Ho 75 anni e mi trovo in uno stato di buona salute generale. Due settimane fa in vacanza ho accusat
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risposte
Ho 75 anni e mi trovo in uno stato di buona salute generale.
Due settimane fa in vacanza ho accusato una improvvisa ritenzione acuta di urina (lievi disturbi urinari in precedenza).
Trattamento al pronto soccorso:
Esplorazione digitale prostata, ecografia vescica (calcolo di 16 mm), cateterizzazione.
Proseguimento con l’urologo a domicilio:
Terapia farmacologica, ecografia vescica e prostata (anche transrettale), proseguimento cateterizzazione.
Dopo ca. 20 giorni senza miglioramento della funzione si decide per un inevitabile intervento endoscopico combinato prostata e calcolo.
Tuttavia l’urologo richiede prima dell’intervento una misura del PSA per poi eseguire o meno dopo una settimana una biopsia prostatica.
Io nutro personalmente dubbi di carattere generale sul rapporto rischio/beneficio di questa operazione.
Tuttavia la mia domanda è la seguente:
L’informazione derivante dalla biopsia della prostata offre reali vantaggi per lo svolgimento della ormai prossima operazione endoscopica e in che modo può influerzarne l’andamento?
Grazie
Due settimane fa in vacanza ho accusato una improvvisa ritenzione acuta di urina (lievi disturbi urinari in precedenza).
Trattamento al pronto soccorso:
Esplorazione digitale prostata, ecografia vescica (calcolo di 16 mm), cateterizzazione.
Proseguimento con l’urologo a domicilio:
Terapia farmacologica, ecografia vescica e prostata (anche transrettale), proseguimento cateterizzazione.
Dopo ca. 20 giorni senza miglioramento della funzione si decide per un inevitabile intervento endoscopico combinato prostata e calcolo.
Tuttavia l’urologo richiede prima dell’intervento una misura del PSA per poi eseguire o meno dopo una settimana una biopsia prostatica.
Io nutro personalmente dubbi di carattere generale sul rapporto rischio/beneficio di questa operazione.
Tuttavia la mia domanda è la seguente:
L’informazione derivante dalla biopsia della prostata offre reali vantaggi per lo svolgimento della ormai prossima operazione endoscopica e in che modo può influerzarne l’andamento?
Grazie
E' evidente che la sua prostata generi una ostruzione uretrale che ha superato da tempo il limite e che ha fatto generare il calcolo in ambito vescicale in ragione della stasi di urina che evidentemente data da tempo in forma cronica. Ovvio che la via vada disostruita (TURP) e il calcolo rimosso e senza perdere tempo. Tuttavia non sembra essere noto nulla della sua condizione prostatica per cui l'esecuzione del PSA (meglio il PHI) e di una attenta ecografia doppler transrettale sono fondamentali (non è che l'urologo in sede di visita ha avuto il sospetto di presenza di uno o più noduli duri?) per sapere le reali condizioni della prostata prima dell'intervento e decidere se serva anche una mpRMI.
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Gentile paziente, la richiesta del suo urologo curante è assolutamente congrua. Finora lei ha seguito un percorso diagnostico e terapeutico finalizzato alla gestione di un'ostruzione al flusso. Questo è spesso collegato a una patologia benigna (l'ipertrofia prostatica benigna), ma -sebbene più raramente- può essere causato da patologie tumorali (l'adenocarcinoma prostatico). Prima di scegliere la terapia giusta, va fatta una corretta diagnosi.
L'eventuale indicazione a una biopsia è da valutare solo dopo aver stimato il suo rischio di avere un tumore prostatico, e ciò è possibile solo dopo avere una misura del suo PSA.
Quindi giusto procedere con il PSA che, peraltro, è un esame non invasivo.
Cordialmente, ES
L'eventuale indicazione a una biopsia è da valutare solo dopo aver stimato il suo rischio di avere un tumore prostatico, e ciò è possibile solo dopo avere una misura del suo PSA.
Quindi giusto procedere con il PSA che, peraltro, è un esame non invasivo.
Cordialmente, ES
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