nel frattempo, può essere utile integrare strategie comportamentali per il sonno, come mantenere orari regolari, evitare stimoli luminosi e caffeina la sera, e utilizzare tecniche di rilassamento o respirazione prima di dormire. Queste strategie spesso aumentano l’efficacia dei farmaci e riducono l’ansia legata all’addormentamento.

Se dopo qualche settimana di uso regolare del Rivotril continua a sentirsi poco efficace, è importante parlarne con il medico, senza interrompere il farmaco da sola. Il medico potrà valutare se aggiustare il dosaggio, modificare l’orario di somministrazione o considerare un approccio combinato con altre strategie non farmacologiche.
Saluti

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